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Moscou : l’organisateur de la gay pride et des députés européens arrêtés (videos)

29 mai 2007, 15:10

Pour repondre a les insinuations des mauves foi de certaine Stalls... je pas le temp de traduire mais "pretendre" que aucun depute europeen a jame a fait pression a le Vatican est tout betement une provocation tipyque de une mentalite retrograde... voila une tout petite serie d’article en italien trop important le nombre... on peux pas tous les publie...
R.

 Bruxelles, 21 febbraio 2002 - "Ho oggi depositato una proposta di risoluzione sottoscritta da 53 deputati, con la quale si denunciano le ingerenze della Santa Sede in materia di matrimonio e divorzio. Nella risoluzione si prende spunto dal discorso fatto dal Sommo Pontefice il 28 gennaio 2002, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. In questo discorso il "Sovrano dello Stato della Città del Vaticano" sollecitava la modifica degli ordinamenti giuridici civili democratici al fine di introdurre l’indissolubilità del matrimonio ; l’opposizione all’introduzione di misure favorevoli al divorzio o che equiparino al matrimonio le unioni di fatto, in particolare quelle omosessuali ; la promozione del "vero matrimonio", ed esortava gli operatori del diritto in campo civile, come i giudici e gli avvocati, a non cooperare in procedure di divorzio, perché "contrarie alla giustizia". Nel ribadire che il principio di laicità, ossia la separazione tra Stato e Chiesa, costituisce un principio fondamentale che ha portato al riconoscimento di diritti e libertà fondamentali - come il diritto al divorzio- ed implica la piena indipendenza delle istituzioni pubbliche e del loro campo di competenze dalle influenze ed organizzazioni clericali o confessionali, i firmatari della proposta di risoluzione denunciano le affermazioni del Sommo pontefice come indebite ingerenze volte a sovvertire il principio di imparzialità dell’ordinamento giuridico civile e a fare prevalere il rispetto di prescrizioni religiose particolari sul rispetto di diritti civili acquisiti."

 Bruxelles, 21 gennaio 2004 - Dichiarazione di Maurizio Turco, Presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo :

"E’ ben strano che il Cardinale Joos parli con tanta sicurezza di ciò che non conosce o che non dovrebbe conoscere : la sessualità. Comprendiamo la diversità profonda di chi compie la scelta di reprimere la propria natura, ma non accettiamo che questo dia luogo ad una lettura pervertita -è il caso di dirlo- della sessualità umana nelle sue diverse espressioni.

Questo è discorso non solo teorico.
"I veri omosessuali non vagabondano per le strade indossando vestiti colorati" ha affermato il cardinale Joos, anche i "veri" preti non molestano i ragazzini nelle sacrestie indossando tonache nere eppure, laddove si è veramente indagato, si sono acquisiti risultati di tutto rilievo, non solo sul piano giudiziario ma anche dell’antropologia culturale.

Comprendiamo che la Chiesa cattolica ha da difendere una posizione di potere che si fonda anche, se non soprattutto, sulla repressione della sessualità, ma questo non ci esime dal riaffermare che la libertà individuale e sessuale non può essere sottoposta al giudizio di chi, corrotto dai suoi pregiudizi, si erge a Giudice."

 29/07/2003 | NO ALLE INGERENZE DEL VATICANO ALLE LIBERE SCELTE DEGLI STATI : SI AL RICONOSCIMENTO DELLE COPPIE OMOSESSUALI.
I RADICALI CHIEDONO L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO DEI 15 PAESI DELL’UE CONTRO L’ENNESIMO ATTACCO DELLA CITTA’ DEL VATICANO AI PROGETTI E ALLE LEGGI SUL RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI.

MANIFESTAZIONE DI RADICALI ITALIANI, CON IL SEGRETARIO DANIELE CAPEZZONE, CON IL PRESIDENTE DEI DEPUTATI RADICALI AL PARLAMENTO EUROPEO MAURIZIO TURCO E IL SEGRETARIO GENERALE DEL GRUPPO DEI DEPUTATI RADICALI AL PE SERGIO ROVASIO, A SAN PIETRO, GIOVEDI’ 31 LUGLIO 2003 ED ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA PER INGERENZE DELLO STATO VATICANO NEGLI AFFARI INTERNI ITALIANI.

Il nuovo documento omofobico preannunciato dall’Ufficio della Congregazione per la Dottrina della Fede per giovedì 31 luglio 2003 è l’ennesimo attacco ai diritti individuali e soggettivi della persona in violazione dei più elementari diritti civili e umani e contro le libere legislazioni dei singoli Stati.
Maurizio Turco, Presidente dei Deputati radicali al Parlamento Europeo, chiede l’immediato intervento del Presidente della Commissione Europea e dei Capi di Stato e di Governo dei 15 paesi membri dell’Unione Europea contro questa ennesima ingerenza dello Stato del Vaticano.

MANIFESTAZIONE DI RADICALI ITALIANI A SAN PIETRO, GIOVEDI’ 31 LUGLIO ALLE ORE 11, IN DIFESA DEI DIRITTI CIVILI DEGLI OMOSESSUALI.

I Radicali Italiani presenteranno un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, a prima firma del Segretario Daniele Capezzone, contro le ingerenze del Vaticano nelle libere scelte dei singoli Stati riguardo le legislazioni in materia di riconoscimento legale delle unioni tra persone dello stesso sesso.

 29/06/2002 | GAY / RADICALI : INTERNATIONAL GAY AND LESBIAN ASSOCIATION (ILGA) E PARTITO RADICALE INSIEME PER ELIMINARE BARRIERE LIBERA CIRCOLAZIONE COPPIE OMOSESSUALI
Dichiarazione di Marco Cappato, eurodeputato Radicale della Lista Bonino e Presidente del Partito Radicale Transnazionale, ed Ottavio Marzocchi, membro della Direzione del Partito Radicale Transnazinale :

"Ringraziamo gli amici dell’International Gay and Lesbian Association (la federazione delle organizzazioni per i diritti dei gay, delle lesbiche, dei bisessuali e dei transgender), sezione Europa, per la loro adesione all’iniziativa del Partito Radicale Transnazionale di "lettera-appello alle istituzioni europee ed ai governi degli Stati membri sul pieno rispetto della libertà di circolazione delle persone dell’UE e per eliminare le discriminazioni contro le coppie dello stesso sesso" (on-line sul sito www.radicalparty.org).

Ad oggi infatti tali coppie, conviventi o sposate, che abbiano regolarizzato il loro rapporto davanti ad uno Stato membro che preveda tale possibilità o che riconosca la loro relazione, non godono degli stessi diritti nel caso in cui si spostino in un’altro Stato dell’Unione, contrariamente a quanto previsto per le coppie eterosessuali.

Assieme agli amici dell’ILGA-Europe ci rivolgiamo a tutti i cittadini perché sottoscrivano la petizione rivolta a tutti i Parlamentari europei, che sarà consegnata alla presidenza del Consiglio UE e alla relatrice del PE sulla nuova direttiva – attualmente in discussione - sulla libera circolazione delle persone.

 Proseguiamo lotta nonviolenta contro potere clericale. Appuntamento il 12-13 a Piazza Navona.

Bruxelles, 30 aprile 2007

Dichiarazione di Marco Cappato, Deputato europeo radicale, Vice-Presidente del Senato del Partito radicale

Non so a chi si riferisca Pierluigi Battista nel rimproverare al mondo laico di avere in passato lamentato il carattere "lassista" della Chiesa. Il Partito radicale ha sempre posto - alla società tutta, dunque anche alla Chiesa - problemi di laicità pratica, riferita a diritti e libertà individuali molto concrete. Ciò che contestiamo non è certo la libera espressione delle gerarchie ecclesiastiche, ma la totale e documentata assenza di contraddittorio con il quale i media italiani consegnano al Vaticano il monopolio della trattazione dei cosiddetti "temi etici", silenziando non solo le iniziative laiche, ma anche le voci di esponenti di altre confessioni religiose. Contestiamo al tempo stesso il carattere di vero e proprio potere clericale corruttore e corrotto, fondato su una selva di privilegi e finanziamenti pubblici e parapubblici che meriterebbero un libro di Gian Antonio Stella.

I nostri metodi, come tutti sanno, sono stati da sempre e sono i metodi della nonviolenza. Con questi metodi - sui quali crediamo di costituire un modello da prendere ad "esempio" per il resto della politica Italia - proseguiamo e rilanciamo la nostra iniziativa, sia contro il pericolo per lo Stato di diritto e la democrazia costituito dal potere clericale montante, sia per l’affermazione di libertà urgenti, come la legalizzazione della ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali e l’abolizione della legge 40, la regolamentazione dell’eutanasia, la non-discriminazione delle coppie di fatto e delle unioni tra persone omosessuali. Anche su questi obiettivi, di coraggio e orgoglio laico, appuntamento a Piazza Navona il 12-13 maggio.

 Scontro tra vescovi ed europarlamentari sull’omofobia.

Mentre anche il New Hampshire, Stato americano di tradizione conservatrice, ha approvato le unioni civili degli omosessuali, il Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione di condanna alla discriminazione e all’omofobia. La mozione, sottoscritta da Liberaldemocratici, Socialisti, Verdi e Sinistra Europea, e passata con 325 voti a favore, 124 contrari e 150 astenuti, sollecita le autorità degli Stati membri ad astenersi dal proporre e approvare leggi e a condannare dichiarazioni di leader pubblici che ’’incitino alla discriminazione e all’odio basato sugli orientamenti sessuali’’, nella convinzione che ’’qualsiasi altro comportamento costituirebbe una violazione dell’articolo 6 del trattato Ue (Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza)’’. Il testo invita inoltre la Commissione Europea a promuovere azioni giudiziarie contro gli Stati membri in caso di violazioni, e chiede la depenalizzazione mondiale dell’omosessualità.

Un monito lanciato in maniera particolare alla Polonia, ma rivolta a tutti gli Stati membri, Italia in primis. Il riferimento esplicito infatti è al ministro dell’Educazione e vice premier polacco, Roman Giertych, autore di un progetto di legge destinato a proibire la ’’propaganda omosessuale’’ nelle scuole, e al viceministro dell’Istruzione, Miroslaw Orzechowski, che, in una recente dichiarazione, aveva ipotizzato il licenziamento per gli insegnanti che rendessero pubblica la loro omosessualità. Sotto accusa è anche Marian Giertych, europarlamentare della Lega della Famiglia polacca, e padre del ministro dell’Educazione, che mercoledì aveva presentato un libretto, col logo del Parlamento Europeo, sui ’’valori europei’’, nel quale si affermava che l’omosessualità è ’’biologicamente inutile’’, e che ’’le persone che affermano che l’omosessualità è una condizione normale o che sono omosessuali attivi dovrebbero essere tenute lontane da lavori con i quali potrebbero influenzare le opinioni dei minori’’. Gli eurodeputati hanno chiesto inoltre l’invio di una delegazione europea in Polonia ’’per una missione di accertamento dei fatti per avere un quadro esatto della situazione’’.

Il testo approvato a Strasburgo contiene anche un accenno all’Italia e, in particolare, al caso di Matteo, il sedicenne di Torino che si è suicidato dopo essere stato vittima di aggressioni a scuola a causa della sua presunta omosessualità (leggi). E’ stato invece eliminato ’’in extremis’’ il riferimento, contenuto nella proposta orginaria, al presidente della Cei, Angelo Bagnasco, accusato di aver ’’comparato un progetto di legge che conferisce una serie limitata di diritti alle coppie omosessuali a una licenza a commettere atti di incesto e pedofilia’’. Condanna evitata a causa della pressione del Ppe, e dei suoi rappresentanti italiani, in particolare Antonio Tajani, presidente degli eurodeputati di Forza Italia e vice presidente del Ppe, e Mario Mauro, vice presidente del Parlamento europeo. La mozione contro la Chiesa era sta stata presentata da tre deputati italiani, Vittorio Agnoletto e Giusto Catania del Prc e Monica Frassoni dei Verdi, che hanno precisato come il documento si riferisse agli esponenti di tutte le religioni.
Nella risoluzione si condannano comunque ’’i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali, in quanto alimentano l’odio e la violenza, anche se ritirati in un secondo tempo’’, e si chiede ’’alle gerarchie delle rispettive organizzazioni di condannarli’’.

Il Vaticano percependo sempre di più un’aria ostile nei suoi confronti, ha risposto prontamente : ’’Le posizioni di monsignor Bagnasco sono state falsificate. Non c’è nessuna omofobia nella Chiesa cattolica. Sarebbe auspicabile che il pregiudizio nei suoi confronti finisse’’, ha replicato duro il cardinale di Venezia Angelo Scola.
Toni severi anche da parte della stampa cattolica. ’’Ci risiamo. Proseguono, questa volta nella sede del Parlamento europeo per opera di una pattuglia di deputati comunisti e verdi, gli indecorosi attacchi al presidente della Cei, Bagnasco’’, si è letto sull’agenzia dei vescovi Sir.