50 ANNI DOPO IN ITALIA ED IN EUROPA SI
MUORE ANCORA SENZA CASA PER FREDDO E SOLITUDINE
In occasione dei 50 anni dall”«insurrezione della bontà» provocata
dall’azione dell’Abbé Pierre a favore dei senza tetto a Parigi,
febbraio 1954
“Amici miei! Aiuto! Una donna è appena morta congelata, questa notte alle 3 sul
marciapiede di Boulevard Sebastopol, stringendo tra le mani il documento con
il quale il giorno prima era stata sfrattata.
Questa stessa notte, nell’agglomerato parigino, sono più di
2000 persone, senza tetto, intirizzite dal freddo, senza
nulla da mangiare…”
Così, 50 anni fa, il 31 gennaio 1954, iniziava l’accorato
appello dell’Abbé Pierre dai microfoni di Radio Lussemburgo.
L’Anima comune della Francia, cittadini ed istituzioni, a
cui l’Abbé Pierre aveva fatto appello, rispose con una generosità straordinaria.
Cinquant’anni dopo, facendo memoria di questo avvenimento
che occupò per giorni le prime pagine dei giornali di tutto
il mondo, la situazione dei senza tetto resta tuttora drammatica,
specialmente, nei mesi invernali.
In Europa, oggi, anno 2004 dell’era cristiana, 70 milioni
di persone sono costrette a vivere in case al limite della
decenza, 3 milioni di queste vivono e dormono all’aperto,
senza un tetto.
Proprio durante le feste natalizie in Europa sono morte alcune
persone, senza casa, per freddo e solitudine…
In Italia, le associazioni impegnate a difesa del diritto
dei senza tetto, stimano che le persone costrette a vivere
senza casa, siano 90.000. Se consideriamo la situazione di
alcune tra le maggiori città italiane, la situazione è la
seguente: Roma 6000, Milano 5000, Torino 1000, Napoli 1000,
Bologna 800, Genova 900, Firenze 1500.
Il Movimento Emmaus, con le sue Comunità e Gruppi e con altre
iniziative collaterali, dà una risposta, come può, a questo
dramma che interpella con urgenza le coscienze di tutti,
privati cittadini e pubbliche autorità. E questa interpellanza
diventa un’accusa per tutti noi: pensiamo a tutte le case
sfitte che ci sono nelle nostre città ed alle ingenti assurde
spese per azioni di guerra, ovunque e comunque alimentate
nel mondo. (Un solo esempio: Con i 1.451 milioni di euro
annui che l'Italia spende per mantenere la Brigata Corazzata
si potrebbero assegnare circa 15.000 alloggi, ogni anno.
)
L’Europa, oggi, dorme sul piano sociale. Più che mai bisogna
svegliarci e svegliare tutti, ed agire! Non si tratta solo
di rispondere all’emergenza, ma di un preciso primario dovere
morale di tutti perché finalmente venga rispettato un diritto
fondamentale, come quello della casa e perché sia possibile
a tutti una vita decorosa nel rispetto della dignità di ogni
Persona.
Cinquant’anni fa, l’insurrezione della bontà cominciò perché la
proprietaria dell’Hotel Rochester mise a disposizione dei
senza tetto che dormivano per strada a Parigi, alcune camere
riscaldate che erano vuote… Questo “miracolo” non potrebbe
ripetersi ancora oggi?
Ma non basterebbe, comunque.
Cinquant’anni dopo, facciamo appello all’anima della nuova
Europa perché cancelli questa offesa alla dignità della Persona
umana ponendo il problema casa come priorità dei propri programmi
sociali.
Chiediamo all’Unione europea che inserisca il diritto alla
casa nella sua Carta costituzionale e che preveda l’utilizzo
dei Fondi strutturali per la costruzione di case popolari.
Chiediamo al nostro Governo, almeno, la “tregua d’inverno” per
tutti gli sfratti e gli sgomberi, come avviene in Francia.
Chiediamo alle singole Amministrazioni comunali di investire
nel settore abitativo pubblico, ed ai sindaci che compiano
il loro dovere legale di tutelare la salute dei cittadini
anche requisendo temporaneamente gli immobili abbandonati
per darli ai senza tetto.
Chissà che il fatto di “Natale”, una persona senza fissa
dimora di Roma che ha rischiato la vita per difendere due
ragazze assalite da malviventi, non ci convinca che anche
coloro che facciamo finta di non vedere dormire sotto coperte
o cartoni nelle nostre stazioni ferroviarie o negli anfratti
dei numerosi monumenti, quando non sulle panchine delle nostre
città, sfidando la morte, hanno un’anima, un cuore che sa
essere capace di positivi, esemplari e provocatori gesti
di “collere d’Amore”.
Emmaus Italia
30.01.2004
Collettivo Bellaciao