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25 aprile
La pecularità italiana
La Resistenza italiana si inquadrò nel più vasto movimento
di opposizione al nazifascismo sviluppatosi in tutta Europa,
ma ebbe connotazioni particolari. Nei Paesi sconfitti militarmente
e occupati dai nazifascisti (es. Francia, Belgio, Danimarca,
Olanda, Norvegia, Grecia, Jugoslavia, Albania) la Resistenza
costituì una seconda fase della guerra che li aveva coinvolti.
L'Italia al contrario, sotto la guida dittatoriale del fascismo
era rimasta sino all'8 settembre 1943 alleata del Reich nazista
di Hitler, e come tale aveva partecipato alla guerra di aggressione
ed era stata a sua volta potenza occupante.
Qui la Resistenza sorse quando – caduto il regime fascista
il 25 luglio 1943 e firmato dall'Italia l'8 settembre dello
stesso anno, dopo irrimediabili rovesci militari, l'armistizio
con gli "Alleati" – le forze politiche democratiche, che
si erano ricostituite, chiamarono il popolo a raccolta per
cacciare i fascisti e i tedeschi.
Questi ultimi avevano occupato in pochi giorni il Paese,
disarmando e catturando, in Italia e all'estero, 700 mila
soldati italiani, lasciati senza ordini e direttive dal re
Vittorio Emanuele III, dal governo diretto dal Maresciallo
Badoglio e dallo Stato Maggiore e avviandoli ai campi di
concentramento in Germania.
Non si trattò, per l'Italia, di continuare una guerra perduta,
bensì di cominciare una nuova guerra, una guerra di Liberazione
che consentisse di cacciare i tedeschi occupanti e il loro
alleato fascista che aveva dato vita alla mussoliniana "Repubblica
Sociale Italiana", riconquistando quella libertà della quale
l'Italia era stata privata dal fascismo e dal suo regime
autoritario e antidemocratico per oltre vent'anni.
24.04.2004
Collettivo Bellaciao
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