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Bologna 25 settembre 1943: un bombardamento devastante

Publie le domenica 25 settembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Guerre-Conflitti USA Storia

Il 25 settembre 1943 l’aviazione statunitense (usaaf) bombardo’ il centro storico di bologna.

di Alberto Tarozzi docente di Sociologia dello Sviluppo, Università di Bologna

Tra le 11 e mezzogiorno del 25 settembre 1943 Bologna subisce l’incursione aerea più disastrosa di tutta la guerra: 120 aerei sganciano in centro e in periferia un enorme carico di bombe.

Il sistema di allarme antiaereo si dimostra inefficiente: le sirene suonano quando gli aerei incursori sono già sulla città.

Indicazione di rifugio antiaereo a Bologna Si accertano 936 morti e più di mille feriti.

Oltre 500 edifici sono distrutti, tra cui i teatri Verdi e Apollo, il cinema Italia. Tra i monumenti colpiti le chiese del Sacro Cuore, San Martino e San Francesco.

Centinaia di persone trovano la morte in un rifugio di fortuna ricavato nel tunnel del canale Cavaticcio, tra le odierne vie Marconi e Leopardi, centrato da alcune bombe aeree.

Il risultato fu una strage tra la popolazione civile, una strage di 1000 morti.

Non c’erano obiettivi militari che ’giustificassero’ un massacro di quelle dimensioni.

Nei primi anni del dopoguerra fu impossibile dimenticare, ma l’ideologia fin da subito attenuo’ le tinte della memoria.

A destra si temeva di passare per antiamericani, a sinistra per
filofascisti.

Poi una sorte di pudore perverso prevalse in citta’, come in una donna stuprata che vuole dimenticare.

A sessantadue anni dal massacro un libro commemorativo con foto piene di macerie e nelle sue 200 pagine la nazionalita’ dei massacratori figurava solo due volte, in piccolo, nelle didascalie, criptata dalla sigla militare
della loro aviazione (usaf, appunto).

Il ricordo si spegne anno per anno, col morire delle voci e dei corpi di chi pote’ vedere coi suoi occhi, chi per rintracciare i resti di una persona cara, chi perche’ dovette attraversare il centro di bologna quel giorno o nei successivi, in uno slalom infernale, tra cadaveri e macerie.

Questa mattina, quanti giornali, magari nelle pagine locali, hanno ricordato l’episodio?

Facciamo un’ipotesi: nessuno.

Una citta’ rischia di dimenticare la sua storia, quando futuro e passato si rimescolano, nei colori del nulla.