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Mobilitazione contro lo sgombero sul Lungoreno : BASTA CON QUESTA LEGALITA’!

Publie le mercoledì 19 ottobre 2005 par Open-Publishing

Dazibao I "senza" - immigrati Governi Partito della Rifondazione Comunista Parigi

Commissione Immigrazione PRC di Bologna

Ancora una volta, questa mattina, abbiamo visto, calpestata e cancellata la dignità e i diritti dei migranti. Ancora una volta vengono abbattute le baracche sul Lungo Reno dove vivono i lavoratori rumeni. Ancora una volta uomini e donne vengono rinchiusi nei cpt in attesa di espulsione.

Il pretesto è sempre lo stesso: l’ossessione securitaria e legalitaria che rappresenta il contenuto e l’azione della politica portata avanti dal sindaco Cofferati fin dal suo insediamento. Come sempre alla richiesta di dignità e diritti, alle necessità e ai problemi sociali si preferisce rispondere con la forza e con la violenza, legittimando di fatto la condizione di subalternità, minorità sociale, politica e di cittadinanza che rappresenta la condizione normale per chi vive nelle baracche lungo il fiume Reno e magari lavora in nero nei cantieri per costruire le case degli stessi bolognesi.

I migranti costretti ad abitare in baracche sul reno sono il risultato del regime di negazione di ogni diritto e di ogni dignità messo in opera da leggi come la Bossi-Fini, che sulla via già aperta dalla Turco-Napolitano, riduce i migranti a semplice forza lavoro, sottoposta al continuo ricatto della clandestinizzazione e allo spettro del CPT.

Ancora una volta è necessario denunciare e combattere il legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno come cardine della condizione di sfruttamento e soggezione dal punto di vista dei diritti dei migranti, assumendo la cancellazione di questo legame come rivendicazione centrale per qualsiasi discorso relativo alle politiche migratorie.

La cancellazione del filo che lega il contratto di lavoro al permesso di soggiorno è una lotta che non può più essere messa in discussione, a maggior ragione oggi, ad alcuni mesi di distanza dall’entrata in vigore del regolamento attuativo della Bossi-Fini, che incrementa ancora di più il controllo degli aspetti non solo lavorativi, ma anche di vita dei migranti.

Diventa centrale la questione abitativa per tutti i migranti, regolari e irregolari: si richiedono requisiti agli alloggi abitativi che neanche la maggior parte delle case di italiani possiedono.

Invece di pianificare una complessiva politica della casa, che garantisca un accesso a tutti si preferisce rispondere con politiche e con strumenti di controllo e repressione: invece di interrogarsi sulla possibilità di risolvere la questione abitativa dei migranti sul Reno, si preferisce elaborare per loro politiche di espulsione o di accompagnamento coatto nel CPT, perfettamente in linea con la strada aperta dal Decreto Pisano sulla sicurezza e sull’ordine pubblico.

Ma, ancora più aberrante è che queste soluzioni siano trovate, in modo autoritario e autoreferenziale, da un Sindaco di centro-sinistra che ha fatto "dell’accoglienza attraverso le ruspe" lo strumento più adatto per risolvere le questioni legate all’immigrazione!

I compagni e le compagne della commissione immigrazione del PRC saranno in piazza GIOVEDI SERA a partire dalle ore 17.00 con un banchetto per promuovere la manifestazione di SABATO 22 a Gradisca di Isonzo per la chiusura definitiva dei Centri di Permanenza Temporanea e dei Centri di Identificazione per dire basta all’accoglienza praticata a mezzo di sgomberi per dare il sostegno alla lotta dei migranti sul Reno che è la lotta di tutti contro la restrizione degli spazi di libertà, di partecipazione e di diritti, messa in atto dal Sindaco Cofferati!