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LA ROSA BIANCA

Publie le venerdì 4 novembre 2005 par Open-Publishing
3 commenti

Dazibao Cinema-video - foto Enrico Campofreda

di Enrico Campofreda

Giovani, credenti, appassionati, vittime ma resistenti. La Germania nazista può vantare pochi episodi d’opposizione alla sua orgia di Potere nel periodo più nero di quello stesso delirio segnato da sterminio, Shoah, distruzione di persone e cose nell’Europa intera. Il gruppo di giovani, acculturati, studenti universitari che si strinse attorno alla coscienza dei fratelli Scholl - Hans e Sophie - scelse di non tacere, di non comportarsi come la maggioranza silenziosa e acquiescente del popolo germanico.

Nei primi mesi del 1943 il fronte orientale mostrava a Stalingrado i limiti della pur potente macchina bellica tedesca. La certezza con cui Hitler pensava di dominare l’Europa e il mondo si sfaldava contro la resistenza del popolo russo e quella gradualmente diffusa in altri paesi.

Con un’azione spontanea e un po’ avventata i ragazzi della “Weisse Rose” deposero nell’Università di Monaco copie di volantini che manifestavano dissenso e avversione al regime nazista. La maniacale diffusione del prezioso materiale ciclostilato costò cara ad Hans e Sophie che con quell’azione puntavano a riaccendere il fuoco d’un dissenso già spontaneamente comparso in un’altra università. Un bidello corse dietro ai due che guadagnavano l’uscita fermandoli e denunciandoli al Rettore e alla Gestapo.

Nei serrati interrogatori i fratelli mantennero nervi saldi negando ogni addebito alla polizia politica con una freddezza pari al proprio ardimento. Ma non riuscirono a evitare la condanna capitale prevista dal codice di guerra perché, pur nell’iniziale assenza di prove, per la Gestapo fu facile trovarle nell’abitazione di quei giovani animati da ideali, fede, sete di libertà e giustizia ma sprovvisti di qualsiasi nozione tattica clandestina. Anche perché clandestini non erano: frequentavano le lezioni e vivevano come centinaia di migliaia di coetanei il cupo presente che il Reich riempiva non solo dell’enfasi d’una prossima vittoria ma d’una sciagurata guerra e d’un totale disprezzo della vita.

Una personale, profonda coscienza democratica condusse Sophie e Hans a imboccare la via della ribellione rifiutando la propaganda vomitata da tutte le istituzioni e soprattutto la disgustosa realtà che puntava alla realizzazione d’un progetto razzista e criminale: l’oppressione di alcuni popoli, la schiavitù di altri, lo sterminio di altri ancora.
All’implacabile agente della Gestapo che la interroga Sophie oppone la luce della ragione, la certezza etica, la fede spirituale, l’amore per la libertà di pensiero che i suoi aguzzini abituati all’obbedienza cieca, all’assenza del libero arbitrio non conoscono né vogliono conoscere.
Al fanatico giudice Roland Freisler, che con una requisitoria terroristica liquida gli arrestati e li condanna alla pena capitale, Sophie con coraggio ricorda che presto sarà lui a trovarsi sul banco degli imputati per rispondere dei crimini commessi.

Tre giovani verranno immediatamente ghigliottinati, senza beneficiare neppure della normale legge vigente, Sophie ha appena il tempo di salutare Else Gebel, la militante comunista con cui aveva diviso la cella e dare l’ultimo straziante abbraccio ai genitori. Altri quattro membri della “Rosa bianca” saranno assassinati nelle settimane e mesi seguenti.
Nell’utilizzare gli atti del processo recentemente consultabili il regista Rothemund ha compiuto una fedele ricostruzione storica della vicenda e ha ricordato un dramma senza prestare il fianco a scivolate retoriche. Solo certe figure degli aguzzini nazisti risentono un poco degli stereotipi acquisiti da decenni di filmografia sull’argomento. Ma quando s’osservano i cinegiornali dell’epoca Fuhrer e seguaci appaiono davvero schizofrenici, allucinati, demoniaci.

Regia: Marc Rothemund
Soggetto e sceneggiatura: Fred Breinersdorfer
Direttore della fotografia: Martin Langer
Montaggio: Hans Funch
Interpreti principali: Julia Jentsch, Alexander Held, Fabian Hinrichs, Johanna Gastdorf, André Hennicke, Florian Stetter, Petra Kelling
Musica originale: Johnny Klimer, Reinhold Heil
Produzione: Goldking Film, Broth Film, Br, Swr, Arte,
Origine: Germania
Durata: 115’

Messaggi

  • cari compagni della rosa bianca. io sono con voi . il film che ho visto mi ha tanto commosso,firmato la rosa rossa da sardegna italia

  • cari compagni della rosa bianca italiana,vi saluto tanto dalla mia sardegna.io invito i ds a non fare il partito democratico ma a unirsi con noi socialisti,per fare un grande partito socialista. firmato , la rosa rossa per la socialdemocrazia. la rosa rossa dalla sardegna.

  • cari compagni della rosa bianca,io sono esattamente come voi e sono con voi.saluto i compagni della rosa bianca italiana.
    firmato, la rosa rossa.