Home > AGNOLETTO: "IL MOVIMENTO È STATO CHIARO: RITIRO IMMEDIATO DALL’IRAQ SENZA (...)

AGNOLETTO: "IL MOVIMENTO È STATO CHIARO: RITIRO IMMEDIATO DALL’IRAQ SENZA SE E SENZA MA"

Publie le martedì 15 novembre 2005 par Open-Publishing

Movimenti Guerre-Conflitti Vittorio Agnoletto

AGNOLETTO: "IL MOVIMENTO È STATO CHIARO: RITIRO IMMEDIATO DALL’IRAQ SENZA SE E SENZA MA"

Strasburgo, 14 novembre 2005 ? Milioni di persone hanno espresso a Roma e a Firenze, dalle piazze di tutto il mondo, il loro «no» alla guerra in Iraq. Oggi, mentre si rincorrono le notizie di nuove torture da parte dei militari americani, accusati anche di aver usato fosforo bianco a Falluja, Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea, rivolge un appello ai leader dell’Unione.

«La posizione del centro sinistra sulla guerra non può modificarsi a seconda di valutazioni dettate dalla contingente opportunità politica.

La maggioranza del popolo italiano ― dichiara Agnoletto ― ha mostrato come la pensa con le grandiose manifestazioni per la pace degli ultimi tre anni.

In occasione di quelle mobilitazioni tutte le forze politiche di centro sinistra si erano impegnate a chiedere il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq.

Chiedo dunque coerenza a Prodi e ai leader dell’Unione: un cambiamento di rotta su questa posizione rappresenterebbe una profonda delusione per tutto il popolo delle bandiere della pace e rischia di allontanare la politica del centro sinistra dai movimenti sociali.

L’exit strategy non potrà essere concordata con gli Usa, ancor più alla luce dei terribili fatti di Falluja e delle torture.

La maggioranza degli iracheni da sempre si è espressa contro l’occupazione.Tale richiesta era infatti contenuta nei programmi del novanta per cento dei partiti che hanno partecipato alle elezioni ed era ovviamente condivisa dalla comunità sunnita che non è andata a votare.

Le dichiarazioni del presidente iracheno Talabani sollevano invece, ancora una volta, pesanti interrogativi sulla reale autonomia del governo di questo Paese dalle forze occupanti.

L’unica soluzione possibile ― conclude l’eurodeputato ― è il ritiro delle truppe “senza se e senza ma” e una forte iniziativa diplomatica per l’invio, concordato con tutti i settori della società irachena, di una forza Onu composta dai Paesi non coinvolti dalla guerra».