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CARA BOLOGNA E CARA GIUNTA AMMINISTRATRICE

Publie le lunedì 28 novembre 2005 par Open-Publishing
3 commenti

Dazibao Discriminazione Governi

di Stella Cappellini

Vivo a Bologna da 25 anni, ho sempre pensato che c’erano parecchi motivi per farlo nonostante il razzismo "istintiv-acquisito" dei bolognesi. Non dire di no, avevo 19 anni quando mi chiamavate "marocchina" perchè nata a sud dell’Appennino Tosco-Emiliano e mi ricordo bene che strano è essere trattati da inferiori per motivi tanto idioti!

Ho sempre pensato che oltre a questo grave difetto la città ne avesse anche un altro, sebbene di natura differente: il clima troppo umido, quel cielo così bianco (come scrisse Andrea Pazienza in una vignetta di "Pompeo") che per noi migranti dal sud rappresenta una vera tortura, e l’aria malsana.

Ma da un pò vedo che anche il clima sociale fa schifo, e sono anni ormai che vedo decadere inesorabilmente ciò che Bologna ha rappresentato.

La giunta Guazzaloca non procurò certo emendamenti a questa decadenza, anzi, tutt’altro: affondò ancora di più il dito nella piaga del degrado. Sono però convinta che le responsabilità siano tristemente diessine, dell’ aver consegnato la città a un governo di destra, e io non sono riuscita ancora a perdonare come non riesco a perdonare l’indifferenza con cui i miei "onesti" concittadini hanno "lasciato" che si compisse uno stupro in una via del mio quartiere mentre io, disgraziatamente forse, potrei anche uccidere per un motivo del genere.

Del resto la rabbia è tanta, poichè quotidianamente mi sento offesa, come donna, da una società intera che tollera l’abuso sul corpo e sull’anima femminili, tra le pareti domestiche o sui cartelloni pubblicitari, abbinando per esempio la donna all’automobile (che inciviltà! ma quanti trogloditi ci sono in giro ancora? E poi ci stupiamo della barbarie di uno stupro?).

Cara Bologna, penso di averti amato soprattutto per le tue intelligenze, le tue avanguardie sociali e culturali. Ma anche quelle ora che possono? Disoccupazione, problemi fiscali, carovita: questi guai sono come le ruspe del sindaco contro le baraccopoli, sono motivazioni sufficienti a farci scappare.

Bologna mi fai schifo! La tua cortesia è solo falsità! Il tuo sindaco legalista non gode di nessuna stima da parte mia, ma invece di odiarlo (poichè non merita tanta energia, la quale mi serve per sopravvivere, cazzo!) cercherò di dimenticarlo perchè per fortuna la vita è vasta e il mondo pure.

Addio e vaffanculo: tu, le tue giunte blateratrici, il tuo catasto di merda, le tue pretese di legalità, la tua violenza alla quale ti sei assuefatta, il tuo pane che non sa di pane, la tua nebbia lurida, i tuoi assessori e le loro liste di proscrizione (vedi Raisi e il suo fottuto numero verde che servì a denunciare insegnanti che a scuola osavano parlar male del governo Berlusconi), la tua boria nel continuare a chiamare sinistra ciò che sinistra non è, la tua vitalità morta....

Mi dispiace tanto.

Anche perchè non so veramente aiutarti e tu già da tanto ti rifiuti di vedere quelli come me, che hanno cominciato ad andarsene perchè non ci meriti e ce lo dimostri quotidianamente.

Ti mando affanculo come tu fossi una persona. Sappi che non riesco più a fare distinzioni fra un politico di destra e uno di finta sinistra, fra un attivista assetato di potere che neanche lui sa cosa vuol farci col potere e un "qualunquista qualunque" che si è accorto della profonda crisi economica solo perchè non può andare a fare la spesa con il LandRover e farsi le lampade abbronzanti ogni settimana, come accadeva negli anni ’80, gli anni dell’edonismo, nel ventre benestante di Bologna.

Troppa gente rincorre poltrone, cariche e fette di potere, lasciando per strada la sensibilità che un tempo mostrava di avere.

Il sindaco Guazzaloca mi appare ora come un bonaccione manovrato dalla destra più subdola, a vedere te, Cofferati, con le tue smanie di legalità senza però considerare il disagio grave che continuerà a produrre le illegalità .

Ribadisco il senso di vomito che mi provoca pensare a come contribusci a svuotare la sinistra dei suoi valori, sindaco per caso, che ahimè, ho votato per scegliere un male minore!!!!

Continua a fare il sindaco di ferro: del resto Bologna merita di essere abbandonata alle proprie pulsioni egoistiche, razziste, elitarie, antifemministe, lobbistiche, mafiose.
Verrà abitata in futuro solo da Bolognesi di origine controllata, la Lega Nord avrà più voti, gli studenti continueranno a essere sfruttati tanto son solo gente di passaggio, la ricchezza culturale e razziale andrà perduta...Sarai sempre più noiosa e spersonalizzata, violenta e violentata, appiattita nell’oggi italiano pregno dello squallore neoliberista che continua a devastare vite umane.

Chi ha i soldi è riverito, chi non li ha è meglio che se ne vada.

Io sarò tra quelli che se ne vanno e tu mi cercherai solo attraverso il fisco, non servo ad altro ormai.

Che il mio vaffanculo ti accompagni e ti risuoni nelle orecchie: perlomeno i rapporti resteranno chiari.

Stella Cappellini

P.S. A discolpa del mio bisogno di sfogo: vista da me, da fuori Bologna, questa città è una tragedia personale oltre che collettiva. E la rassegnazione è un suicidio permanente!

P.P.S. Fraterni saluti

Messaggi

  • Curioso che a volte le stesse persone che si sperticano a considerare "una bibbia" cose successe nel 1917 in un paese a stragrande maggioranza contadina e piu’ asiatico che europeo (Marx la rivoluzione l’aveva immaginata in Inghilterra e in Germania, mica in Russia !) poi si consideri il 1977, solo 28 anni fa, preistoria ...

    La verita’ e’ che il 1977 fa ancora paura perche’ non c’entra un cazzo col Muro di Berlino, con la tradizione comunista, con tutto quello che e’ effettivamente "andato".

    Le contraddizioni esplose a Bologna, ottimamente descritte e con il linguaggio giusto da Stella, sono pare pare le stesse del 1977, ovviamente in edizione peggiore, e con in piu’ la contraddizione nuova, quella "etnica" degli immigrati ( che poi peraltro i rumeni non sono nemmeno piu’ extracomunitari ....)

    E Cofferati, oltre che un incapace ( non e’ detto che un buon sindacalista - ma lui poi lo e’ stato ? - sia un buon sindaco) e un "alieno" ( con Bologna non ha proprio nulla a che spartire ), sembra proprio la riedizione, riveduta e corretta in senso peggiorativo, del sindaco Zangheri del 1977.

    Dicono "Ha il consenso" ; su quel terreno lo hanno avuto pure Bossi e Berluskoni, troppo facile !

    Dall’ uomo del Circo Massimo, pure un inguaribile anarcoide meridionale come me si aspettava di piu’. E invece ....

    Hasta la jacquerie, siempre !!!!

    E la prossima jacquerie non potra’ non essere peggiore ...

    Rafaniello

    • Scopro dopo parecchi giorni che la mia mail (scritta in un feroce momento di sintetica amarezza e che non rinnego in nessuna parola) oltre che risposte personali per me, ne ha prodotte di pubbliche su www.italy.indymedia.org/news. Se volete andare a leggere vedrete che ho messo davvero il dito in una piaga che è il simbolo dei nostri giorni.

      Scopro di nuovo, ma lo sapevo già, che la città di Bologna è amata e odiata da parecchia gente, di sicuro non desta indifferenza perchè nel panorama nazionale è una delle città più particolari che abbiamo, per storia e cultura.

      Il suo massacro è ancora in atto. In un modo o nell’altro vogliono annichilirla. La Cia si annida lì fin dagli anni ’60 (come si evince dagli archivi dell’Unità che ne aveva le prove in documenti regolarmente pubblicati) e i risultati li abbiamo visti a più riprese.
      Doloroso che ci si metta anche l’ultima giunta che anch’io ho votato a fare di Bologna un luogo "scomunicato" e "scomunicante" per la sinistra e per i movimenti.

      Più che litigare con chi non è d’accordo con me, gioirei parecchio nel constatare che io mi sbaglio e che Bologna è salva, Ma purtroppo così non è.

      Ciao
      Stella Cappellini

  • franco berardi sull’attacco della giunta contro la scuola
    by bifo

    da rekombinant

    From: bifo
    To:
    Subject: franco berardi sull’attacco della giunta contro la scuola
    Date: Tue, 29 Nov 2005 09:44:44 +0100

    Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale la parola "coventrizzazione" era comunemente intesa come distruzione completa delle strutture edili di una città. La città di Coventry era infatti stata rasa al suolo dall’aviazione tedesca.

    Qualcuno recentemente ha coniato il termine "cofferatizzazione" e tutti hanno inteso immediatamente che si trattava della distruzione completa delle strutture sociali e culturali di una città.

    L’ultima notizia arriva dal fronte della scuola.

    Dal 1844 a Bologna esiste una scuola comunale di indirizzo tecnico e professionale che ha formato generazioni di operatori specializzati per le attività produttive. Si chiama Aldini Valeriani Sirani.

    Da anni il Comune dà segni di volersi disimpegnare dall’istruzione pubblica. E questo è un vero peccato perché l’Istituto Aldini negli ultimi anni svolge una funzione nuova ed importante.

    La scuola si trova in un territorio (tra la Bolognina e l’Arcoveggio) che negli ultimi anni è diventato densamente multietnico e potrebbe trasformarsi in una polveriera se lasciato al suo destino selvaggio. Ma per fortuna un numero crescente di giovani stranieri di recente immigrazione si iscrive a questa scuola. Nella scuola ci sono corsi serali, che sono ormai frequentati da una maggioranza di studenti-lavoratori stranieri, e corsi diurni a cui si iscrivono un numero crescente di ragazzini in posizione sociale border-line. Non esiterei a definire questa scuola un presidio di civiltà in un quartiere che potrebbe sprofondare nella violenza. E quando dico questo so di cosa parlo, dal momento che si dà il caso che io insegni per l’appunto in questa scuola.

    Insegno Italiano e storia in due classi di ragionieri e una di meccanici. I miei studenti sono cinesi, ivoriani, haitiani, moldavi, bulgari, romeni, filippini, nigeriani, angolani, albanesi, ucraini, e naturalmente anche italiani. Leggiamo insieme poesia di Petrarca e di Majakovski, parliamo di cosa significa democrazia parlamentare, leggiamo insieme la Costituzione repubblicana, leggiamo canti dell’Orlando furioso, brani del Don Quijote, e poesie di Ib’n Hazm..

    Ogni sera quando vado a scuola ho l’impressione di vivere il mio tempo in modo intenso e prezioso, perché penso di contribuire all’ingentilimento dei rapporti umani e delle forme di vita, perché sto offrendo quanto di più bello e di più profondo conosco a coloro che provengono dall’inferno dell’immigrazione del lavoro nero, del sovraffollamento e del razzismo.

    Bene. Il 22 novembre, l’Assessore all’istruzione della Giunta di Bologna ha comunicato ai rappresentanti del consiglio di istituto che tre sezioni (su cinque) della scuola diurna, operatori grafici, meccanici e elettronici sono cancellate, azzerate, annullate. ciò significa destinare la scuola ad un esaurimento rapido e inesorabile. Il 10 dicembre sono convocati i genitori che vogliono iscrivere i figli alla scuola, e non troveranno la modulistica necessaria. Vogliono mettere insegnanti, sutdenti e genitori di fronte al fatto compiuto.

    Questa decisione è stata comunicata ancor prima che la Giunta abbia approvato il bilancio. Un bilancio di tagli antisociali che viene dato per acquisito ancor prima di essere stato discusso.
    E’ il metodo della Giunta Cofferati.

    La battaglia contro lo smantellamento della scuola Aldini sarà uno dei banchi di prova decisivi. L’Istituto ha sviluppato negli ultimi anni una vocazione di tipo innovativo grazie al suo carattere multiculturale. Contro il cosiddetto degrado, contro l’aggressività, contro la paura, non c’è intervento migliore che allargare lo spazio dell’istruzione pubblica. La scelta di ridimensionare le Aldini equivale ad una scelta di imbarbarimento del territorio bolognese.