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TAV. Luca Mercalli testimonia

Publie le sabato 10 dicembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Movimenti Repressione No Tav

Una testimonianza dalla Valle di Susa di Luca Mercalli - Società Meteorologica Italiana. Luca Mercalli è un metereologo presente nella trasmissione RAI di Fabio Fazio.

di Luca Mercalli

"Carissimi, è stata una giornata epica qui in Val Susa. Sembrava di essere tornati nel medioevo più oscuro (anzi, ora ci siamo dentro). Non solo per il cielo cupo e nebbioso particolarmente malinconico tra i castagni ingialliti alla base del Rocciamelone. Sono appena tornato dai luoghi di guerra civile e ho la nausea.

Fortunatamente non per un pugno in pancia, ho evitato i manganelli portando in giro un collega giornalista della Radio Svizzera Italiana. Ma ho il vomitato per quello che ho visto, indegno di un paese civile e democratico.

Oltre mille poliziotti, carabinieri antisommossa e finanzieri lanciati contro la gente comune, come se fossimo stati i peggiori delinquenti (quelli, invece, tranquilli agiscono impuniti... dove avete mai visto 1000 uomini in assetto di guerra, dico mille, fare un’operazione di polizia contro malviventi o truffatori?).

Fin da ieri sera centinaia di persone, pensionati, studenti, di tutti insomma, hanno dormito nei boschi, braccati come fiere selvatiche, per essere pronti all’alba a fronteggiare le ruspe.

Così è stato, in mezzo ai boschi alle sei di stamattina sono arrivati i blindati, sembrava di essere a Baghdad. I Sindaci in prima linea, rappresentanti dei cittadini regolarmente eletti, presi a sberle dai carabinieri, con frasi del tipo: "Lei chi crede di rappresentare con quella fascia tricolore?" Altri presi a cazzotti e buttati a terra, gente con le mani alzate e disarmata, che ribadiva la protesta PACIFICA, spostata di peso dai prati espropriati. Vigili urbani che proteggevano i propri concittadini ARRESTATI (e poi rilasciati) dalla polizia di stato: ma come, Stato contro Stato? Chi è più ufficiale? Un pubblico ufficiale che difende il suo territorio dall’arroganza e dalla rapacità delle lobby cementiere o gli agenti aizzati da Roma dal ministro-talpa Lunardi?

Eppure le interviste che abbiamo raccolto erano di una maturità sorprendente: manifestanti maturi e competenti, gente che citava Gandhi e il picco del petrolio. Gente che si chiedeva cosa mai dovremo trasportare tra vent’anni sui questi treni super-iper-mega, quando non si fanno funzionare decentemente nemmeno quelli che abbiamo ora. Gente che chiedeva di impiegare 15 miliardi di euro non per bucare un’ennesima volta le Alpi, ma per gli ospedali, per le energie rinnovabili, per il risanamento ambientale.

Tanto per fare esercizi di termodinamica della follia: 15 milioni di metri cubi di roccia estratta dalla galleria di 54 km sotto il Moncenisio non sanno dove metterli. Ecco la brillante soluzione pensata dai progettisti: l’imbocco del tunnel è a circa 600 m, a 2000 m c’è la cava dalla quale fu prelevato il pietrisco per la costruzione della diga del Moncenisio nel 1968. Dunque, riempiamo la cava con lo smarino e il gioco è fatto! Con un nastro trasportatore lungo 16 km eleviamo rocce della densità di 2500 kg/mc su 1400 m di dislivello. Solo la deriva dei continenti è capace di tanto, ma lavora con incrementi di 1 mm all’anno. Capite cosa_vuol dire il delirio dell’energia facile? E noi stiamo qui a pensare di risparmiare pochi miseri watt isolando il tetto o andando sul motorino elettrico...

I vecchi della montagna, fermi di fronte ai blocchi della polizia, dicevano che sono passati solo 60 anni da quando le bande partigiane facevano gli stessi sentieri inseguite dai tedeschi. Pensate a queste cose quando tra tre mesi vi presenteranno la Val di Susa imbellettata per le olimpiadi invernali.

Boh, ora sono troppo scosso per proseguire, rischio di scrivere stupidaggini. Ne riparleremo a sangue meno bollente. Grazie per i vostri messaggi di solidarietà..."