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FOSFORO BIANCO : dietro l’orrore di Falluja

Publie le mercoledì 14 dicembre 2005 par Open-Publishing
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Dazibao Guerre-Conflitti USA

di Daniela Cipolloni

Nelle scorse settimane un’inchiesta shock di Rai New 24 ha mostrato al mondo immagini atroci dal fronte della guerra in Iraq. Il filmato testimonia che l’esercito americano ha usato fosforo bianco in modo non convenzionale durante l’attacco a Falluja nel novembre 2004. L’impiego dell’agente chimico, lecito in ambito militare, è assolutamente vietato dalla convenzione di Ginevra del 1980 in zone dove sono a rischio i civili. Nella città dove la resistenza irachena è stata più dura, invece, il fosforo è stato gettato in maniera indiscriminata e massiccia sui quartieri abitati. Alla denuncia è seguita una prima smentita da parte del Pentagono, e poi la rettifica che ne è stato fatto un uso esclusivamente legale, come arma incendiaria e non come arma chimica. Ma l’orrore di quei corpi bruciati mostrati nel video e le parole di ex soldati Usa lasciano poca credibilità alle dichiarazioni ufficiali. Abbiamo chiesto a Marco Taddia, professore di Chimica Analitica all’Università di Bologna, di spiegarci che cos’è il fosforo bianco e perché è così nocivo.

Professor Taddia, che cos’è il fosforo bianco e perché è diverso dal fosforo presente nei dentifrici o nei fiammiferi?

"Alcuni elementi chimici, come il fosforo, si presentano in forme diverse per aspetto e proprietà fisiche, chiamate allotropiche. Il fosforo bianco è la forma allotropica più instabile, tossica e pericolosa del fosforo. A temperatura ambiente è un solido ceroso, che odora di aglio, produce una tipica luminescenza e fonde a 44,15 °C. Le altre forme sono il fosforo rosso e quello nero. Proprio a causa della sua tossicità, non viene più utilizzato per la fabbricazione dei fiammiferi dagli inizi del Novecento, ed è stato sostituito da quello rosso e dai solfuri".

Che effetto provoca sugli esseri umani?

"Il fosforo bianco, in gergo militare Willy Pete (dalle iniziali di White Phosphorus, ndr), è un’arma incendiaria e un fumogeno, che reagendo con l’ossigeno dell’aria si incendia spontaneamente e produce fumi bianchi pesanti. Il prodotto della combustione è un ossido gassoso, il pentossido di fosforo, di carattere acido e molto avido d’acqua. Reagendo con l’acqua, il pentossido di fosforo forma acido fosforico, che è corrosivo. Le munizioni al fosforo bianco possono produrre effetti devastanti quando esplodono vicino agli esseri umani. Spargono particelle incendiate di fosforo che aderiscono alla pelle e continuano a bruciare provocando ustioni estese e dolorose. A questo si aggiunge l’azione disidratante dell’ossido sui tessuti organici, quella corrosiva dell’acido e l’effetto irritante dei vapori introdotti nei polmoni con la respirazione. Per questi spaventosi effetti l’impiego dell’arma sugli esseri umani è considerato un crimine".

Nel reportage di Rai News 24 abbiamo visto immagini di persone morte, i corpi ustionati ma i vestiti quasi intatti. Come si spiega?

"La risposta non è facile. Il fosforo aderisce più facilmente alla pelle che ai vestiti. Se il fosforo incendiato rimane su un vestito e non si provvede subito a togliere l’ossigeno, per esempio con una coperta, anche il vestito dovrebbe bruciare. Tuttavia, l’azione ustionante del fosforo e quella disidratante dell’ossido sui tessuti, oltre ai vapori tossici inalati e al fosforo assorbito, provoca danni così gravi che la morte è inevitabile anche se il vestito ha subito pochi danni".

La dispersione di fosforo bianco ha conseguenze anche per l’ambiente?

"L’azione sugli animali è simile a quella sull’essere umano, cioè morte per ustione e rapido avvelenamento. Le acque, specialmente quelle di paludi, laghi e fiumi, restano a lungo contaminate e la fauna acquatica soccombe. Le schegge che penetrano profondamente nel terreno o nei sedimenti dove c’è poco ossigeno, inquinano gravemente e per lungo tempo".

Il documentario su Falluja fa riferimento anche all’uso, proibito sui civili, di un’altra sostanza chimica, una versione del Napalm chiamata Mk77. Di che cosa si tratta?

"Fino agli anni Quaranta, il nome Napalm indicava un’arma incendiaria costituita da palmitato di sodio mescolato con benzina. La sigla si riferiva a Na (simbolo del sodio, ndr) e palmitato (anione di un acido grasso ricavabile dall’olio di palma, ndr). Oggi è definito Napalm un miscela di saponi di alluminio dell’acido naftenico o naftonico e dell’acido palmitico con benzina o altri infiammabili. È usato per la formazione di bombe, mine e combustibile per lanciafiamme. L’Mk77 è un’ulteriore evoluzione del napalm, a basso impatto ambientale, ma con le stesse capacità distruttive sugli esseri umani. Contiene kerosene invece che benzina, e fosforo bianco".

Come ha reagito alla notizia dei bombardamenti di fosforo bianco in Iraq?

"Le fonti ufficiali Usa, pressate dall’opinione pubblica internazionale, hanno ammesso che il fosforo bianco è stato impiegato come arma incendiaria e per ’stanare’ gli avversari. L’azione del fosforo bianco sull’essere umano è ampiamente documentata: è difficile che le conseguenze di bombardamenti effettuati in una zona non desertica, ma su una città, non fossero state previste. Anche senza attribuire alle immagini di Rai News 24 il valore di prova inconfutabile, penso che l’uso di fosforo in quelle circostanze sia stato un inammissibile eccesso di crudeltà. I volti sfigurati delle vittime e le sofferenze indicibili provocate, sono la denuncia più drammatica del crimine che si è consumato e, semmai ce ne fosse ancora bisogno, dell’insensatezza della guerra".

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