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"Le vignette sataniche": un pretesto per due approcci al medesimo nulla

Publie le venerdì 3 febbraio 2006 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Stampa Religioni

di tenebrio molitor

Diffidare, diffidare, diffidare. Non l’ha consigliato Borrelli, ma è raccomandabile diffidare lo stesso. Di che cosa? Innanzitutto del pensiero unico di destra, che si leva e insorge come un sol uomo a tutela della libertà di espressione contro gli attacchi del fanatismo islamico. "Sono per la censura! Han fatto licenziare il direttore di France Soir... Vergogna! Per quattro caricature!

Nemici della libertà di stampa! Minacciano la nostra civiltà!", e via con analoga retorica d’accatto. Proprio loro, i cani da presa della manipolazione informativa, i Ferrara, i Bondi, i Feltri, i Cicchitto e tutta l’uggiolante compagnia dei lacchè addetti alla falsificazione mediatica, l’intera congrega dei mestatori di regime prorompe in alti lamenti, intona perorazioni indignate per il brutale attacco dei musulmani alla libertà di pensiero e di satira. Ehilà, quanta foga! Guarda un pò chi fa da paladino al pensiero e alla satira...

E Luttazzi? E Travaglio? E la Guzzanti? E Biagi, Santoro, l’Unità? Pure quelli pensavano, ma alle manfrine nostrane più che a Maometto, la loro satira aveva un bersaglio più intoccabile che Allah, evidentemente. Ma bravi i reggicoda del potere, si saranno ravveduti, convertiti finalmente al rispetto dell’espressione altrui: ci sarebbe da crederlo e da rallegrarsene, non fosse che i tg padronali restano uguali a prima, e la stampa di famiglia lo stesso.

Nessuna conversione, no, lo sdegno repentino dei mastini filo-governativi attiene unicamente alla redditività delle "vignette sataniche": che a loro dire rendono, elettoralmente parlando, almeno quanto "Striscia" rende in euro alle casse di Arcore. E’ tempo di crociate, si sa, di guerre di civiltà, di coalizioni contro il terrorismo: un bell’attacco preventivo all’islam e agli integralisti di quell’area (ma solo di quella!) è quanto ci vuole per riscaldare le pulsioni razziste intorpidite dal gelo. E così sia.

E ora veniamo all’unanimismo di sinistra. Pure questi si indignano: che la fede è sacra, che va rispettato l’intimo sentire, il senso religioso, che la satira sì ma purché politically correct, e che "c’è un terreno privato, che riguarda le convinzioni più profonde e in cui nessuno può permettersi di entrare". Sarà... in verità par di sentire Ratzinger. Quel che vogliono è dare i voti alla satira, la garanzia di correttezza per due anni, certificare il gusto buono o cattivo... Proprio come il papa dà le pagelle matrimoniali e fa l’esame alle scelte sessuali!

Ma una satira "corretta" satira non è più. Essa è anzi, per definizione, oscena, paradossale, eccessiva; per definizione non ammette limiti se non quelli della risata grassa, pena il mutare in altro. Ma non c’è nulla da fare, purtroppo, in certe menti un’oncia di laicità non riesce a albergare: non ragionano che in termini di dogma, di etica coercitiva, di libertà irregimentata. Non perché subiamo un singolare modello di teocrazia occidentale, dobbiamo piegarci a difendere il confessionalismo musulmano! Ci sarà pure del marcio in Danimarca, ma di sicuro non attiene al lavoro di qualche disegnatore libertario.

Preoccupante, semmai, è che pensiero di destra e pensiero di sinistra confluiscano e si unicizzino in un medesimo schema, difforme per approcci ma analogo negli esiti, che sono esiti lugubri nullificanti non solo dell’intelligenza e della libertà critica, ma anche dell’assai più banale sense of humor.

Messaggi

  • Ciao mi trovo in parte d’accordo con cio che esponi nel tuo articolo.
    Mi piacerebbe che dessi uno sguardo all’articolo che ho scritto sullo stesso tema nel mio blog.
    Mi interesserebbe un tuo parere sulle mie posizioni sulla cosa.
    L’artricolo lo puoi trovare su:
    spaces.msn.com/massiscabons

    Grazie
    Max

  • "La caricatura era l’arma preferita di Goebbels contro gli ebrei"

    (Silvio Berlusconi, protestando contro una vignetta che lo prende in giro sull’Espresso, 28 aprile 1995)

    "La vignetta di Giannelli sul Corriere è un fatto gravissimo che nuoce all’interesse del nostro popolo e lo espone a rischi mortali di attentati"

    (Silvio Berlusconi, stigmatizzando in un’intervista a "Libero" una vignetta sul Corriere della sera che ritrae Bush mentre se la ride quando l’amico Silvio dice di aver tentato di convincerlo a non attaccare l’Iraq, 3 novembre 2005)

    "Rai3, con la sua finta satira, è una macchina da guerra contro di me"

    (Silvio Berlusconi, Matrix, 10 febbraio 2006)

    "Vediamo che, nella trasmissione ’Quelli che il calciò condotta da Simona Ventura, la cosiddetta satira politica a senso unico ha fatto un ulteriore salto di qualità sul terreno dell’inciviltà. Mai era avvenuto nel passato che fossero presi di mira parenti di leader politici. Tutto ciò non ha nulla a che fare con la satira politica, ma solo con la stupidità, con un’infinita faziosità e con uno straordinario cattivo gusto

    (Fabrizio Cicchitto vicecoordinatore di Forza Italia, stigmatizzando un’imitazione della madre di Berlusconi, Ansa, 29 gennaio 2006)

    "Sono sbagliate le reazioni violente alla pubblicazione delle vignette, anche se queste offendono la sensibilità religiosa dell’Islam"

    (Silvio Berlusconi, Matrix, 10 febbraio 2006)