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Agnoletto: «Clima d’odio verso i migranti»

Publie le giovedì 2 marzo 2006 par Open-Publishing
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I "senza" - immigrati Vittorio Agnoletto

Dopo l’omicidio di Milano e i pestaggi di Sassuolo

«CLIMA D’ODIO VERSO I MIGRANTI: VIOLENZA NON VUOL DIRE GIUSTIZIA.

Chi difende i picchiatori offende le forze dell’ordine e la legalità dello
stato»

Bruxelles, 1 marzo 2006 - «Tollerare episodi di violenza ai danni dei
migranti, totalmente al di fuori della legalità, significa non credere nella
giustizia, nelle stesse forze dell’ordine e nello stato che rappresentano.
Non si tratta di criticare genericamente le forze dell’ordine ma gli autori
di episodi specifici, documentati e certamente non in sintonia con la
legge». Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria
europea, interviene sulla vicenda dell’immigrato picchiato a Sassuolo
rivolgendosi direttamente a quel gruppo di cittadini che ha firmato per far
tornare i militari trasferiti dopo il fatto.

«Avete scelto di difendere gli autori dei vergognosi pestaggi ai danni di
una persona: l’uso della violenza da parte delle forze dell’ordine vi fa
sentire meno in pericolo? L’impunità, il farsi giustizia da soli e la logica
dell’occhio per occhio non hanno mai fatto sentire più sicuri nessuno. Anzi,
molto spesso sono proprio i comportamenti di questo tipo ad innescare un
crescendo di reazioni violente».

Anche la morte del cittadino marocchino a Milano, ucciso da un colpo di
pistola partito dall’arma di un vigilante privato «impone una riflessione:
perché la guardia era a lavoro pur essendo in malattia? Possibile una tale
assenza di regole, un tale vuoto di legalità in quel palazzo, in quel
quartiere?

È legittimo chiedersi, in questo caso, il perché dell’assenza di carabinieri
e polizia nel monitorare una situazione evidentemente a rischio.
Come se non bastasse, il silenzio assordante delle istituzioni milanesi, che
non hanno espresso la dovuta solidarietà alla famiglia di Abdel Khaled
Nakab, riflette l’immagine, non corrispondente al vero, di una Milano
egoista e incapace di accogliere.

Non vi è dubbio che eventuali violenze e reati commessi dai migranti non
possano essere ignorati e che debbano essere perseguiti dalla giustizia, ma
attraverso l’applicazione della legge e non mediante comportamenti
individuali in contrasto con lo stato di diritto.

Ho paura di questa deriva della nostra società, che associa il termine
illegalità solo ai migranti. Ho paura dei tanti, troppi "colpi usciti
accidentalmente" dalle pistole di chi le dovrebbe saper usare. Trovo
incredibile che i due carabinieri di Sassuolo siano solo stati trasferiti
dai propri superiori per aver preso a calci e pugni un uomo già
immobilizzato mentre quest’ultimo sia in galera, condannato a sei mesi. Mi
auguro che in Italia la giustizia non funzioni con due pesi e due misure.
Anzi, avrebbero dovuto essere le stesse forze dell’ordine e le istituzioni a
prendere subito le distanze da chi picchia un uomo disarmato».

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