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"E’ la corsa più folle del mondo" - Immigrati in fila davanti alle Poste

Publie le martedì 14 marzo 2006 par Open-Publishing
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Dazibao I "senza" - immigrati

Aperta la caccia a 170.000 posti di lavoro per extracomunitari Le Poste hanno distibuito quasi due milioni di moduli Immigrati, corsa all’assunzione Consegnate 500.000 domande

ROMA - Dopo appena trenta minuti, erano già 300.000 le domande presentate. Alle 16 si toccava quota 500.000. La corsa ai 170.000 permessi di soggiorno è iniziata alle 14.30 in Italia. Dopo quattro giorni di coda, gli extracomunitari hanno consegnato ai 6.244 uffici postali abilitati la richiesta da indirizzare alle Prefetture.

Cgil: "La corsa più folle del mondo". Nella lunga attesa, gli extracomunitari si erano organizzati con liste autogestite e distribuzione di numeri scritti a mano su pezzettini di carta portati da casa. Gli hanno dato una mano gli uomini della Protezione civile che hanno allestito bagni chimici nelle vicinanze degli uffici postali, distribuito coperte, cibo e bevande calde. "E’ la corsa più folle del mondo", come l’ha definita Rossano Rubicondi, responsabile dell’ufficio immigrati della Cgil di Perugia.

Pisanu: "Allarmismo infondato". Pisanu tranquillizza. Il ministro dell’Interno ha detto: "Com’era nelle previsioni, l’afflusso dei datori di lavoro o di loro delegati si distribuisce in maniera equilibrata sui 6.300 sportelli abilitati. L’allarmismo diffuso in merito nelle ultime ore si rivela, pertanto, del tutto infondato".

Farà fede l’ordine d’arrivo. Nei giorni scorsi, le Poste hanno distribuito quasi due milioni di moduli. Vince chi arriva primo: proprio come in una qualsiasi gara ad ostacoli, per scegliere i premiati i funzionari del ministero guarderanno l’ordine di arrivo: ora, minuti e secondi. Quest’anno anche i "secondi" saranno indicati nella ricevuta della raccomandata: serviranno per discriminare i fortunati dagli esclusi.

(14 marzo 2006)

www.repubblica.it

Messaggi

  • Immigrati, internet e...

    Ieri sera, poco dopo essersi stropicciato le orecchie, il presidente del Consiglio ha detto testualmente:

    "Poi mi piacerebbe che il professore dicesse come si potevano organizzare diversamente questi 170 mila immigrati clandestini che arrivano portando un contratto di lavoro. Abbiamo cercato di farlo attraverso Internet. Ma così sono arrivate solo 17 mila domande. Se tutti i datori di lavoro avessero usato le nuove tecnologie, non ci sarebbero state queste file".

    Non è vero, le domande via Internet potevano essere presentate - come risulta dal sito del ministero dell’Interno - solo dalle "associazioni di categoria interessate alle attività stagionali" (cioè una piccola parte del totale). Nessuno gliel’ha fatto notare. Peccato.

    (dal blog di Giancarlo Mola su repubblica.it)

    • Bossi-Fini, una legge criminogena. Pisanu, un ministro che la applica anche troppo

      L’iscrizione del ministro Pisanu nel registro degli indagati del tribunale dei ministri è formalmente un atto dovuto, dopo l’esposto che i parlamentari dell’Unione — tra cui tutti quelli del Prc — hanno presentato a luglio. Ma a ben vedere quell’esposto era contro ignoti. Non si facevano speculazioni politiche (come ha sottolineato Elettra Deiana è stato depositato in tempi non sospetti) né si accusava direttamente il ministro. E tuttavia la magistratura ha ritenuto di dover iscrivere anche Pisanu.

      Ovviamente la magistratura farà il suo lavoro e noi, che siamo garantisti, consideriamo penalmente innocente il ministro.

      Ma politicamente no. Politicamente il ministro non solo ha sostenuto la legge più razzista del mondo occidentale in materia di immigrazione, ma ha compiuto una serie di atti che insieme denotano una vera e propria strategia. Una «politica razzista» ha sostenuto Pietro Folena.

      I Cpt furono istituiti con la legge Turco-Napolitano. Fu un errore grave che verrà corretto con la prossima legislatura, come prevede il programma dell’Unione. Ma la responsabilità politica di ciò che è avvenuto nel Cpt di Lampedusa, le deportazioni dei migranti in Libia dove venivano cacciati nel deserto, le umiliazioni che i migranti hanno subito in questi giorni facendo la fila alle poste è responsabilità politica (e sottolineiamo: politica) del ministro. Alla quale si aggiunge la chicca del Cpt di Bari costruito e riempito in fretta e furia per la campagna elettorale di Pisanu (candidato al senato in Puglia). La legge Bossi-Fini è una legge criminogena che induce l’immigrazione clandestina invece che combatterla. Ma il ministro, nella sua applicazione, è andato oltre e ci ha messo pure del suo.

      www.rossodosera.info 16.3.03