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Domenica 14.12 la riunione per il Fse inglese

Publie le lunedì 22 dicembre 2003 par Open-Publishing

Forum Sociale

Sabato e domenica scorsi si è tenuta la prima assemblea preparatoria del prossimo Fse, a Londra. Il movimento del Regno Unito è infatti candidato alla sua organizzazione. E’ stata un’assemblea nervosa, difficile, perché in Gran Bretagna non c’è ancora una pratica condivisa di lavoro tra reti di movimento; ma è stata anche un’esperienza complessivamente positiva. All’assemblea hanno partecipato circa 200 persone, di cui una quarantina provenienti da altri paesi europei. La partecipazione britannica è stata abbastanza London-centrica. Presente in forze il Swp, la principale organizzazione a sinistra del Labour, tra i principali animatori di importanti costruzioni di movimento, come la Stop the war Coalition e Globalize Resistence, ma guardato con diffidenza da altri gruppi e piccoli partiti. Tra questi soprattutto l’area autonoma e libertaria, animatrice a suo tempo del movimento Reclaim the Street e alcuni forum locali. Presenti anche molti esponenti della sinistra sindacale, anche se i sindacati come tali, non hanno ancora preso un ufficiale impegno. Presenti infine alcune importanti Ong radicali, come gli Amici della Terra o Cnd, alcune espressioni della sinistra indipendente, alcune campagne, e una limitata rappresentanza di comunità migranti.

La Greater London Authority, guidata da Ken Livingstone, ha ospitato nella sua suggestiva sede sulla riva del Tamigi l’assemblea. Un suo rappresentante ha garantito il sostegno della Gla, ma per una somma molto limitata e ha messo l’assemblea di fronte a una dura realtà: in Gran Bretagna il sistema politico e istituzionale è drammaticamente più chiuso a processi di partecipazione: per motivi politici e per la privatizzazione più estesa degli spazi pubblici.

Nell’insieme lo shock è stato anche salutare e ha favorito una collettiva assunzione di responsabilità nelle diverse anime del movimento britannico. La presenza degli europei ha aiutato l’innesco di un processo positivo. Da tutta questa situazione potrebbero scaturire importanti innovazioni, ma restano non poche incognite: la costruzione di un baricentro politico e di un’innovazione nelle pratiche nel movimento britannico; la necessità di un gigantesco processo di allargamento; l’individuazione di soluzioni finanziarie e logistiche innovative ma realistiche. Il movimento in Uk ha preso tempo fino a marzo per creare le condizioni politiche e di fattibilità del prossimo Fse.

M. B.

http://www.liberazione.it/giornale/031218/LB12D682.asp