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Libano: nuovi guai in arrivo

Publie le domenica 20 agosto 2006 par Open-Publishing
3 commenti

Dazibao Guerre-Conflitti medio-oriente Gennaro Carotenuto

La risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, che ha portato al cessate il fuoco in Libano, prevede il disarmo degli Hezbollah. Ma la risoluzione, che ha portato al cessate il fuoco solo perché prevede il disarmo di Hezbollah, in osservanza a precedente risoluzione ONU, non dice chi deve disarmare Hezbollah.

di Gennaro Carotenuto

Jacques Chirac, vuole il comando delle truppe Unifil. Sostiene che la Francia ne avrebbe diritto come ex-potenza coloniale, e solo questa sarebbe una buona ragione per non darglielo, il comando. Ma la novità sorprendente è che la Francia vuole mandare solo poche centinaia di uomini, e addirittura parla di presenza simbolica. E’ chiaro che dare il comando a chi ne vuole gli onori ma non gli oneri sarebbe il segno di una missione che nasce morta. C’è sempre il grande entusiasmo dell’Italia. Perfino Umberto Bossi ha rettificato le prime critiche e ha detto che bisogna andare. Sembrerebbe esserci un’unità nazionale che in Italia non si era mai vista e che va da Calderoli alla Tavola della Pace.

Sembrerebbero se, dal canto suo, il ministro degli Esteri italiano, Massimo d’Alema, non continuasse a fare una macchina indietro iniziata dalla famosa conferenza di Roma, che l’ha portato in pubblico a proferire parole insolitamente critiche nei confronti dell’alleato israeliano. La Farnesina prima, e poi lo stesso Presidente del consiglio, Romano Prodi, hanno affermato oggi in maniera terminante: "non saremo noi a disarmare Hezbollah". Meglio così, sarebbe una rogna pesante, ma... allora che andiamo a fare?

Certo non li disarmeranno gli israeliani, per fortuna, altrimenti sarebbe già finita la tregua e la gente ricomincerebbe a morire. Ma gli israeliani hanno già fatto sapere che si oppongono alla presenza di paesi come la Malesia o l’Indonesia, che avrebbero potuto mettere un po’ di carne da cannone (gli oneri) per lasciare agli europei il comando (gli onori). Pazienza, ma il cerchio si stringe.

Gli Hezbollah, così li presentano i media mainstream, sono i cattivoni della situazione. Proprio perciò, allora, non possiamo aspettarci che Hezbollah voglia disarmare volontariamente proprio adesso. Le dichiarazioni trionfali di Hassan Nasrallah, unite a quelle del giovane Bashar da Damasco e le posizioni espresse dal presidente libanese Emile Lahoud, dimostrano che Hezbollah ha la forza per continuare a giocare un ruolo non solo politico. Oltretutto, lo pensano in tutto il mondo, a cominciare da Israele dove stanno lapidando i poveri Ehud Olmert e Amir Peretz, le dichiarazioni trionfali da Damasco a Teheran, sono del tutto giustificate.

Restano i soldatini libanesi, quelli che facendo il segno di V alle telecamere oggi si sono diretti verso Sud. Facevano un po’ di tenerezza. Sono quegli stessi che secondo gli Stati Uniti non avevano la capacità di disarmare Hezbollah. Con quella scusa gli israeliani trovarono modo di rinviare il cessate il fuoco di almeno una settimana. Se il governo libanese volesse davvero disarmare Hezbollah, nella migliore delle ipotesi i due ministri del Partito di dio uscirebbero dalla coalizione facendo cadere il governo di Fuad Siniora. Ma questa non è la migliore delle ipotesi.

La verità è che la comunità internazionale, dopo avere ottenuto il cessate il fuoco, adesso pretende che l’esercito libanese disarmi Hezbollah e perciò sta lasciando il Libano solo, mettendo libanesi contro libanesi e aprendo la strada a una nuova guerra civile. Nella situazione che si sta profilando, di positivo c’è solo che almeno le truppe Unifil sarebbero già lì a dividere i libanesi. Sarebbe la prima guerra civile a cominciare con 15.000 arbitri internazionali sul campo di battaglia, anche se probabilmente le regole d’ingaggio impedirebbero loro di sanzionare le testate di un contendente all’altro. Stando così le cose, forse il male minore è che la risoluzione 1701 resti lettera morta.

http://www.gennarocarotenuto.it

Messaggi

  • Pensare di andare in Libano per disarmare Hezbollah(o come diamine si scrive) è semplicemente pazzesco, una cosa fuori da ogni logica! Ma come li potremmo mai disarmare, chiedendoglielo? Intimando l’alt come i caramba(con tutto il rispetto alcuni sono miei amici) ai posti di blocco? Offrendo un piatto di spaghetti aglio ed olio caldi caldi in cambio di un RPG?Sai che risponderebbero? Venite a prenderle come hanno fatto gli israeliani! Ma poi siamo realisti, possiamo garantire noi che il giorno dopo il disarmo non verrebbero assaliti dalle altre fazioni o dallo stesso Israele? Chiaramente non possiamo ed allora per quale stranissimo e masochistico motivo dovrebbero disarmare unilateralmente?Mi rendo conto che così ragionando non ci sarà mai pace nell’area più tormentata del pianeta ma i problemi della regione affondano le loro radici così profondamente nel tempo che sradicarli richiede uno sforzo diplomatico, militare, economico ben più ampio che mandare dei soldatini per qualche mese.Tanto vero che Israele ha già annunciato una nuova invasione del Libano a breve ed ha ripetutamente violato il "cessate il fuoco" a riprova di una ben poco seria volontà di pacificazione.E’ un tentativo il nostro che va fatto ma sapendo che la missione avrà scarsi risultati e non certo per il litigio sul comando( a Napoli si dice: o’ cummandà è meglio che fottere).
    Michele

    • Intanto è già qualcosa che l’ azione militare israeliana abbia posto le condizioni affinchè l’ ONU possa sloggiare Hezbollah dal sud del Libano.
      Poichè Hezbollah è una organizzazione politica (di estrema destra, per coloro che ancora non hanno smarrito il senso dell’ orientamento) che cerca lo scontro armato con Israele e su questo costruisce il suo successo politico, il suo consenso di massa, già il fatto che la si costringa a traslocare costituisce un passo verso la pace.

      Che non basta, ovviamente.
      Perchè c’è una considerazione da fare: se c’è qualcuno che ha interesse a veder fallire la missione internazionale, questo è ovviamente proprio colui che vuole la guerra: Nasrallah.
      E questo significa che le fucilate sui "caschi blu" -o gli attentati- possono arrivare da una parte sola.
      Se la missione divenisse costosa in termini di perdite umane, infatti, vi sono buone probabilità che i paesi che la sostengono riconsidererebbero il tutto, Italia per prima.
      E la guerra santa contro Israele potrebbe proseguire...
      Uno scenario in cui il Libano diverrebbe un’ altra Somalia, insomma, dove al fallimento dell’ ONU potrebbe seguire il trionfo dell’ integralismo.

      E allora il problema di "disarmare" Hezbollah non può essere rimosso. E’ il cuore stesso del problema politico libanese.

      Egalité

    • Ma l’idea di disarmare Israele - almeno fuori dai propri confini - non è legittimo porsela ?

      Senz’altro le posizioni di Hezbollah - come del resto quelle di Olmert e prima ancora di Sharon - non sono certamente da attribuire alla sinistra.

      Rimane il fatto che Hezbollah, insieme alla Amal di Berri, rappresenta la stragrande maggioranza della popolazione sciita, ha circa il 20% dei voti in tutto il Libano - che è bene ricordarlo, è un paese democratico tra i pochissimi dell’ area mediorientale - , fa parte del governo libanese e non si può certo liquidare quindi come "gruppo terrorista" .......

      E infatti l’unica soluzione possibile è integrare le milizie di Hezbollah - come già quelle druse di Jumblatt e quelle cristiane di Gemayel e di Ahoun ( quest’ultimo peraltro diventato alleato stretto degli stessi Hezbollah) - nell’ esercito regolare libanese.

      Che è cosa assai diversa da un "disarmo forzato" ......

      E comunque, se non si risolve il problema palestinese, ogni altra cosa risulterà inutile per la stabilizzazione e la pacificazione del Medio Oriente.

      E per mettere in piedi una trattativa in questo senso, bisognerà per prima cosa che siano liberati gli otto ministri del governo palestinese - anche esso liberamente eletto in libere elezioni - attualmente tenuti sequestrati da Israele.

      Anche Hamas, anche se sunnita e non sciita, è oggettivamente di destra, ma con chi si pretende di trattare se non col governo liberamente eletto dai palestinesi ?

      Keoma.