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Libano, ufficiale israeliano confessa: "bombe a grappolo su interi villaggi"

Publie le giovedì 14 settembre 2006 par Open-Publishing

Dazibao Guerre-Conflitti medio-oriente

di Human Rights Watch 2006

"Abbiamo coperto villaggi interi in Libano sparando bombe a grappolo. Quello che abbiamo fatto è stato pazzesco, mostruoso». Nonostante le ripetute denunce delle organizzazioni umanitarie (da Amnesty a Human Right Watch) e la condanna della stessa Onu, il governo di Tel Aviv si è sempre difeso dalle accuse non tanto di aver usato in Libano le famigerate "bombe a grappolo" di aver violato in qualche modo le convenzioni internazionali.

Quello che però emerge dall’intervista a un ufficiale israeliano della riserva riportata sul quotidiano israeliano on line Haaretz non conferma questa linea.

Descrivendo le attività nella unità per il lancio multiplo di razzi Mlrs durante il recente conflitto con gli Hezbollah libanesi l’ufficiale (di cui giornale tuttavia non fornisce l’identità) racconta di aver sparato verso il territorio libanese 1.800 razzi a grappolo, che contenevano complessivamente un milione e 200 mila "bomblets", le sub-munizioni che si disperdono sopra l’obiettivo moltiplicando il raggio d’azione dei razzi.

Ma non solo. Il militare ha sottolineato che si tratta di un tipo di razzi molto impreciso, che può esplodere anche a 1200 metri dal loro obiettivo. Per questa ragione, ha affermato, gli è stato ordinato di «impregnare» la zona con una grande quantità di bombe.

La pericolosità delle bombe a grappolo deriva dal fatto che un’alta percetnuale dei proiettili che le compone non esplode. Nel tipo di munizioni usate da Israele può arrivare, secondo il giornale, fino al 40 per cento. Secondo le stime delle Nazioni Unite sono oltre 100mila gli ordigni inesplosi sul territorio libanese. Nelle due settimane successive alla tregua 59 persone sono state coinvolte nell’esplosione di bombe a grappolo. Tredici sono morte.

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=59567