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La cerimonia di chiusura del Forum Sociale Mondiale

Publie le domenica 25 gennaio 2004 par Open-Publishing

Forum Sociale

Discorsi lunghi e brevi, musiche allegre e toccanti, folle di indiani e di
stranieri… un meraviglioso mix di suoni e immagini ha segnato la fine del
Forum Sociale Mondiale mercoledì 21 gennaio, quando più di centomila
persone, con le loro bandiere, le loro danze e i loro slogan, si sono
ritrovate nell’enorme spazio aperto, chiamato Azan Maidan (lo spiazzo della
libertà), nel centro di Mumbai, per celebrare la fine dei cinque giorni del
FSM.

Un’attivista pakistana per i diritti umani, ricordando le molte sfide
locali e globali che abbiamo di fronte, ha chiesto alla folla di non
arrendersi nella lotta per un mondo più giusto; un anziano funzionario
indiano ha fatto appello all’ispirazione della leadership gandhiana e una
donna a capo di una comunità indigena in Ecuador ha parlato con commozione
della speranza di tutti noi al momento della chiusura del forum.

Molti tra i presenti non avevano partecipato agli eventi ufficiali, ma
erano semplicemente entrati nei luoghi del forum, attratti dalla musica e
dalle danze; questi erano soprattutto bambini, a centinaia, per lo più
molto poveri, un potente monito a non dimenticare l’urgenza e l’attualità
del tema di fondo del FSM, “Un altro mondo é possibile”. Un cantante folk
brasiliano, impegnato in prima persona nella lotta per la giustizia e
attualmente ministro della cultura nel nuovo governo del suo paese, ha
conquistato il cuore della folla con canzoni sulla bellezza e la tragicità
della vita.

Per me, questa cerimonia di chiusura è un riassunto di tutto quello che più
mi ha toccato durante i giorni del forum: ci sono stati momenti di
riflessione intellettuale per analizzare la globalizzazione, momenti di
entusiasmo negli appelli alla resistenza contro l’imperialismo
statunitense, momenti carichi di emotività durante le testimonianze delle
sofferenze di così tanta parte degli abitanti del pianeta, momenti di
speranza nell’impegno per il cambiamento, momenti di spiritualità nel
prender coscienza della realtà della famiglia umana.

D’accordo con quanto
mi ha detto un giovane collega dello Zambia durante la serata “mi ricorderò
di questo evento per il resto della mia vita!”