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I bravi cittadini di Verona

Publie le martedì 20 maggio 2008 par Open-Publishing
4 commenti

I bravi cittadini di Verona rigettano l’accusa di fascismo che e’ piombata loro addosso dopo l’assassinio a freddo perpetrato dai 5 giovani veronesi. Eppure sono stati loro a eleggere sindaco uno come Flavio Tosi con una percentuale bulgara, 60,7%, quello che per prima cosa ha tolto dall’ufficio la foto di Napoletano (del resto poteva mettere nel cesso anche il tricolore) e che espone la bandiera veneta, che gia’ stato condannato per campagna razzista contro i nomadi (chissa’ come ce lo giudica l’Europa!).

Tosi e’ un personaggio borderline che appoggia l’estrema destra e che ha voluto in consiglio comunale come capogruppo della sua lista un eletto della Fiamma con un passato da naziskin e che nella sua band mette canzoni che inneggiano a Pribke e Hesse “Vittime della democrazia”, 3 mesi di carcere per istigazione all’odio razziale, e Tosi lo voleva addirittura nell’Istituto storico per la resistenza, secondo il nuovo revisionismo alla Dell’Utri che avanza.

Quel Tosi che ha capeggiato un corteo di estrema destra di reazione contro il pestaggio di uno di loro, con Fronte Nuova, Fronte Veneto Skinhead. E subito dopo tre della manifestazione picchiano a sangue tre para’ della Folgore attaccandoli in quanto meridionali. E due erano indagati per tre aggressioni al consigliere del Pdci. Chi sono stati i buoni maestri? Ma il grottesco e’ che a questi idioti si unisce il gruppo di estrema destra cattolico “Sacrum Millenium”, che vuole messe in latino e marce sulla sinagoga. Ovvio che tutti costoro odino i magistrati “che perseguitano la destra”. La comunanza tra integralismo cattolico e destra neonazista a Verona procede da anni. Chi sono i buoni maestri?

La scritta sulle magliette padane recita: “Difendi il tuo simile, distruggi il resto!”

Ora Tosi nega che l’assassinio di uno che ha negato una sigaretta abbia un colore politico, come se l’ideologia della Lega non fosse stata sinora costantemente un’aggressione violenta, antidemocratica, di basso profilo, come se gli atti selvaggi che aumentano in questi ultimi tempi non fossero figli di una bieca propaganda di odio, invettive, insulti, slogan barbari, grettezza morale da coloro che dovrebbero dare il buon esempio in politica.

Inutilmente i buoni veronesi negano che la loro citta’ sia un covo di intolleranza xenofoba e di giovani cresciuti all’odio e all’aggressione. Se 5 ragazzi assassini non fanno una citta’, il 60,7 % dei voti a uno come Tosi la designano benissimo.

Verona del resto e’ la citta’ delle ronde, e’ la citta’ piu’ fascista d’Italia, e’ quella di Marco Furlan, 15 omicidi, condanna a 27 anni, solo 15 anni scontati, libero insieme al complice Volfgang Abel.
Verona e’ la citta’ di quelli che delirano: “La nostra fede e’ il nazismo. La nostra democrazia e’ lo sterminio.”
E ora questi sono i frutti avvelenati.

I 5 dell’omicidio della sigaretta erano predestinati all’assassinio da ideologie marce, che i bravi veronesi hanno avvallato e votato con entusiasmo e soddisfazione. Erano ultras, gia’ allontanati dallo stadio e incriminati per pestaggi, neonazisti potenziali, portatori di morte, con gli stessi lugubri simboli del sindaco Tosi e la stessa violenza di Bossi o Calderoli o Castelli, quelli che i bravi veronesi inneggiano come eroi padani.

Rara soddisfazione: la Volkspartei altoatesina e’ scesa dal 53,4% al 44,3 (sempre troppi!), persi almeno due senatori filoberlusconiani, ma avanzano due partiti di lingua tedesca ancora piu’ a destra.

Moriremo in un’Italua fascista?

..

http://www.masadaweb.org

Messaggi

  • Ovviamente sarebbe un male che Verona fosse formata solo da quelli che hanno votato per il sindaco Tosi e che la pensano come lui.

    Comunicato dell’assemblea aperta cittadina. Verona

    17 maggio 2008

    Circa dodicimila persone hanno sfilato oggi a Verona per ricordare Nicola Tommasoli, il giovane ucciso nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio da 5 simpatizzanti dei gruppi neofascisti.
    Per Nicola la manifestazione si è fermata davanti alla chiesa di San Fermo, per un minuto di silenzio e un lungo applauso, per portare fiori e ricordi sul luogo della sua morte, lì a pochi metri, a Porta Leoni.
    A questa grande e importante manifestazione si deve aggiungere quella altrettanto importante e significativa che le organizzazioni dei migranti hanno promosso in piazza Bra.
    Da queste manifestazioni nasce una nuova Verona che vuole propagare una nuova sensibilità fatta di socialità vitale e tolleranza.
    Il corteo - comunicativo, aperto, partecipato, pacifico - è stato aperto da uno striscione disegnato da un artista/writer amico di Nicola, portava questa scritta: "Nicola è ognuno di noi".

    La manifestazione, promossa dall’Assemblea aperta cittadina, ha fatto appello alla coscienza civile e alla capacità di autocritica di Verona per sconfiggere l’intolleranza e la discriminazione, un atto d’amore verso la città stessa, perchè è proprio dalle condizione estreme che possono nascere pensieri e pratiche vivificanti, perchè è proprio dal dissenso che possono nascere sensibilità, coscienza, saperi nuovi. E’ necessario quindi costruire progetti per nuove sensibilità, forme di vita libere.
    Erano presenti molti cittadini, uomini e donne, ragazze e ragazzi, associazioni culturali, musicali, teatrali, sociali di Verona e del territorio. Tra i molti striscioni anche uno degli amici di Nicola, con la scritta: BIBOA, una gioiosa imprecazione inventata da Nicola stesso. Molte anche le realtà giovanili e i centri sociali di varie città, da Roma a Brescia, da Padova a Bologna.

    A metà corteo, qualche tafferuglio provocato da poche persone è stato pacificato dai manifestanti stessi. Il corteo si è concluso a piazza Erbe e in piazza Dante con gli interventi delle realtà che hanno organizzato e partecipato alla manifestazione.

    Si è manifestato per ricordare chi ci è stato affine. Non ha importanza se Nicola si dichiarasse antifascista o meno. In questi anni di ripensamenti e ricombinazioni sociali, culturali, politiche, esistenziali, abbiamo imparato a definirci non per quello che siamo ma per ciò che non siamo. A differenza dei suoi assassini Nicola non era nazista, non era fascista, non era razzista, non era leghista, non era un reazionario. Sappiamo ciò che non siamo, ciò che saremo dobbiamo inventarlo. Lontani dalle passioni tristi, gioiosamente, naturalmente, vivere come l’aria che si respira, come ha fatto Nicola. A Nicola piacevano il surf, la montagna e il colore arancio. Skate: ebrezza e surf dell’anima. Montagna: tregua, respiro, silenzio. Colore arancio: vitalità e spiritualità. Immaginazione. Vita contro la morte.

    viviana

  • Cara Viviana, anni fà temevo di morire democristiano, ma a morire addirittura fascista proprio non ci pensavo !!

    Ma la realtà è questa ed il "berluskonismo reale" è ormai cosa fatta e si tratta di vero ed autentico fascismo : un fascismo più subdolo ed insinuante, un fascismo di cui quasi non ti accorgi, ma che giorno per giorno aggredisce le coscienze e le plasma secondo la sua nefanda ideologia !!

    La gente approda al più vergognoso egoismo ed al conformismo più gretto e meschino, manipolata dall’imbonimento televisivo e da un’informazione sempre più "embedded" e prona al potere !!

    I vari Travaglio, vedrai, verranno rapidamente marginalizzati e messi a tacere per sempre, in una furia normalizzatrice attuata con il pieno consenso delle falangi veltroniane, che altro ormai non sperano che approdare ad una gestione neoconsociativista del potere, quale condizione essenziale per conservare i privilegi di casta e continuare a far parte dell’elite dominante !!

    MaxVinella