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Giorgio Cremaschi; Dante De Angelis è un recidivo

Publie le domenica 17 agosto 2008 par Open-Publishing
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Giorgio Cremaschi: Dante De Angelis è un recidivo

di Giorgio Cremaschi, Segretario nazionale Fiom Cgil

Dante De Angelis è un recidivo. Già qualche anno fa fu licenziato dalle Ferrovie dello Stato perché aveva denunciato la carenza di sicurezza nella guida dei treni. La magistratura, sempre quella, lo reintegrò poi nel posto di lavoro dopo la causa intentata da Giovanni Alleva.

Ora le Fs ci provano di nuovo e rilicenziano Dante. Il motivo è sempre lo stesso, anche se varia la ragione del rischio. Questa volta sono gli Eurostar che si spezzano per carenze nei meccanismi di controllo della frenatura. Dante De Angelis, che è un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, oltre che un macchinista coscienzioso, ha anche questa volta semplicemente fatto il proprio dovere.

Ha cioè denunciato, prima che avvengano fatti gravi, i rischi che ci sono in questa situazione. L’azienda delle ferrovie lo ha invece ritenuto colpevole di danno all’immagine aziendale, di procurato allarme, di diffusione di notizie false e tendenziose e di quant’altro la scarsa fantasia del moderno fascismo aziendale riesca a recuperare dagli autentici codici fascisti.

Così questo licenziamento, fatto da un’azienda pubblica che svolge un servizio pubblico, diventa un’intimidazione verso tutti i rappresentanti dei lavoratori che si occupano di sicurezza. E’ chiaro infatti che per prevenire l’incidente, l’infortunio, la morte, bisogna parlare prima , bisogna mettere in guardia prima . Siamo il paese europeo con il più alto tasso di infortuni sul lavoro e tutti, periodicamente, quando succede il fattaccio, parlano della necessità di prevenire. Ma la prima prevenzione è la denuncia del rischio e questa non può che avvenire a maglie larghe, proprio per far sì che chi di dovere, la direzione aziendale cioè, intervenga.

Se i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono posti di fronte alla minaccia del licenziamento non appena denunciano i rischi, è evidente che sono messi nella pura impossibilità di svolgere il proprio compito. Intimidazioni di questo genere nei confronti dei RLS sono all’ordine del giorno nei luoghi di lavoro italiani. Recentemente un delegato della Fiom dell’Agusta Motociclette, è stato licenziato perché aveva chiamato la Asl a verificare il reparto verniciatura. Anche qui l’azienda aveva considerato l’azione del delegato sindacale un danno alla propria immagine e anche qui la magistratura le aveva poi dato torto.

Il fatto più grave è che qui siamo di fronte ad una azienda dello Stato, che si comporta peggio del più spregiudicato degli imprenditori privati. Per qualcuno questo può essere un titolo di merito, un modo per accreditarsi di fronte a un governo e a un padronato che sotto la copertura della campagna contro i fannulloni, sempre più aggrediscono diritti fondamentali di chi lavora.

Ma la verità è che questa è una vergognosa regressione. Un modo inaccettabile di affrontare i problemi della salute e della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, un atto di autoritarismo che serve a nascondere tutte le magagne. Si parla di prevenzione ma, come ha fatto recentemente un sottosegretario leghista, si intende semplicemente dire che gli infortuni e i rischi sul lavoro non ci sono e che chi ne parla fa solo agitazione e propaganda.

Dante De Angelis è una vittima di questo ipocrita autoritarismo aziendale ed è per questo che attorno a lui deve crescere una vastissima solidarietà. Perché se questo licenziamento dovesse restare, davvero in ogni posto di lavoro si sarebbe meno liberi.

Messaggi

  • Campagna di Solidarietà a Dante De Angelis.

    http://firmiamo.it/campagnadisolidarietaperdantedeangelis

    Al lnk che vedete sopra c’è la possibilità di firmare una petizione a favore di Dante De Angelis, il macchinista che è stato licenziato per aver denunciato le gravi inadempienze delle FS in campo di manutenzione e sicurezza.
    Vi chiedo di firmare la petizione e di diffonderla tra tutti i comitati. Non si tratta solo di solidarietà ad un lavoratore, per di più rappresentante per la sicurezza, ma di un gesto politico importante e che potrebbe aprirci nuove prospettive di lotta.
    Praticamente tutti noi ci battiamo contro mostri di vario genere che hanno comunque una cosa in comune: sono grandi opere che servono a poco o nulla, ma costano alla collettività cifre paurose e danneggiano la salute e l’ambiente. Il caso dell’Alta Velocità è evidentissimo. Le risorse economiche gettate in faraoniche imbecillità viene drenato da fondi che potrebbero essere utilizzati per migliorare la vita dei cittadini, per risanare il territorio, per creare occupazione vera. Il caso delle Ferrovie è esemplare: si stanno gettando decine e decine di miliardi di euro in linee inutili mentre non si è in grado di gestire il trasporto esistente, si è praticamente abbandonata ogni manutenzione e soprattutto il servizio dei pendolari è in condizioni vergognose (ma anche sugli eurostar le cose cominciano a fare schifo).
    I dirigenti delle FS si stanno accorgendo che sono alle corde: i processi di privatizzazione della manutenzione sono stati fallimentari, adesso si cerca di rilanciare il servizio con le officine rimaste, ma personale e competenze non ci sono più, dispersi in una follia di esternalizzazioni. Ecco allora che si cerca di scaricare ogni responsabilità sull’anello più debole: i lavoratori.
    In questo senso si spiega il licenziamento di otto ferrovieri di Genova per inadempienze minime, degne al massimo di un richiamo. Il licenziamento del macchinista Dante vuol colpire una intera categoria e far capire che non sono ammessi dissensi: lo sfascio del trasporto pubblico deve ricadere sui lavoratori (che vedono peggiorare le condizioni di lavoro e soprattutto la sicurezza) e sui viaggiatori (che scontano tutti i problemi di mancata manutenzione, dai ritardi agli incidenti).
    Le contraddizioni che si stanno avvitando in questo momento sulle ferrovie possono essere l’occasione anche per noi di mostrare che le nostre analisi e le nostre critiche sono sacrosante. Una politica sciagurata di grandi opere sta abbattendosi uniformemente su tutti: lavoratori delle aziende, cittadini che vengono rapinati dei loro soldi, utenti che vedono precipitare la qualità dei servizi che ricevono, abitanti dei territori che sono devastati spietatamente da opere pazze.
    Vi chiedo di firmare e di far firmare questa petizione perché potrebbe essere una fase di unificazione di queste lotte; questo potrebbe essere un momento in cui nasce la coscienza che il problema ambientale e quello sociale sono inestricabilmente legati. Le contraddizioni e i disastri che i nostri avversari stanno collezionando sono la dimostrazione che i nostri sforzi e le nostre proposte sono giusti.
    Vi chiedo di firmare e di far firmare questa petizione non solo come momento di solidarietà ad un lavoratore che ha cercato di difendere tutti noi, ma come gesto politico e di farlo pesare. Lavoratori, utenti, cittadini, abitanti di un territorio: noi siamo tutte queste cose assieme, se le uniamo nella nostra esperienza cresceremo, saremo la nuova coscienza di questo mondo che pare impazzire nella stupidità.
    Vi chiedo infine, soprattutto ai comitati che si occupano di Alta Velocità, di fare comunicati in cui solidarizziamo con i lavoratori delle FS che sono perseguitati.
    Un caro saluto a tutti.
    Tiziano Cardosi (notav Firenze)

    p.s. a questo link trovate denunce fatte dai macchinisti sulle carenze in campo della sicurezza: http://www.macchinistisicuri.info/ms/home.php

    viviana