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Il crimine è al potere

Publie le sabato 31 gennaio 2009 par Open-Publishing

Il crimine è al potere

Dobbiamo prendere atto con sgomento che siamo diventati un paese da Terzo Mondo.

All’estero, il nostro paese è ormai considerato uno Stato dalle garanzie a rischio, dove non esiste l’habeas corpus, la tortura non è reato, i diritti umani non sono rispettati, la giustizia non è assicurata, i potenti non pagano per i loro delitti e i deboli subiscono aggressioni anche e soprattutto dalle forze dell’ordine.

Su 181 paesi del mondo, l’Italia è al 157° posto per l’efficienza processuale e ora il blocco delle intercettazioni renderà le inchieste superflue, eliminando di fatto la prova maggiore dei reati. Il disegno di legge voluto da Berlusconi le proibisce per lo stupro, il sequestro di persona, l’associazione a delinquere, l’estorsione, la ricettazione, la truffa, il furto, il furto in appartamento, la rapina, lo scippo, lo spaccio di droga al dettaglio, l’omicidio colposo e tutti i reati finanziari.

Salta all’occhio che col primo gruppo di reati si darà una licenza al crimine non solo a tutta la criminalità organizzata ma anche a quei criminali di importazione che Lega, neofascisti e berlusconiani dicono a parole di voler punire, ma è altresì chiaro che col secondo gruppo di reati, crimini finanziari e furti pubblici, si intende allargare l’impunità assoluta dalle prime 4 cariche dello Stato a tutta Roma ladrona, sanando una Casta delinquenziale. E che il popolo della Lega intenda perpetrare anche questo crimine non è solo contro tutte le predicazioni di piazza ma anche contro lo stesso senso comune.

Tutto il disegno delle intercettazioni è un tale aiuto alla criminalità, comune, mafiosa e politica, da lasciare sbalorditi. E’ la peggior dichiarazione che un Governo potesse fare sulle sue intenzioni di reato, una dichiarazione pubblica, sfacciata e licenziosa, che la Casta ha commesso pesanti delitti e intende continuare a commetterli incompleta pace e impunità, occultandone le prove e tenendo la giustizia alla larga, anzi mettendola in una posizione di totale succubanza, dominandone carriere e addirittura la permanenza sul posto di lavoro, limitando la scelta dei reati, la possibilità delle prove, l’iter dei processi, le assoluzioni facili, le prescrizioni a pioggia e, infine, gli indulti a catena, e già si comincia a parlare delle “insostenibili condizioni di vita nelle carceri troppo piene”, chiara premessa di un futuro indulto, che paralizzerà del tutto i processi presenti e futuri.

Non solo questa spregevole Casta pretende la licenza a delinquere ma lo vuol fare senza la rottura di coglioni di una polizia che investiga e di una magistratura che processa. Per quanto si compri o si corrompa, quale onesto residuale potrebbe sempre esserci, in polizia, come in Magistratura, ed è bene cautelarsi anche contro di loro.
Le avocazioni e i licenziamenti di giudici perpetrati da destra, centro e sinistra, non lasciano dubbi.
E il comportamento servile e scurrile del CSM e dell’ANM, di fronte a casi come Apicella, de Magistris, Forleo, Bocassino e Genchi sono il maggior capo di accusa che la Casta poteva dare a se stessa, di collusione col crimine e di corruzione delle istituzioni.

Oggi il comitato parlamentare per la sicurezza contro de Magistris è presieduta da Rutelli che è suo indagato, ieri l’inchiesta era avocata da Mastella che era suo indagato col beneplacito di Prodi che era nominato e il timbro di un CSM presieduto da vacca che è un Magistrato di Comunisti Italiani.

Il comportamento di Mancino, capo del CSM, non lascia dubbi. Quella parte della Magistratura che vuole sopravvivere ha già deciso di lasciar cadere ogni tutela della Giustizia nazionale per tutelare la propria posizione e carriera personale.

Le sigle di partito si mescolano in un identico orrore e ancora ci risuonano nelle orecchie le parole a difesa della Casta di un Bertinotti presidente della Camera, assiso su un trono dorato e del tutto pervaso dal sacro fuoco della tutela della propria élite.

Noi non siamo più da molto tempo un paese civile, sempre che lo fossimo mai stati. Ogni giorno facciamo un passo più lontano dalla civiltà.

La cosa atroce e di cui dobbiamo prendere atto è che “il crimine è al potere” e che nessuno ci difende.

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