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Un libro: "Bande nere"

Publie le giovedì 19 marzo 2009 par Open-Publishing

Un libro: “Bande nere"
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/neofascisti/neofascisti/neofascisti.html

Berizzi racconta chi sono, come vivono e chi protegge i nuovi "balilla". Un’inchiesta tra partiti, stadi, scuole e centri sociali

Neofascisti e destra di governo a braccetto con nostalgia. C’e’ il ministro della difesa La Russa che posa con un "camerata" di una famiglia mafiosa siciliana, i Crisafulli, narcotraffico e spaccio di droga a Quarto Oggiaro, periferia nord di Milano. C’e’ il suo collega di partito e di governo, il ministro per le politiche europee Ronchi, con uno dei fondatori del circolo nazifascista Cuore nero: quelli del brindisi all’Olocausto. Si chiama Roberto Jonghi Lavarini e presiede il comitato Destra per Milano (confluito nel Pdl). Sostiene le "destre germaniche", il partito boero sudafricano pro-apartheid - il simbolo e’ una svastica a tre braccia sormontata da un’aquila - e rivendica con orgoglio l’appartenenza alla fondazione Augusto Pinochet. In un’altra foto compare a fianco del sindaco di Milano, Letizia Moratti. Poi ci sono gli stretti rapporti del sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, con l’ultra-destra violenta e xenofoba del Veneto Fronte Skinhead. Ruoli istituzionali, incarichi, poltrone distribuiti ai leader delle teste rasate venete, gia’ arrestati per aggressioni e istigazione all’odio razziale.

Almeno 150 mila giovani italiani sotto i 30 anni vivono nel culto del fascismo o del neofascismo. E non tutti, ma molti, nel mito di Hitler. Sono i fascisti del terzo millennio. Un’area geografica che attraversa tutta la penisola: dal Trentino Alto Adige alla Calabria, dalla Lombardia al Lazio, da Milano a Roma passando per Verona e Vicenza, culle della destra estrema o, come amano definirla i militanti, radicale. 5 partiti ufficiali (Forza Nuova, Fiamma Tricolore, la Destra, Azione Sociale, Fronte Sociale Nazionale) - 6, se si considera anche il robusto retaggio di An ormai sciolta nel Pdl. I primi 5 raccolgono l’1,8 per cento di voti (tra i 450 e i 480 mila consensi). Ma a parte le formazioni politiche, l’onda "nera" - in fermento e in espansione - si allunga attraverso un paio di centinaia di circoli e associazioni, dilaga nelle scuole, trae linfa vitale negli stadi.
63 sigle di gruppi ultra’ (su 85) sono di estrema destra: in pratica il 75% delle tifoserie che, dietro il "culto" della passione calcistica, compiono aggressioni e altre azioni violente premeditate. La firma: croci celtiche, fasci littori, svastiche, bandiere del Terzo Reich, inni al Duce e a Hitler. Sono state 330 le aggressioni da parte di militanti neofascisti tra 2005 e 2008. Concentrate soprattutto in 3 aree del paese: il Veneto (Verona, Vicenza, Padova), la Lombardia (Milano, Varese) e il Lazio (Roma, Viterbo). Sono i vecchi-nuovi "laboratori" dell’estremismo nero. Con Roma - anche qui - capitale.

Dai centri sociali di dx alle occupazioni a scopo abitativo (Osa) e non conformi (Onc). Dalle aule dei licei a quelle delle universita’. Dai "campi d’azione" di Forza Nuova ai raid squadristi delle bande da stadio che si allenano al culto della violenza. La galassia del neofascismo si compone di piu’ strati: e anche di distanze evidenti. L’esperimento piu’ originale e’ quello di CasaPound a Roma, il primo centro sociale italiano di destra. Da
li’ nasce Blocco studentesco, il gruppo sceso in piazza contro la riforma della scuola. Una tartaruga come simbolo, i militanti si battono contro l’"affitto usura" e il caro vita. Il leader e’ Gianlcuca Iannone, anima del gruppo ZetaZeroAlfa: musica alternativa, concerti dove i militanti si divertono a prendersi a cinghiate.

A Milano c’e’ Cuore Nero. Il circolo neofascista fondato da Roberto Jonghi Lavarini e dal capo ultrà interista Alessandro Todisco, gia’ leader italiano degli Hammerskin, una setta violenta nata dal Ku Klux Klan che si batte in tutto il mondo per la supremazia della razza bianca. Dopo l’attentato incendiario subito l’11 aprile del 2007, i nazifascisti di Cuore nero
ringraziano in un comunicato ufficiale tutti coloro che gli hanno espresso solidarieta’ e sostegno: tra gli altri, "in particolare", la "coraggiosa" onorevole Mariastella Gelmini, all’epoca coordinatrice lombarda di Forza Italia e attuale ministro dell’Istruzione.

La famiglia calabrese dei Di Giovine e quella siciliana dei Crisafulli, la dx in doppiopetto di An e quella estremista di Cuore nero. A Quarto Oggiaro, hinterland milanese, la ricerca del consenso politico incrocia sentieri scivolosi. A fare da cerniera tra le onorate famiglie - che
gestiscono il mercato della droga -, le teste rasate e il Palazzo e’ sempre lui, il "Barone nero" Jonghi Lavarini. Quello fotografato con il ministro Ronchi e il sindaco Moratti. Quello che presenta a Ignazio La Russa Ciccio Crisafulli, erede del boss mafioso Biagio "Dentino" Crisafulli, in carcere dal ’98 per traffico internazionale di droga. Camerata dichiarato, il
rampollo Crisafulli frequenta Cuore nero così come il cugino James. A lui sarebbe stata dedicata la maglietta "Quarto Oggiaro stile di vita", prodotta dalla linea di abbigliamento da stadio "Calci&Pugni" di Alessandro Todisco.
L’avvocato Adriano Bazzoni e’ braccio destro di La Russa. C’e’ anche lui in una foto con Lavarini e con Salvatore Di Giovine, detto "zio Salva", della cosca calabrese Di Giovine. Siamo sempre a Quarto Oggiaro, prima delle ultime elezioni politiche

segnalato da masadaweb.org