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Intervista ad Oreste Scalzone sul caso Pinelli - Calabresi

Publie le sabato 9 maggio 2009 par Open-Publishing

Apc-*Pinelli/ Scalzone: Riconosciuto l’omicidio di Stato

"Ma fu erroreo
personalizzare campagna cohntro Calabresi"

Milano, 9 mag. (Apcom) -

"Comunque la si voglia abbigliare è
chiaro che invitando al Quirinale
la vedova di Pino Pinelli hanno
risconosciuto a quarant’anni di
distanza l’omicidio di Stato".

Lo
dice al telefono da Parigi parlando
con Apcom l’ex leader di
Potere Operaio e di Autonomia Operaia Oreste
Scalzone, condannato
in processi di terrorismo, rifugiato in Francia
dal 1980 e poi
libero per intervenuta prescrizione.

Scalzone spiega di
tenere a precisare "un’altra cosa importante,
che poi è quello che noi
di Potop abbiamo sempre pensato. Sulla
morte di Pinelli fu giusta la
campagna contro lo Stato, ma non la
personalizzazione della stessa
contro il commissario Luigi
Calabresi perchè a noi non interessava
l’individuazione di un
colpevole. Colpevole era lo Stato, il ’sistema’.
Se un pacco
postale viene distrutto la responsabilità è delle poste. Fu
una
mancanza di radicalità contro lo Stato da parte del movimento
puntare il dito contro Calabresi. Non potevamo noi rappresentare
l’occhio di Dio sulla verità. La sanzione giudiziaria non ci
interessa.
Mai.".

"Se un uomo, fermato, entra con i suoi piedi in questura - dice
Scalzone - e ne esce volando da una finestra, la responsabilità è
dello
Stato. Il movimento se ne ha la forza rade al suolo la
questura ma non
se la prende con il singolo funzionario di
polizia come persona".

C’è
una sentenza del 1975 che parla di "malore attivo"...

"Quella
sentenza
 replica l’ex leader di Potere Operaio - è il simbolo
del compromesso
storico antelitteram che ha retto la Repubblica
italiana fin
dall’inizio.

Quando nel 1997 il progetto di indulto
sugli anni della
lotta armata fu seppellito dal populismo penale,
all’emergenza si
sostituì il culto della punizione assoluta e
infinita, la
privatizzazione della giustizia penale e il
passaggio dello Stato a
braccio secolare delle parti civili
private.

Il discorso su memoria e
oblìo è diventato il terreno di
una crescente abiezione.

Con il
risultato di consegnare un pugno
di uomini e di donne a una dannazione
infinita quasi che fossero
gli unici e più diabolici responsabili di
violenza, quasi che
fossero responsabili di crimini contro l’umanità,
gli unici
imprescrittibili e sottoposti alla legge di Norimberga".

Frk