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La mia verità sul NO BERLUSCONI DAY e perchè niente sarà più come prima...

Publie le mercoledì 18 novembre 2009 par Open-Publishing
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Come è stato possibile che poche persone su Facebook abbiano creato questo ambaradan che ormai detta l’agenda politica del paese?

Quale è la forza vera , forse ancora sconosciuta , del web che cambia lo stesso concetto di partecipazione popolare, che modifica le relazioni umane quantitativamente e qualitativamente in modo tale che presumibilmente nulla sarà come prima dopo il 5 dicembre 2009?

Io non sono in grado di rispondere a queste domande in modo esauriente, posso solo raccontarvi come la sottoscritta , mezza schiappa del web, abbia avuto la fortuna di star vicino a questa storia, di sentirne l’odore attraverso la sua amicizia e la sua disinteressata collaborazione con Franca Corradini.......(...)

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Io non sono in grado di spiegare l’alchimia magica che sottende a questi miracolosi eventi ma so bene che c’é una ragione, c’é qualcosa di sommamente giusto e razionale in tutto ciò.

Pensiamo in concreto alle forme della partecipazione politica, utilizzando come esempio gli aspetti logistici ed organizzativi.

Chi ha fatto politica sa l’importanza di permettere alla gente di ritrovarsi, mettere a disposizione risorse economiche e logistiche solide, collaudate e durature.

Questo è proprio il compito che la costituzione italiana affida ai partiti politici : l’articolo 49, secondo il quale tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere “con metodo democratico” a determinare la politica nazionale.

Non è questa la sede adatta per discettare del metodo democratico e del perché per ragioni storiche – talvolta giustificate altre volte un pò meno - molti partiti hanno spesso rifiutato nel corso degli anni di compiere fino in fondo il passo verso l’associazione riconosciuta, anche se si può tranquillamente affermare che lo scopo fosse quello di non esser sottoposti al controllo dello stato.

Se poteva esser giustificabile tale atteggiamento nel PCI antisistema degli anni ‘50 certo non lo era successivamente né per quel partito né per tutti gli altri perchè quello che era considerato un illegittimo controllo politico in realtà era e nel tempo sicuramente sarebbe stato per tutti solo ed esclusivamente un controllo a garanzia della democrazia interna, verificando in sostanza la compatibilità democratica degli statuti. E qui il riferimento è invece al partito azienda di Berlusconi.

Dico questo per ricordare ogni aspetto – anche quelli negativi – del partito come mezzo, come filtro politico tra lo stato ed il cittadino, un filtro che comunque ha funzionato nel tempo proprio con questo scopo : organizzare la partecipazione politica. Questo è quello che facevano una volta i partiti specialmente a sinistra connotandosi poi loro stessi per la partecipazione popolare alle scelte , alle lotte. Unire studenti ed operai , intellettuali e braccianti agricoli in unico idem sentire fu una delle caratteristiche principali delle stagioni di lotta ormai lontane nel tempo.

Oggi non c’e’ più , anzi da tempo manca questa funzione, le sedi dei partiti sono vuote e si riempiono solo in vista di elezioni. Come sempre quando c’e’ un vuoto politico per una legge fisica quel vuoto viene immediatamente riempito da altri. Ed andiamo alle dolenti note del berlusconismo, ma qui ci fermiamo, perchè il punto é che quel vuoto non può nè deve a tutti i costi esser riempito come lo è stato fino ad oggi.

C’é anche altro che può riempirlo questo vuoto, un mezzo neutro non un contenuto patologico.

Questi altri è il web e ciò è facilitato dalla natura stessa intrinseca del mezzo.

Difatti quella attività di filtro e di agevolazione alla partecipazione avviene sul web in pochi microsecondi, in maniera piena e consapevole, con modalità chiare e estremamente diffuse.

continua su la conoscenza rende liberi

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