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Capodogli spiaggiati: la causa l’inquinamento acustico dei sonar delle navi.

Publie le mercoledì 16 dicembre 2009 par Open-Publishing
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Il triste epilogo dei Capodogli spiaggiati: la causa l’inquinamento acustico dei sonar delle navi nella ricerca di giacimenti di petrolio e di gas ?

Nei giorni scorsi siamo stati tutti colpiti dalla notizia di sette capodogli spiaggiati sul litorale della Foce Varano, tra Cagnano Varano e Ischitella.

I cetacei, stretti in uno specchio d’acqua poco profondo, sono morti asfissiati per lo schiacciamento del diaframma.

Il nostro timore è che tale vicenda non sia stata casuale, ma sia frutto di uno sconsiderato sfruttamento delle risorse marine effettuato da soggetti senza scrupoli, che compiono ricerche di depositi di gas e petrolio, o da un altrettanto sconsiderato modo di gestire i traffici marini, civili o militari.

Va detto che questi animali, benché mastodontici, hanno organi particolarmente sensibili, che vengono disorientati, danneggiati o distrutti dalle alte frequenze o dai forti rumori provocati dalle apparecchiature utilizzate dall’uomo. E’ scientificamente provato che l’utilizzo di questi dispositivi di localizzazione può provocare, in alcune specie, in particolare nei cetacei, oltre al già grave effetto di mascheramento, anomalie nel comportamento, perdita temporanea o permanente dell’udito, lesioni gravi e, in alcuni casi, persino la morte.

Il caso dei capodogli piaggiati sul Gargano dichiara il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori Giovanni D’AGATA, suscita particolare attenzione in chi, come il sottoscritto, ha a cuore la tutela dell’ambiente e delle sue risorse; sono in corso in questo periodo nel mare Adriatico ricerche tese ad individuare possibili giacimenti di gas o di petrolio; il metodo utilizzato per individuare gli eventuali giacimenti consiste nella scansione dell’intera zona prescelta mediante dei dispositivi detti “airguns” (cannoni d’aria) che, trainati da apposite navi, emettono suoni per via dell’introduzione nella colonna d’acqua di aria ad altissimi livelli di pressione: l’eco di questi suoni, riflessa dal fondale, rivela presenza, profondità e tipologia del giacimento. E’ possibile che proprio queste ricerche abbiano provocato il fenomeno insolito dello spiaggiamento di ben sette capodogli; qualora fosse così, sarebbe gravissimo pensare che per compiere ricerche finalizzate allo sfruttamento di energie non rinnovabili si distrugge l’ambiente marino, perché non dobbiamo pensare solo ai capodogli piaggiati, ma dobbiamo considerare che è possibile che anche altri abbiano subito danni, ma soprattutto dobbiamo pensare all’impatto che riceve l’ambiente dalla perdita di soggetti così consistenti, protagonisti della vita marina.

E’ necessario che tutte le autorità preposte vigilino attentamente sulla vicenda, onde evitare il ripetersi di simili fatti ed evitare lo sconsiderato sfruttamento del nostro mare, una delle ultime risorse che ci è rimasta.

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