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L’attacco congiunto di Stato e Chiesa al popolo delle carriole

Publie le venerdì 2 aprile 2010 par Open-Publishing
7 commenti

Sequestri, denunce e scomuniche ...

Dopo l’intimidazione del Prefetto che imponeva il silenzio elettorale anche alle carriole, il sequestro domenica da parte della Digos di queste terribili armi di distruzione di massa e l’identificazione di decine di scarriolanti, arrivano, insieme alle denunce anche le “scomuniche” della Curia al popolo delle carriole.

A margine di una cerimonia in Vaticano l’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, leva il suo allarme: «Sembra che ci sia qualcuno molto interessato alle “carriolate” perché vuole creare dal punto di vista politico un gruppo che abbia autorità nella ricostruzione ... per poter entrare poi nella cabina di regia delle attività di rimozione delle macerie e di ricostruzione ... Ogni tanto succedono degli episodi poco simpatici ed io non ho paura di dire che spesso ci sono delle strumentalizzazioni di gruppi che vengono da fuori e che non hanno niente a che fare con L’Aquila vera» e ancora: «Proprio ieri è venuto da me un amico, che ha anche un posto di responsabilità in città, e mi ha detto di essere preoccupato perché ha sentito dire che il giorno di Pasqua vogliono fare i turni per togliere le macerie. Ma non è possibile, almeno la Pasqua ce la lascino libera! ».

Forse sarebbe il caso di ricordare a sua Eminenza i principi morali a cui il “buon pastore” dovrebbe ispirarsi, prima di scagliare anatemi così “coraggiosi” sui terremotati, su chi è rimasto praticamente senza niente, sui poveri, su chi è schiacciato da interessi politici ed economici enormi e si autorganizza per dar voce ai propri bisogni. Ma qualcuno lo ha già fatto e meglio di noi.

Quello che emerge chiaro e forte dalle parole del Vescovo e dall’azione sinergica delle forze governative e poliziesche è che, come un anno fa, guai a chi osa disturbare il manovratore, intralciare i piani di Governo, Regione, Provincia, Comune e, soprattutto, la saggia regia di San Guido Bertolaso, della Curia e il suo gregge, quello dei Gentiluomini di Sua Santità, procacciatori di appalti, escort e gigolò seminaristi, di tutti quelli che a un anno del terremoto hanno lasciato le macerie al loro posto, disperso gli sfollati, lucrato enormi affari dal G8, la costruzione delle C.A.S.E., l’acquisizione da parte della Curia di strutture, terreni e soldi pubblici, come il complesso religioso di piazza d’armi o la nuova casa dello studente. Incapaci anche di avviare un piano efficace per la ristrutturazione delle abitazioni meno danneggiate.

Questa è "L’Aquila vera" che l’arcivescovo vorrebbe difendere, con quella degli aquilani di buona volontà, che con il loro lavoro e la solidarietà si rimboccano le maniche per ricostruire le proprie case, la propria città. La solidarietà è la nostra unica arma Signor Vescovo, non la vostra pelosa carità! La libertà, Signor Prefetto, è la nostra partecipazione per la ricostruzione, non quella di celebrare “liberamente” i vostri riti in una città fantasma in mezzo ai detriti, dove, tra il silenzio elettorale e quello degli agnelli si spegne anche l’ultimo sogno di veder risorgere, insieme al Cristo, anche la nostra casa.

Messaggi

  • L’Aquila: Pasqua di rinascita

    Le carriole, il cuore di tanti Aquilani messo a servizio della propria città, suscitano paura, polemiche, attacchi, strumentalizzazioni.
    Nelle stanze del potere si vede di mal’occhio la raccolta di tanti cittadini sotto un unico obiettivo.

    I cittadini pensanti, critici, attivi, nell’Italia di oggi, devono essere eliminati. Relegati in un angolo, ridotti al silenzio a subire le decisioni prese da altri. E’ questo il volere del Prefetto Gabrielli. E’ questo il volere della Curia. Gli attacchi sono stati spietati. Gabrielli, ex capo del Sisde e della Digos, amico fraterno di Guido Bertolaso,dopo aver sentenziato che le carriole aquilane sono un chiaro strumento elettorale, ed aver denunciato i cittadini, non pago, ha inferto l’affondo "questa si chiama prepotenza delle minoranze". E qui si scopre l’individuo. Sorvolando sul fatto che non siamo minoranze, bensì rappresentanze,come vogliamo definire chi scorge nelle minoranze un pericolo e non una ricchezza? E ne annulla i diritti? Come vogliamo chiamare chi tende a ridurle dispoticamente al silenzio? A voi la risposta.

    Altro uomo di potere che non ci ha lesinato stigmatizzazioni è l’arcivescovo Molinari, colui che è stato commissariato dallo stesso papa, tramite l’invio di un vescovo ausiliare.

    ’’ Sembra che ci sia qualcuno molto interessato alle ’carriolate’ perché vuole creare dal punto di vista politico un gruppo che abbia autorità nella ricostruzione della città’’. E ancora:" qualcuno è molto interessato a queste manifestazioni per poter entrare poi nella cabina di regia delle attività di rimozione delle macerie e di ricostruzione" Pure illazioni quelle dell’uomo di chiesa, che lanciano ombre, ma non fanno nomi. Se gli Aquilani volessero fare illazioni sull’operato del vescovo e della curia tutta, prima del terremoto, avrebbero milioni di parole da versare. Se ne sono viste delle belle, con i numerosi pretini giovani arrivati in città dopo l’insediamento del vescovo. Eleganti e azzimati come maniquenne e affettati come cicisbei. Si sono notati i loro comportamenti poco ortodossi. Nelle strade e nelle canoniche. Illazioni, supposizioni senza nessuna base concreta, per cui i cittadini hanno taciuto. Non hanno rilasciato interviste nelle quali esplicitavano i loro sospetti. Il vescovo, invece, parla a favore dei giornalisti. E accusa. Senza addurre fatti probanti. Fatti, invece, e non parole, sono quelli che vedono la Curia imporre prepotentemente le mani sul bottino del post terremoto, ottenendo che si costruiscano strutture pubbliche, con danaro pubblico,quali la nuova casa dello studente, su terreni privati, della curia, che ne assume la gestione ed il possesso. Oppure costruendo strutture private, chiesa, conventino per sei fraticelli, accoglienza e mensa su terreni pubblici, quale Piazza D’Armi. Disgustoso l’atteggiamento che vede chi dovrebbe auspicare e favorire la fratellanza fra le genti applicare il divide et impera che qui, ormai, è di casa. Applicato in primis dal metodo protezione civile, quindi dalle istituzioni, ed ora anche dalla clero. Nessuna parola per le infiltrazioni mafiose negli appalti, nè su chi rideva alle 3e32 di quella notte. Nessun cenno a chi specula sulla nostra tragedia. Lì si tace. Come sui preti pedofili.

    Mi cheto. La Pasqua nella mia città mi piaceva tanto. Come rito di rinascita. Ed amavo, da atea, il funerale di Cristo uomo che si svolgeva per le via del centro storico. La processione del venerdì santo mi vedeva sempre presente. Quest’anno non ci sarò. Sono nauseata. La mattina di Pasqua ci riuniremo per la tradizionale colazione aquilana nel presidio permanente di piazza Duomo. Per abbracciarci ancora. Per continuare a sperare. Poi il selenzio per la commemorazione della nostra tragedia. Solo la fiaccolata, dalla mezzanotte del 5 alle 3e32 del 6 aprile. Lasciamo agli altri i teatrini e le ostentazioni. Noi esigiamo silenzio e rispetto.

    Buona Pasqua di rinascita a tutti voi.

    Un abbraccio.

    Miss Kappa

    http://abruzzo.indymedia.org/article/7467

  • Mi verrebbe da dire che, qualora mi trovassi davanti al prelato così predicatore, non gli risparmierei di certo tanti calci nel sedere; da fargli veramente male.

    Così impara a schierarsi con il Potere e contro deboli, come peraltro sempre fatto dalla Chiesa di Roma, in secula seculorum!

    Siccome sono una personcina per bene, mi limiterò a dire, invece e con eufemismo, che dissento dal suo dire.

    • Il 6 aprile 2010…

      Un anno fa, il 31 marzo 2009, si riuniva la Commissione grandi rischi, presente il gotha della Protezione Civile. Trenta minuti per tranquillizare la popolazione. Nessun pericolo, nessuna misura di prevenzione e sicurezza da adottare. Sei giorni dopo solo dodici vigili del fuoco in servizio. Nessun piano di emergenza previsto.

      Il 6 aprile ricorre il primo anniversario del tragico sisma che ha travolto la nostra Terra e il nostro futuro.

      Sono previste iniziative civili e religiose in ricordo dei nostri cari, per chiedere verità e giustizia, per far luce su chi doveva prevenire una tragedia annunciata da dettagliati rapporti sulla scarsa sicurezza degli edifici e da quattro mesi di intenso sciame sismico.

      Per la città questo è il dodicesimo anniversario: infatti in questo anno ogni 6 del mese ci siamo riuniti solitari con le nostre fiaccole, stretti intorno al dolore dei parenti delle vittime.

      Siamo certi che tutte le autorità politiche nazionali abbiano la sensibilità per comprendere che le iniziative in programma saranno un momento intimo di raccoglimento e ricongiungimento della nostra comunità dispersa.
      La vostra presenza da molti verrebbe considerata inopportuna, l’ennesima passerella mediatica sulla nostra tragedia.

      Fateci vivere quei momenti in silenzio, non costringeteci ad urlare. Lo faremmo a malincuore, con la voce in gola spezzata dal dolore.

      Invitiamo altresì tutti i cittadini della penisola che quella notte non ridevano, a cominciare dai Vigili del Fuoco e dai volontari della Protezione Civile, a partecipare alle iniziative previste.

      Un modo semplice per ricordare chi non c’è più, per ribadire che la ricostruzione della nostra città è a salvaguardia di un patrimonio irrununciabile per tutto il Paese.

      Comitato "3e32" - L’Aquila

      Related Link: http://www.3e32.com/

    • «Carriole» indagate: Interrogazione parlamentare

      Ieri sono arrivati gli avvisi di garanzia alle tre persone che erano state identificate, con le carriole, domenica scorsa, giornata di votazioni elettorali, mentre camminavano per raggiungere la piazza de L’Aquila per continuare nell’opera di rimozione delle macerie che va avanti ogni domenica dal 28 febbraio. Ciò che si contesta ai tre è di aver dato vita a una manifestazione contravvenendo al divieto, per tutto il periodo elettorale, di effettuare cortei, staffette motorizzate, fiaccolate cittadine, parate e raduni in genere [ad eccezione delle manifestazioni religiose]. Gli indagati, che non hanno ancora nominato avvocati di fiducia, continuano a ripetere che la loro non era una manifestazione, ma un momento di lavoro ormai solito nel capoluogo.

      Sulla questione è intanto arrivata anche un’interrogazione parlamentare a firma di sei onorevoli Radicali: Rita Bernardini, Elisabetta Zamparutti, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Maria Antonietta Farina Concioni e Matteo Mecacci. Nel testo i deputati chiedono di sapere i motivi per i quali «sono state sequestrate le carriole e quale pericolo potevano avere in mano ai manifestanti, tutti cittadini del centro storico dell’Aquila, che hanno vissuto la doppia tragedia della perdita di loro cari oltre che delle loro abitazioni» e le ragioni per le quali «viene impedito ai cittadini di manifestare liberamente per denunciare il fatto che da mesi le macerie del terremoto non vengono portate via». Si chiedono ancora, i parlamentari, «per quale motivo la Digos è intervenuta per identificare i manifestanti e ha vietato una assemblea degli stessi; quali sono le ragioni per le quali le macerie del terremoto dell’Aquila non vengono rimosse» e perché non si permetta «agli abitanti del centro storico di conoscere lo stato delle attività messe in campo relativamente alle loro abitazioni crollate».

    • L’Aquila, Pasqua in piazza sotto la pioggia - FOTO e VIDEO

      L’AQUILA. L’uovo di Pasqua dentro la carriola. Il simbolo della mobilitazione popolare per liberare la città dalle macerie accoglie, oggi, cioccolata, salame, pizza dolce e uova sode, tutti cibi che non possono mancare sulla tavola degli aquilani nel giorno in cui i cattolici celebrano la Resurrezione. La città si è svegliata sotto la pioggia, nella seconda Pasqua dopo il sisma, a due giorni dal primo anniversario del catastrofico terremoto che il 6 aprile 2009 provocò 308 vittime.

      In tanti si sono radunati nel tendone di piazza Duomo dove ciascuno ha portato qualcosa da condividere con gli altri. E’ andata in scena, così, sotto la pioggia battente, la colazione pasquale degli aquilani. Per migliaia di persone è stata la prima Pasqua negli alloggi antisismici del progetto Case. Intorno all’ora di pranzo nel tendone si è affacciato anche il vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole che si è intrettenuto con alcuni cittadini a cui ha augurato buona Pasqua. D’Ercole, alcune settimane fa, aveva solidariezzato con il popolo delle carriole imbracciando una pala in piazza Palazzo.

      Per 4300 persone, invece, la giornata è trascorsa in albergo. Si tratta di quei cittadini che hanno l’abitazione inagibile ma non hanno trovato posto negli appartamenti del progetto Case e nei moduli abitativi provvisori. Tra questi molti anziani. Tuttavia, un gruppo di donne dai capelli bianchi ha voluto partecipare ugualmente alla colazione condivisa in piazza Duomo.

      Tra queste anche una nonnina di 85 anni che da alcuni giorni sta occupando una stanza nella caserma Pasquali-Campomizzi, dove risiedono circa 150 persone rimaste senza casa. Ha riscosso successo, in piazza, la mostra fotografica allestita dall’associazione Agorà di Barete, dal titolo "Giorno zero". La giornata di riflessione è stata scandita dai rintocchi della campana della chiesa di Santa Maria del Suffragio (Anime Sante) dove sono state celebrate le messe solenni. In giro per la città anche qualche turista armato di guida e macchinetta fotografica. Nel centro storico ancora inaccessibile e dal percorso obbligato gli aquilani non hanno rinunciato allo "struscio" lungo corso Vittorio Emanuele.

      Davanti al palazzo della Cassa di Risparmio, intanto, è scomparso lo striscione del consorzio Federico II, di cui fanno p arte imprese aquilane insieme alla consociata Btp di Firenze. Il colosso toscano delle costruzioni è coinvolto nell’inchiesta su appalti e corruzione che vede indagato anche il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. La città si prepara al primo appuntamento dell’articolato programma di commemorazione delle vittime del sisma, la fiaccolata notturna di domani.

      In piazza, alle 3,32, l’ora del terribile terremoto, lettura dei nomi delle persone scomparse e rintocchi di campana. La nottata si chiuderà con la messa, alle 4, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio.

      04 aprile 2010

      FOTO al link :

      http://ilcentro.gelocal.it/multimedia/home/23906138

      VIDEO al link :

      http://tv.repubblica.it/dossier/terremoto-in-abruzzo/l-aquila-la-pasqua-delle-carriole/44986?video=&pagefrom=1

      Related Link: http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/pasqua/1912386

    • L’arcivescovo de L’Aquila, Molinari, butta merda sul "movimento delle carriole".

      Il vescovo ausiliare, D’Ercole, invece è già la seconda volta che trova il modo di solidarizzare simbolicamente e pubblicamente col citato movimento.

      Interessante contraddizione ... o gioco delle parti ?

      Radisol