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1984 di Orwell non è così lontano...

Publie le venerdì 21 maggio 2010 par Open-Publishing
4 commenti

Ricevo e trasmetto

Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733)
tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC)
identificato dall’articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o
istigazione a delinquere ...

Laura Massi (Tramite Vettore / Mitri) segnala:

il 1984 di Orwell non è così lontano...

NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA

Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733)
tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC)
identificato dall’articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o
istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet/; la prossima settimana
Il testo approderà alla Camera diventando l’articolo nr. 60.

Il senatore Gianpiero D’Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo
e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida
della"Casta".

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse
invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che
ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog.

Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se
all’estero; il Ministro dell’Interno, in seguito a comunicazione
dell’autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto
l’interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di
connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di
filtraggio necessari a tal fine.

L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di
24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l’istigazione a
delinquere e per l’apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a
5 anni perl’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o
all’odio fra le classi sociali.

Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca
da tutti i link scomodi per la Casta! In pratica il potere si sta dotando
delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e *tutti i
blog* che al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non
condizionata e/o censurata.

Vi ricordo che il nostro è l’unico Paese al mondo dove una /media
company/ ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di
risarcimento.

Il nome di questa /media company/, guarda caso, è Mediaset

Quindi il Governo interviene per l’ennesima volta, in una materia che,
del tutto incidentalmente, vede coinvolta un’impresa del Presidente del
Consiglio in un conflitto giudiziario e d’interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una commissione
contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni
dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo
emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto
del Governo di /normalizzare/ con leggi di repressione internet e tutto il
istema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a
dominare.

Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni
spesa!

Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet in Italia
il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e
alla Birmania.

Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono
stati il blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico.

Fate girare questa notizia il più possibile per cercare di svegliare le
coscienze addormentate degli italiani perché dove non c’è libera
informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un
problema dialettico.

diffuso da Coordinamento Provinciale Veronese degli Enti Locali per la Pace
e i Diritti Umani - c/o Provi. Verona - Gruppi Consiliari via S.Maria Antica
1 37121 Verona (Consiglieri: Allegri, Caldana, Rizzi, Campagnari, Coord.
tecnico Andreoli, Ferrari, Velardita; www.perlapace.it
<http://www.perlapace.it/>

Messaggi

  • Ai redattori di Bella Ciao.

    L’emendamento è stato stralciato dal decreto sicurezza ben prima del voto.

    Però il fatto che questa bufala giri ancora dovrebbe dirla lunga sul come viene gestita l’informazione nel web.

    Cancellate l’articolo. Non fate brutte figure rilanciando una bufala.

    • In effetti la notizia che l’emendamento d’Alia contro internet era stata reinserito nel pacchetto sicurezza qualche fondamento l’aveva, dal momento che quasi tutti i blog ne parlano. L’equivoco è stato ampliato anche dal fatto che se ci cerca maggio 2010 emendamento D’alia col nome di alcuni quotidiani ufficiali, esce, non si sa perché l’articolo del 2009, su tutti i rischi di questo emendamento sulla libertà della rete. E magari uno non sta a controllare nuovamente la data. Sembra che l’emendamento sia nato e morto allo stesso tempo ma non trovo invece sufficiente prova sui quotidiani che tale articolo sia stato al momento eliminato e prego chi ne abbia di darmene.

      D’altro canto, davanti alla preso di possesso della RAI, e agli attacchi continui alla stampa, è oltremodo probabile che l’attacco contro la rete, tentato o riuscito, abbia a ripetersi. Insomma dateci prova certa che questo timore non sia una bufala, o continueremo a temere per la nostra sicurezza.

      Che stiamo assistendo a una avanzata progressiva e inarrestabile di un regime è certo. Che già ora video di youtube spariscano e siti di lotta siano invasi dalla polizia e distrutti accade. Che stiano scatenando gli hacker su blog che come il mio dovrebbeero essere minimali nel quadro generale, posso darne prova io stessa, che già una volta ho avito il blog distrutto con la scomparsa delle centinaia di numeri che avevo prodotto.

      Quindi più che scandalizzarsi su presunte bufale che, se sono state diffuse, è stato in buona fede, sarebbe il caso di scandalizzarsi su un tentativo eversivo che sta riuscendo benissimo e da qui possiamo aspettarci di tutto.

      Comunque, lo ripeto, vorrei che lo scrivente (che non si degna nemmeno di firmarsi con un nick), desse prova più certa che al momento il tentativo di censura cinese è stato rimandato

      I nostri timori nondimeno resteranno intatti. In Italia di libertà di informazione ce n’è sempre stata poca, ma con questa feccia al potere rischiamo di non averne affatto

      viviana

    • Vara lunadicarta

      ho chiesto in giro ma le leggi non hanno la gentilezza di farsi interpretare facilmente e ora sulla censura ai blog ne so meno di prima, ma non ne so tanto da poter parlare di censura o di bufala

      Questa è una delle mail iri risposta_

      "Il post di Grillo è del maggio 2010.
      Al momento il pericolo è rappresentato dalla legge sulle intercettazioni nell’ambito della quale è previsto l’obbligo di rettifica per i blog

      http://www.guidoscorza.it/?p=1836

      Guido Scorza è considerato uno dei maggiori esperti giuridici della rete e qui il post è del 22 maggio 2010

      Maurizio Zaffarana

      Provate voi a capire se la correzione apportata quest’anno elimina o no il pericolo per i blog

      viviana

    • Questa è una risposta che mi arriva da Carlo Gubitosa, che è un big del mondo no global, nonché un vero eserpto del mondo informatico.
      Viviana

      Ciao Viviana
      Anche io ho visto (ri)girare questo allarme e ho trovato una fonte attendibile che lo da’ come
      superato…

      http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/06/10/cappuccino-con-bufala/

      Quanto a me, vedo circolare leggi e proposte di questo tipo da piu’ di
      un decennio, se ti scarichi dal web il mio libro “Italian Crackdown”
      vedrai che gia’ negli anni 90 la repressione telematica era piu’ che
      attiva, e allora l’opinione pubblica pensava ancora che i modem
      fossero strumenti per crimini informatici…

      Di fronte a leggi liberticide l’unica cosa da fare e’ disobbedire,
      quindi se passeranno continuero’ a scrivere, mi faro’ eventualmente
      della galera, e se tutti faranno come me si aboliranno le leggi
      ingiuste come quelle che mandavano in galera gli obiettori di
      coscienza al servizio militare. Rischio comunque di meno di quello che
      rischiava chi ha fatto la resistenza mettendo in conto di poter
      perdere la vita.

      Caro Gubitosa