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Maria Luisa Busi lascia la conduzione del tg di Minzolini: "oggi quella del TG1 e’ un’informazione parziale e di parte

Publie le giovedì 3 giugno 2010 par Open-Publishing
9 commenti

Con questa dichiarazione, Maria Luisa Busi lascia la conduzione del Tg1 di Minzolini. Lo scrive lei stessa in una lettera che ha affisso nella bacheca della redazione. Pubblichiamo la lettera.

AL Dott. Augusto MINZOLINI

Al CDR
p.c. Dott. Paolo GARIMBERTI
p.c. Prof. Mauro MASI
p.c. Dott. Luciano FLUSSI

Caro direttore,

ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell’edizione delle 20 del TG1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali. Questa e’ per me una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il TG1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilita’ nei confronti dei telespettatori. Come ha detto il presidente della Commissione di Vigilanza RAI Sergio Zavoli : “la piu’grande testata italiana, rinunciando alla sua tradizionale struttura ha visto trasformare insieme con la sua identita’, parte dell’ascolto tradizionale”.Amo questo giornale, dove lavoro da 21 anni.

Perche’ e’ un grande giornale. E’ stato il giornale di Vespa, Frajese, Longhi, Morrione, Fava, Giuntella. Il giornale delle culture diverse, delle idee diverse. Le conteneva tutte, era questa la sua ricchezza. Era il loro giornale, il nostro giornale. Anche dei colleghi che hai rimosso dai loro incarichi e di molti altri qui dentro che sono stati emarginati.

Questo e’ il giornale che ha sempre parlato a tutto il Paese. Il giornale degli italiani. Il giornale che ha dato voce a tutte le voci. Non e’ mai stato il giornale di una voce sola. Oggi l’informazione del TG1 e’ un’informazione parziale e di parte.Dov’e’ il paese reale? Dove sono le donne della vita reale? Quelle che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla? Quelle coi salari peggiori d’Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti perche’ negli asili nido non c’e’ posto per tutti i nostri figli?Devono farsi levare il sangue e morire per avere l’onore di un nostro titolo.

E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie. Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell’Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perche’ falliti?Dov’e’ questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell’Italia esiste. Ma il tg1 l’ha eliminata. Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel TG1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale.

L’Italia che vive una drammatica crisi sociale e’ finita nel binario morto della nostra indifferenza. Schiacciata tra un’informazione di parte - un editoriale sulla giustizia, uno contro i pentiti di mafia, un altro sull’inchiesta di Trani nel quale hai affermato di non essere indagato, smentito dai fatti il giorno dopo - e l’infotainment quotidiano: da quante volte occorre lavarsi le mani ogni giorno, alla caccia al coccodrillo nel lago, alle mutande antiscippo. Una scelta editoriale con la quale stiamo arricchendo le sceneggiature dei programmi di satira e impoverendo la nostra reputazione di primo giornale del servizio pubblico della piu’ importante azienda culturale del Paese. Oltre che i cittadini, ne fanno le spese tanti bravi colleghi che potrebbero dedicarsi con maggiore soddisfazione a ben altre inchieste di piu’ alto profilo e interesse generale. Un giornalista ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma.

Un conduttore, una conduttrice, puo’ soltanto levare la propria faccia, a questo punto. Nell’affidamento dei telespettatori e’ infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. E’ lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori. I fatti dell’Aquila ne sono stata la prova. Quando centinaia di persone hanno inveito contro la troupe che guidavo al grido di vergogna e scodinzolini, ho capito che quel rapporto di fiducia che ci ha sempre legato al nostro pubblico era davvero compromesso. E’ quello che accade quando si privilegia la comunicazione all’informazione, la propaganda alla verifica. Un’ultima annotazione piu’ personale. Ho fatto dell’onesta’ e della lealta’ lo stile della mia vita e della mia professione. Dissentire non e’ tradire. Non rammento chi lo ha detto recentemente.

Pertanto:

1) respingo l’accusa di avere avuto un comportamento scorretto. Le critiche che ho espresso pubblicamente - ricordo che si tratta di un mio diritto oltre che di un dovere essendo una consigliera della FNSI - le avevo gia’ mosse anche nelle riunioni di sommario e a te, personalmente. Con spirito di leale collaborazione, pensando che in un lavoro come il nostro la circolazione delle idee e la pluralita’ delle opinioni costituisca un arricchimento. Per questo ho continuato a condurre in questi mesi. Ma e’ palese che non c’e’ piu’ alcuno spazio per la dialettica democratica al TG1. Sono i tempi del pensiero unico. Chi non ci sta e’ fuori, prima o dopo.

2) Respingo l’accusa che mi e’ stata mossa di sputare nel piatto in cui mangio. Ricordo che la pietanza e’ quella di un semplice inviato, che chiede semplicemente che quel piatto contenga gli ingredienti giusti. Tutti e onesti. E tengo a precisare di avere sempre rifiutato compensi fuori dalla Rai, lautamente offerti dalle grandi aziende per i volti chiamati a presentare le loro conventions, ritenendo che un giornalista del servizio pubblico non debba trarre profitto dal proprio ruolo.

3) Respingo come offensive le affermazioni contenute nella tua lettera dopo l’intervista rilasciata a Repubblica, lettera nella quale hai sollecitato all’azienda un provvedimento disciplinare nei miei confronti: mi hai accusato di “danneggiare il giornale per cui lavoro”, con le mie dichiarazioni sui dati d’ascolto. I dati resi pubblici hanno confermato quelle dichiarazioni. Trovo inoltre paradossale la tua considerazione seguente: “il tg1 dara’ conto delle posizioni delle minoranze ma non stravolgera’ i fatti in ossequio a campagne ideologiche”. Posso dirti che l’unica campagna a cui mi dedico e’ quella dove trascorro i week end con la famiglia. Spero tu possa dire altrettanto. Viceversa ho notato come non si sia levata una tua parola contro la violenta campagna diffamatoria che i quotidiani Il Giornale, Libero e il settimanale Panorama - anche utilizzando impropriamente corrispondenza aziendale a me diretta - hanno scatenato nei miei confronti in seguito alle mie critiche alla tua linea editoriale. Un attacco a orologeria: screditare subito chi dissente per indebolire la valenza delle sue affermazioni. Sono stata definita “tosa ciacolante - ragazza chiacchierona - cronista senza cronaca, editorialista senza editoriali” e via di questo passo. Non e’ cio’ che mi disse il Presidente Ciampi consegnandomi il Premio Saint Vincent di giornalismo, al Quirinale. A queste vigliaccate rispondera’ il mio legale.

Ma sappi che non e’ certo per questo che lascio la conduzione delle 20. Thomas Bernhard in Antichi Maestri scrive decine di volte una parola che amo molto: rispetto.Non di ammirazione viviamo,dice, ma e’ di rispetto che abbiamo bisogno.Caro direttore, credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per il pubblico, per la verita’. Quello che nutro per la storia del TG1, per la mia azienda, mi porta a questa decisione. Il rispetto per i telespettatori, nostri unici referenti. Dovremmo ricordarlo sempre. Anche tu ne avresti il dovere.

Marialuisa Busi

Roma, 20 maggio 2010

Sino a quando leditore Rai potrà fingere di non vedere o di non sapere quanto sta accadendo al Tg1?" Lo domanda Giuseppe Giulietti, portavoce dell' associazione Articolo 21. "La coraggiosa e difficile scelta di Maria Luisa Busi - afferma- fa seguito alla rimozione di vice direttori e conduttori non graditi a mancate rettifiche a notizie non date a temi oscurati ad ascolti in discesa. Eppure leditore tace anzi sembra quasi esultare ogni qual volta un giornalista o un autore non gradito annuncia le sue dimissioni . Forse sarà il caso di cominciare a chiedere le dimissioni di chi ha in mente la distruzione della Rai esattamente come da programma della loggia P2".

Messaggi

  • Cara la nostra Busi ,nessuno meglio di me può capirti,sono un ormai vecchio ascoltatore, pensa... ho dovuto attendere (e sono fortunato, perche alcuni sono morti prima) ben 50 anni per poter ascoltare il tg1 e non solo , senza sentirmi discriminato e frodato della verità, finalmente il vento è girato ,certo ,non potrò godere per altri 50 anni, ma la sodisfazione di sentire un’altra campana è sicuramente grande. ancora una cosa , mi sfugge chi fu a proporti per quel premio? Ricodati di scrivere in bacheca anche l’ammontare della buona uscita! un ’ascoltatore.

    • Ma caro "un ascoltatore", hai letto il contenuto della lettera?
      hai capito di che cosa si parla?
      perche’ ti interessa cosi tanto sapere quanto ha preso di buonauscita? credi che il padrone dell’italia ti passi la mano sulla testa e ti ringrazi con un sorriso benevolo?
      dopo l’epuramento del tg nazionale una delle piu’ in gamba lascia un posto per il quale io e probabilmente te daremmo.. un rene.
      ma tu si che hai capito la situazione. ti fai le domande giuste

      un ex ascoltatore

    • Oltretutto la Busi mica si è dimessa da giornalista Rai ma solo dal condurre in video un Tg di cui non condivide più la impostazione.

      Quindi di quale "buonuscita" stiamo parlando ? Evidente la confusione col caso Santoro, che comunque alla fine non si è dimesso più nemmeno lui ...

      Sull’involuzione poi del TG1 - che comunque, ha perso da quando lo dirige Minzolini, mezzo milione al giorno di telespettatori - non è solo questione di "linea politica", del far passare per assoluzioni le prescrizioni o di nascondere le notizie scomode ... abbiamo assistito anche a servizi sul fatto che non si trovano più i maggiordomi, su come abbronzarsi meglio e di più e persino sull’abitudine, da parte di certe padrone, di truccare gli occhi dei cagnolini ...

      Non che il Tg1 di Riotta fosse granchè migliore, ma adesso si è persa ogni dignità e soprattutto ogni rispetto per il pubblico.

      Insomma, quella della Busi mi sembra appunto una sacrosanta questione di dignità professionale ...

      K.

    • vi è mai venuto in mente che a sentir parlare solo di mortiammazzati, catastrofi e che ci sono milioni di disoccupati la gente ,si deprime e non crede più nelle proprie forze? il pensare che prima di me altri 200 hanno bussato alla porta di quell’officina per chiedere lavoro, non mi fa certo venire voglia di uscire di casa , al contrario, qualche amenità e un pò di ottimismo può farmi pensare "dai forse è il momento buono datti da fare!" E credete davvero che seminare sconforto e disperazione e quindi disorientamento non sia un metodo peggiore per accaparrarsi consensi politici? chi mi assicura che anche la sig.ra Busi (magari in buona fede....magari) non fà parte di un disegno politico ben preciso?nei famosi 50anni di cùi sopra ne ho viste e sentite a iosa . non conosco sessun datore di lavoro che rinunci alla collaborazione di buona qualità se non obbligato , 21 anni orsono, in RAI vi erano altri sponsor, è risaputo, se sei politicizzato, ne paghi le conseguenze, tutto il resto è "fuffa" .Non mi firmo perchè rappresento la maggioranza degli Italiani ,prenderei troppo spazio.

    • vi è mai venuto in mente che a sentir parlare solo di mortiammazzati, catastrofi e che ci sono milioni di disoccupati la gente ,si deprime e non crede più nelle proprie forze? il pensare che prima di me altri 200 hanno bussato alla porta di quell’officina per chiedere lavoro, non mi fa certo venire voglia di uscire di casa , al contrario, qualche amenità e un pò di ottimismo può farmi pensare "dai forse è il momento buono datti da fare!" E credete davvero che seminare sconforto e disperazione e quindi disorientamento non sia un metodo peggiore per accaparrarsi consensi politici? chi mi assicura che anche la sig.ra Busi (magari in buona fede....magari) non fà parte di un disegno politico ben preciso?nei famosi 50anni di qui sopra ne ho viste e sentite a iosa . non conosco sessun datore di lavoro che rinun cia alla collaborazione di buona qualità se non obbligato , 21 anni orsono, in RAI vi erano altri sponsor, è risaputo, se sei politicizzato, ne paghi le conseguenze, tutto il resto è "fuffa" .Non mi firmo perchè rappresento la maggioranza degli Italiani prenderei troppo spazio.

    • Praticamente è la teorizzazione della censura mediatica.

      La versione moderna di quanto è capitato di vedere ieri sera in una trasmissione tv su Mussolini e sulla sua macchina propagandistica ... che vietava persino alla stampa ed alla radio di parlare degli incidenti ferroviari e del maltempo ....

      Quanto poi alla "maggioranza degli italiani" .... se teniamo conto delle astensioni il PdL non va oltre il 20% del consenso degli elettori italiani ... con la Lega arriva ad un 25% scarso ... siamo ad un italiano su quattro ...

      Senza poi contare che dubito fortemente che la gran parte degli stessi elettori di destra condivida una logica di censura mediatica di questo tipo, lo dimostra il tonfo degli ascolti di Minzolini, paradossalmente a favore degli altrettanto berlusconiani TG5 e TG2 ma appena appena meno autocensurati ...

      Il problema vero, come dico da tempo, è un altro ... il fatto che l’opposizione parlamentare in Italia, fatto salvo e solo su alcuni specifici argomenti Di Pietro, non esiste ...

      E senza che nessuno l’abbia mandata in carcere, al confino o in esilio all’estero.

      Questa è la vera forza, e forse l’unica rimastagli, di Berluskoni ...

      Radisol

    • Caro "radiosol " Quello che volevo evidenziare, magari provocando, è che la scuola è stata fatta dai precedenti, solo che non volete ammetterlo, chi di spada ferisce di spada perisce, chi mi risponde crede di essere abile ad eludere il vero problema . non dimentichiamo che esiste il telecomando , un pò di quei 500000(lo dite voi)e ,se lo dite con lo stesso stile di sempre permettetemi l’opzione del dubbio, possono andare a cercarsi le verità confezionate secondo il loro gradimento su tantissime testate, anche troppe, il fatto è che siete abituati bene, per anni, avete gestito il monopolio ,evidentemente male ,visto i risultati. un’ultima cosa NON rispondete con delle domande, se avete un minimo di capacità autocritica.

    • Caro anonimo ma quali alternative ci sono in TV??? Il tg più realista è il tg3 che è un brutto tg che, soprattutto in politica estera, inventa di sana pianta. Lo stesso vale per i giornali. Faccio un esempio concreto: Il caso Naomi Letizia. E’ Palese che Berlusconi non è andato a Casoria per un compleanno di una sua preferita. Il signor Letizia ha un passato giudiziario alquanto burrascoso, perno tra il PSI e la camorra, senza contare quel clan Letizia affiliato ai Casalesi. I giornali (con in testa il giornale P2ista Repubblica) di cosa hanno parlato??? Dei pruriti sessuali del Premier!!! Ma chi se ne frega. Ma poi secondo voi Berlusconi è sceso in elicottero di corsa per presenziare al compleanno di 18 anni di una (che se fosse vero) sarebbe una delle tante sue preferite???? Io

    • Ma abituati bene chi ?

      Il Tg1 è stato per una vita strettamente democristiano, anche in epoca in cui il telecomando non esisteva, ed ha avuto per lungo tempo direttore persino Bruno Vespa.

      Ed è ininterrottamente berlusconiano dall’ormai lontano 1994, soltanto la direzione di Riotta, pur ugualmente destrorsa, ha fatto, governando in parte Prodi nel suo periodo, un minimo di equilibrio "neutrale" tra governo ed opposizione.

      Ma comunque nemmeno le direzioni democristiane in decenni e decenni ... nemmeno quella di Vespa ... hanno mai raggiunto il livello di Minzolini ...

      Radisol

      P.S. I meno 500.000 spettatori del TG1 sono un dato Auditel ... e visto che l’Auditel è gestita fifty-fifty da Mediaset e dall’attuale dirigenza Rai ( altrettanto berlusconiana, anzi in gran parte ex Mediaset) c’è pure il richio che sia una stima per difetto ...