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Valerio Verbano: Rosso Vivo

Publie le giovedì 4 novembre 2010 par Open-Publishing
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La forza di un personaggio è quella di camminare oltre la sua dimensione biografica fatta di steccati temporali, quella di una persona è portare avanti la sua storia come essa stessa avesse gambe e fiato, voce e cuore, in modo tale che la mente non possa giocare d’amnesie, come d’incanto. Come vorrebbero fare con i partigiani, eppure lì sui monti l’aria era rarefatta e tanta la paura. Ma il coraggio è sempre nella convinzione, prendere o lasciare. Ci vorrebbe un coro di testimoni per dire chi era Valerio, un ragazzo troppo giovane per aver bruciato le tappe della consapevolezza storica. Una storia fatta prima di tutto di ideali, di sogni, ma mai svaniti si può dire che fossero i suoi. Redige persino un dossier sull’estrema destra romana, su cui si affideranno le ricerche del giudice Mario Amato, anche lui assassinato dall’eversione di destra. Con ostinazione di madre e di custode di un sacro fuoco, che è quello della verità, seguiamo col tempo, seppur con fatica perché il passo è svelto quello di sua madre Carla, ha visto il figlio morire, testimone della sua straziante fine, massacrato in casa quel 22 Febbraio 1980 e ancora ignoti ne sono gli autori. Ma no che non si molla, niente affatto. Se è necessario si bussa con rabbia e strazio alle porte di quel che a torto abbiamo chiamato sempre giustizia, ma cosa c’è di giusto in un omicidio decretato essere senza autore? Teorie traballanti si avvicendano. Un anno fa o poco meno è uscito uno splendido libro che nelle parole senza concitazione Carla snocciola il suo ruolo di figura quasi defilata, di difensore di quel diritto inalienabile che è la verità. Il suo diritto ad apprenderla e di pretenderla. Valerio ci guarda e ci scruta, come se l’avessimo tradito, come se infondo gli avessimo negato la possibilità di costruire quel mondo migliore in cui davvero aveva creduto, per cui aveva lottato fino all’ultimo respiro. Rispondere a quell’appello è per noi dovere non solo verso la storia che non permetterà di essere lasciata alle spalle, ma verso noi stessi prima di tutto. Prima che questa marea nera ci travolga e sommerga con violenza i nostri ricordi e, tutto sommato, le nostre speranze. Perché è della nostra coscienza che ne va, costi quel che costi.

TEATRO dell’ OROLOGIO
14 e 15 novembre 2010
Compagnia Teatrale Indipendente AttriceContro
presenta
ROSSO VIVO
READING VIDEO–TEATRALE
la storia di Valerio Verbano
tratto dal libro di Carla Verbano con Alessandro Capponi "Sia folgorante la fine"
di e con Alessandra Magrini
con la collaborazione di Marco Capoccetti Boccia
Sonorità, video, luci e aiuto regia: Francesco Marchese
Riprese e montaggio video : Valerio Maggi
"Via Monte Bianco, quarto piano, uscendo dall’ascensore a destra. Ma tanto la strada la conoscono. Aspetto gli assassini di mio figlio"
Valerio Verbano, diciannove anni, il 22 Febbraio 1980 viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca, nella sua casa di Montesacro, un quartiere di Roma.
I genitori sono imbavagliati e legati nella stanza accanto.
Valerio, vicino all’area dell’ Autonomia Operaia, stava compilando un dossier che dimostrava i collegamenti tra alcuni gruppi di estrema destra e gli apparati statali.
Carla Verbano, una madre lontana dalla vita politica nella quale suo figlio è attivista, si trova improvvisamente catapultata nella cruenta realtà di quegli anni.

Dopo la morte di Valerio: dossier riconsegnati a metà, giudici ammazzati, reperti mai restituiti alla famiglia.
Carla non si arrende all’assurdità degli eventi, mettendosi in gioco in prima persona, ricostruendo minuziosamente date, nomi e fatti.
Come Caronte, traghetta le nostre anime in un viaggio negli anni di piombo.
Irrompe come una lama di ghiaccio rovente, la rabbia di una madre che riesce con schiettezza e precisione a raccontare una storia che non dovrebbe mai essere dimenticata, nell’ Italia dei segreti di stato, mostrata senza filtri.

In teatro, la storia di Carla tratta dal suo libro: una donna che a 50 anni ha imparato a sparare - estrema ratio contro le minacce; a 80 anni a navigare in internet- per cercare gli assassini, per incontrare i compagni di Valerio su facebook , la sera, davanti al suo PC, nella stanza dove ancora c’è lo stesso divano dal quale suo figlio la chiamò per l’ultima volta.

Alessandra Magrini, Attricecontro, ancora una volta si mette in gioco interpretando quello che la sua coscienza sociale le impone di trasmettere, convinta che il teatro sia strumento importante per istigare lo stimolo al cambiamento.
Insieme ai testi teatrali, all’ interpretazione mai scontata, veloce e incisiva, ci sono le incursioni video a raccontare il dolore senza mai cadere nell’autocommiserazione.

14 e 15 novembre 2010 , ore 21.00
Teatro dell’Orologio
Via dei Filippini 17/a Roma

Messaggi

  • Lo dobbiamo a Valerio, lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri figli, lo dobbiamo a ogni compagno che ha lottato e "pagato" con la vita. Valerio vive! Grazie a Carla, grazie ai compagni che in questi anni se lo sono portato vivo nel cuore e in ogni lotta. Nessuna resa, non un passo indietro, nessuna svendita.