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In nome di Allah..La data palindroma della rivoluzione egiziana

Publie le sabato 12 febbraio 2011 par Open-Publishing
2 commenti

Fonte: http://www.ciardullidomenico.it

Il poeta greco Sotade è vissuto in Alessandria d’Egitto nel III secolo a.c. Secondo la tradizione, si deve a lui l’invenzione del "palindromo". Il palindromo è una sequenza di caratteri numerici o letterali, come anche frasi e sillabe, che letta a rovescio rimane identica. Sotade ebbe il coraggio di criticare e attaccare il faraone Tolomeo II in occasione del suo matrimonio incestuoso con la sorella Arsinoe II. Per questa critica, fu costretto a fuggire nell’isola di Cauno e poi catturato, chiuso in una cassa di piombo e gettato in mare.

In Egitto nel terzo secolo prima di Cristo fu inventata quindi la palindromia da un poeta che si mise contro il faraone e che per questo motivo fu condannato a morte. In egitto, ieri, nella data palindroma 11.02.2011, è caduto Hosni Mubarak detto "il faraone". L’’effetto domino investirà pesantemente tutti i paesi del mediterraneo. Basta guardare i primi scossoni in Algeria e l’esodo massiccio dalla Tunisia verso Lampedusa.

Con più di 300 morti e 5000 feriti l’Egitto attraversa la più grave crisi dal 1952. La popolazione egiziana, della quale circa la metà vive con 2 dollari al giorno, si è finalmente ribellata ed ha dato, in qualche modo, un avvertimento agli autocrati di tutto il mondo.

Trenta lunghi anni di lento declino economico e di liberalizzazione selvaggia. Basti pensare ai vergognosi monopoli dove imprenditori come Ahmed Ezz tiene in mano più del 70% dell’acciaio del paese. L’economia si è inginocchiata sempre più sgombrando il campo da ogni possibile sfumatura: solo, ricchi schifosamente ricchi e poveri schifosamente poveri. Niente più produzione, esportazione, ricerca ma solo un sistema corrotto mantenuto dai miliardi di dollari ricevuti annualmente dal Congresso americano.

Una grande e lunga sopportazione da parte dei cittadini egiziani che non sono piagnoni, che hanno cercato di adattarsi al costo della vita, di inventarsi mestieri nuovi e che hanno continuato a sorridere pur non avendo nè aspettative nè speranze. Fave e felafel è stato per molti di loro l’unico menù possibile sulla propria tavola. Ma la cosa più inaccettabile del regime del "faraone" Mubarak sono le leggi d’emergenza che davano il potere all’esecutivo di violare ogni elementare diritto umano con forze di polizia brutali e pronte a tutto.

Gli Stati Uniti assistono impreparati agli eventi. Sembra che il presidente Obama sia alquanto irritato con la Cia che non avrebbe saputo prevedere quanto sarebbe accaduto in Tunisia e in Egitto. Molti osservatori sono angosciati al ricordo di quanto avvenne nel 1979 quando le folle si riversarono nelle piazze per rovesciare dal trono lo Scià di Persia Mohammad Reza Pahalavi, alleato degli Stati Uniti che si ritrovarono successivamente una repubblica islamica teocratica. "Fate scorte alimentari" ha detto agli americani il commentatore politico televisivo Glenn Beck, mentre dal Washington post si commenta: "Il sogno di un Egitto democratico si trasformerà in un incubo".

In effetti, nel futuro dell’Egitto non si può non tenere conto dell’incognita militare. Sin dal golpe militare del 1952 l’Egitto è stata una dittatura governata da e per i militari. I componenti del governo sono per il 50% militari mentre i potenti governatori sono membri dell’esercito in una percentuale altissima (80%).

Il rischio è che il potere possa rimanere concentrato nelle mani di un gruppo di generali che agiscono dietro le quinte e che si costruisca, non una reale democrazia, ma una democrazia illiberale e di facciata.

La speranza è che l’Europa e gli Stati Uniti, facendo tesoro della storia passata, possano aiutare l’Egitto e la Tunisia, non a passare da un leader ad un altro leader, ma a passare da un sistema autocratico corrotto e autoritario ad un sistema di libertà, giustizia sociale e di autodeterminazione.
Domenico Ciardulli

Messaggi

  • Io spero semplicemente che Obama si faccia i ..zzi suoi.

    Per ora la situazione è molto simile a quella del dopo omicidio del "Faraone" Sadat. I militari regnano e regneranno. La cacciata di Mubarak è un passo in avanti ma lui era solo una marionetta. In Egitto il potere se lo dividono militari e ricchissimi imprenditori anche del Golfo e Israeliani.

    Cmq se saliranno al potere i Fratelli Mussulmani sarà per loro scelta e andrà accettata. Ogni popolo ha la sua storia e su quella costruisce il suo futuro.