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Vendola non dice la verità!

Publie le martedì 15 febbraio 2011 par Open-Publishing
5 commenti

L’Acquedotto pugliese non è ancora pubblico!

Come ormai va di moda nella politica istituzionale si utilizzano le bugie e, questa volta, anche la mistificazione per nascondere le discordanze tra le promesse elettorali e i fatti concreti: l’Acquedotto pugliese non è ancora un "soggetto di diritto pubblico". Dopo quasi un anno dalla rielezione del centrosinistra l’Aqp è tuttora Società per Azioni.
Questa volta è lo stesso Vendola a nascondere la verità, a prendere in giro milioni di italiani raccontandogli una storia che non è affatto vera!
Lo sanno i cittadini e le cittadine pugliesi. Lo sanno i movimenti e i comitati che dal 2004 si battono per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Puglia. Vendola in prima persona, la settimana scorsa, durante un intervento ad "Anno Zero" da Santoro ha mistificato la realtà di fronte alla reale situazione di stallo rispetto al DDL che prevede la ripubblicizzazione sostanziale dell’Acquedotto pugliese, affermando che tutto è stato già realizzato!

Ma questo non fermerà la tenacia e il coraggio di chi crede nella partecipazione e nell’autorganizzazione.
Per questo Sinistra Critica, come sempre, sosterrà a pieno e costruirà in prima persona tutte le mobilitazioni per rendere fatti concreti le rivendicazioni della cittadinanza, dei comitati presenti sul territorio; comitati che senza indugi e tatticismi lavorano, ogni giorno da anni, per restituire la gestione del servizio idrico integrato alla partecipazione sociale ed alla gestione pubblica, fuori dal mercato, estranea ai profitti e alle speculazioni dei privati!

Sinistra Critica, Bari - Organizzazione per la sinistra anticapitalista

In basso riportiamo la lettera del Comitato pugliese "Acqua bene comune" e del Forum italiano dei movimenti per l’acqua indirizzata a Vendola.

Caro Presidente,

abbiamo ascoltato con attenzione il suo intervento alla trasmissione “Annozero” di giovedì 10 febbraio in merito alla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese dove lei ha detto che “al trentesimo/quarantesimo giorno di questa legislatura ho fatto la ripubblicizzazionedell’acquedotto come legge del mio governo e l’ho passata nella commissione competente del consiglio regionale”.

Purtroppo, però, come tutti sappiamo, senza l’approvazione del DDL in Consiglio non c’è tecnicamente alcuna legge e la sua affermazione rimane nell’ambito dell’annuncio e non di quanto fatto. Inoltre ha omesso di fornire delle informazioni significative.

Alla storia, infatti, mancava più di un pezzo, ovvero:

il fatto che Ella e l’Assessore Amati, già nell’ottobre 2009, avevate preso pubblicamente l’impegno di presentare in Consiglio, entro la fine del suo precedente mandato, la proposta di legge che sarebbe stata prodotta dal tavolo

tecnico congiunto tra Regione Puglia, Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua (fa fede la rassegna stampa, compresa quella istituzionale);

il fatto che Ella - a nome della sua coalizione – durante la campagna elettorale e, specificatamente nella conferenza stampa del 2 marzo 2010, aveva assunto l’impegno di trasformare il DDL in legge entro i primi 100 giorni della eventuale futura legislatura!

il fatto che dall’11 maggio 2010 – data in cui la giunta ha approvato il DDL sulla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese – lo stesso disegno di legge è “approdato” nelle competenti commissioni solo ad ottobre 2010 (!) quando sono state programmate e svolte le necessarie audizioni.

Da allora – nonostante le sollecitazioni in tal senso e le richieste di incontro da parte del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – più nulla. Solo in seguito a una nuova mobilitazione, lo scorso 28 dicembre, il Comitato è stato ricevuto dall’Assessore alle OO. PP., Fabiano Amati, che da un lato, ha ammesso la difficoltà di comunicazione, impegnandosi per una comunicazione più “fluida” fra cittadinanza e istituzioni; e dall’altro, ha anticipato la presentazione di una serie di emendamenti al fine di “rafforzare” giuridicamente lo stesso DDL in vista della sua presentazione in Consiglio entro la fine di gennaio 2011. Tuttavia, il testo è fermo ancora nelle commissioni.

Inoltre alcuni di quegli emendamenti presentati hanno suscitato non poche perplessità (confortata dal giudizio di diversi giuristi) in quanto apportano differenze sostanziali al testo approvato dalla giunta lo scorso 11 maggio e appaiono in controtendenza rispetto ai principi che hanno guidato fin dall’inizio il percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese, ovvero:

· gestione di tutto il SII in Puglia attraverso un organismo di diritto pubblico;

· gestione partecipata da parte dei cittadini e dei lavoratori al governo del SII;

· garanzia per tutti, anche coloro senza mezzi, a condizioni minime di servizio;

· esclusione del profitto da parte di privati nella gestione del SII o parti di esso.

Come abbiamo avuto modo di specificare, tali principi risultano sensibilmente "annacquati" o stilati in forma tale che, in alcuni passaggi, appaiono non chiari e suscettibili di molteplici interpretazioni.

Premesso quanto detto e dato il crescente e appassionato interesse della popolazione pugliese e italiana sull’argomento (testimoniato dal formidabile successo della raccolta di firme per i referendum sull’Acqua e la recente dichiarazione di ammissibilità da parte della Corte Costituzionale dei due referendum sui quali i cittadini saranno chiamati ad esprimersi nella prossima primavera), cogliamo l’occasione per chiederle di continuare ad “andare avanti passo dopo passo con concretezza”,

Rinnovandole la richiesta

di un incontro urgente per il necessario chiarimento e per discutere riguardo alle necessarie modifiche da apportare al testo, per renderlo più chiaro e inequivocabilmente in direzione della ripubblicizzazione del SII.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Bari, 14 feb. - (Adnkronos) - ’’Il Presidente Vendola ha si’ fatto la legge ma tale legge non e’ ancora operativa, in quanto non approvata dal Consiglio Regionale. Quindi l’acquedotto pugliese non e’ ancora ripubblicizzato, e quello presentato da Vendola e’, ad oggi, un disegno di legge’’. Lo precisano il Comitato Pugliese ’Acqua Bene Comune’ e il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua in un comunicato a corredo di una lettera aperta al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in merito alle affermazioni di quest’ultimo durante la trasmissione Annozero di giovedi’ scorso quando il governatore ha affermato di aver ripubblicizzato l’ente intorno al trentesimo-quarantesimo giorno del suo nuovo mandato. ’’Tralasciando qui altri dettagli - scrivono i movimenti per l’acqua - dobbiamo aggiungere che nelle sue dichiarazioni il Presidente Vendola ha tra l’altro fatto riferimento alle ’pagelle’ di Federutility, senza spiegare cos’e’ questo organismo, e senza quindi far notare che si tratta di un organismo nient’affatto ’super partes’, nient’affatto interessato alla ripubblicizzazione dei servizi idrici e, anzi, sostenitore del mantenimento dell’esistente stato di cose’’. Il testo del ddl e’ fermo ancora nelle commissioni. ’’Inoltre - scrivono i movimenti per l’acqua - alcuni di quegli emendamenti presentati hanno suscitato non poche perplessita’, confortata dal giudizio di diversi giuristi, in quanto apportano differenze sostanziali al testo approvato dalla giunta lo scorso 11 maggio e appaiono in controtendenza rispetto ai principi che hanno guidato fin dall’inizio il percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese’’. Infine i Comitati rinnovano la richiesta di un incontro urgente ’’per il necessario chiarimento e per discutere riguardo alle necessarie modifiche da apportare al testo, per renderlo piu’ chiaro e inequivocabilmente in direzione della ripubblicizzazione del Servizio idrico integrato’’

L’Acquedotto pugliese non è ancora pubblico!

Come ormai va di moda nella politica istituzionale si utilizzano le bugie e, questa volta, anche la mistificazione per nascondere le discordanze tra le promesse elettorali e i fatti concreti: l’Acquedotto pugliese non è ancora un "soggetto di diritto pubblico". Dopo quasi un anno dalla rielezione del centrosinistra l’Aqp è tuttora Società per Azioni.
Questa volta è lo stesso Vendola a nascondere la verità, a prendere in giro milioni di italiani raccontandogli una storia che non è affatto vera!
Lo sanno i cittadini e le cittadine pugliesi. Lo sanno i movimenti e i comitati che dal 2004 si battono per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Puglia. Vendola in prima persona, la settimana scorsa, durante un intervento ad "Anno Zero" da Santoro ha mistificato la realtà di fronte alla reale situazione di stallo rispetto al DDL che prevede la ripubblicizzazione sostanziale dell’Acquedotto pugliese, affermando che tutto è stato già realizzato!

Ma questo non fermerà la tenacia e il coraggio di chi crede nella partecipazione e nell’autorganizzazione.
Per questo Sinistra Critica, come sempre, sosterrà a pieno e costruirà in prima persona tutte le mobilitazioni per rendere fatti concreti le rivendicazioni della cittadinanza, dei comitati presenti sul territorio; comitati che senza indugi e tatticismi lavorano, ogni giorno da anni, per restituire la gestione del servizio idrico integrato alla partecipazione sociale ed alla gestione pubblica, fuori dal mercato, estranea ai profitti e alle speculazioni dei privati!

Sinistra Critica, Bari - Organizzazione per la sinistra anticapitalista

In basso riportiamo la lettera del Comitato pugliese "Acqua bene comune" e del Forum italiano dei movimenti per l’acqua indirizzata a Vendola.

Caro Presidente,

abbiamo ascoltato con attenzione il suo intervento alla trasmissione “Annozero” di giovedì 10 febbraio in merito alla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese dove lei ha detto che “al trentesimo/quarantesimo giorno di questa legislatura ho fatto la ripubblicizzazionedell’acquedotto come legge del mio governo e l’ho passata nella commissione competente del consiglio regionale”.

Purtroppo, però, come tutti sappiamo, senza l’approvazione del DDL in Consiglio non c’è tecnicamente alcuna legge e la sua affermazione rimane nell’ambito dell’annuncio e non di quanto fatto. Inoltre ha omesso di fornire delle informazioni significative.

Alla storia, infatti, mancava più di un pezzo, ovvero:

il fatto che Ella e l’Assessore Amati, già nell’ottobre 2009, avevate preso pubblicamente l’impegno di presentare in Consiglio, entro la fine del suo precedente mandato, la proposta di legge che sarebbe stata prodotta dal tavolo

tecnico congiunto tra Regione Puglia, Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua (fa fede la rassegna stampa, compresa quella istituzionale);

il fatto che Ella - a nome della sua coalizione – durante la campagna elettorale e, specificatamente nella conferenza stampa del 2 marzo 2010, aveva assunto l’impegno di trasformare il DDL in legge entro i primi 100 giorni della eventuale futura legislatura!

il fatto che dall’11 maggio 2010 – data in cui la giunta ha approvato il DDL sulla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese – lo stesso disegno di legge è “approdato” nelle competenti commissioni solo ad ottobre 2010 (!) quando sono state programmate e svolte le necessarie audizioni.

Da allora – nonostante le sollecitazioni in tal senso e le richieste di incontro da parte del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – più nulla. Solo in seguito a una nuova mobilitazione, lo scorso 28 dicembre, il Comitato è stato ricevuto dall’Assessore alle OO. PP., Fabiano Amati, che da un lato, ha ammesso la difficoltà di comunicazione, impegnandosi per una comunicazione più “fluida” fra cittadinanza e istituzioni; e dall’altro, ha anticipato la presentazione di una serie di emendamenti al fine di “rafforzare” giuridicamente lo stesso DDL in vista della sua presentazione in Consiglio entro la fine di gennaio 2011. Tuttavia, il testo è fermo ancora nelle commissioni.

Inoltre alcuni di quegli emendamenti presentati hanno suscitato non poche perplessità (confortata dal giudizio di diversi giuristi) in quanto apportano differenze sostanziali al testo approvato dalla giunta lo scorso 11 maggio e appaiono in controtendenza rispetto ai principi che hanno guidato fin dall’inizio il percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese, ovvero:

· gestione di tutto il SII in Puglia attraverso un organismo di diritto pubblico;

· gestione partecipata da parte dei cittadini e dei lavoratori al governo del SII;

· garanzia per tutti, anche coloro senza mezzi, a condizioni minime di servizio;

· esclusione del profitto da parte di privati nella gestione del SII o parti di esso.

Come abbiamo avuto modo di specificare, tali principi risultano sensibilmente "annacquati" o stilati in forma tale che, in alcuni passaggi, appaiono non chiari e suscettibili di molteplici interpretazioni.

Premesso quanto detto e dato il crescente e appassionato interesse della popolazione pugliese e italiana sull’argomento (testimoniato dal formidabile successo della raccolta di firme per i referendum sull’Acqua e la recente dichiarazione di ammissibilità da parte della Corte Costituzionale dei due referendum sui quali i cittadini saranno chiamati ad esprimersi nella prossima primavera), cogliamo l’occasione per chiederle di continuare ad “andare avanti passo dopo passo con concretezza”,

Rinnovandole la richiesta

di un incontro urgente per il necessario chiarimento e per discutere riguardo alle necessarie modifiche da apportare al testo, per renderlo più chiaro e inequivocabilmente in direzione della ripubblicizzazione del SII.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Bari, 14 feb. - (Adnkronos) - ’’Il Presidente Vendola ha si’ fatto la legge ma tale legge non e’ ancora operativa, in quanto non approvata dal Consiglio Regionale. Quindi l’acquedotto pugliese non e’ ancora ripubblicizzato, e quello presentato da Vendola e’, ad oggi, un disegno di legge’’. Lo precisano il Comitato Pugliese ’Acqua Bene Comune’ e il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua in un comunicato a corredo di una lettera aperta al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in merito alle affermazioni di quest’ultimo durante la trasmissione Annozero di giovedi’ scorso quando il governatore ha affermato di aver ripubblicizzato l’ente intorno al trentesimo-quarantesimo giorno del suo nuovo mandato. ’’Tralasciando qui altri dettagli - scrivono i movimenti per l’acqua - dobbiamo aggiungere che nelle sue dichiarazioni il Presidente Vendola ha tra l’altro fatto riferimento alle ’pagelle’ di Federutility, senza spiegare cos’e’ questo organismo, e senza quindi far notare che si tratta di un organismo nient’affatto ’super partes’, nient’affatto interessato alla ripubblicizzazione dei servizi idrici e, anzi, sostenitore del mantenimento dell’esistente stato di cose’’. Il testo del ddl e’ fermo ancora nelle commissioni. ’’Inoltre - scrivono i movimenti per l’acqua - alcuni di quegli emendamenti presentati hanno suscitato non poche perplessita’, confortata dal giudizio di diversi giuristi, in quanto apportano differenze sostanziali al testo approvato dalla giunta lo scorso 11 maggio e appaiono in controtendenza rispetto ai principi che hanno guidato fin dall’inizio il percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese’’. Infine i Comitati rinnovano la richiesta di un incontro urgente ’’per il necessario chiarimento e per discutere riguardo alle necessarie modifiche da apportare al testo, per renderlo piu’ chiaro e inequivocabilmente in direzione della ripubblicizzazione del Servizio idrico integrato’’

Messaggi

  • Attualmente mi avvalgo della possibilta di non scocciare nessuno come è accaduto invece in diverse occasioni e manifestazioni che si sono svolte sia a Bari che a Cosenza :Facebook è il portavoce di questo movimento.
    Sono indignato dal senso pebliscitario avuto da un simile organizzazione con cui piu volte ho tentato il dialogo , il numero di fesserie ed il cumulo di nozioni appartenti all’elenco dei cosidetti votanti per quel che mi riguarda a passato il limite.
    Sinistra critica è il nome della corrente che capeggiavo quando esisteva il PCI era quella che diede vita al movimento del NO guidato da operai metalmeccanici dell’area del Laziale e del Ternano guidata dalla Fiom di PG è una corrente che istituzionalmente all’interno di alcun movimento non esiste piu perche le sua ideologia era del tutto fondata sull’autorganizzazione dei collettivi privi di capacita decisionale comparabile col senso della stato che la sinistra culturalmente anche al minimo delle sue capacita aveva espresso.
    Tuttora alcuni membri come Fosco Giannini ex parlamentare , Rocco Tassone consigliere comunale e dirigente regionale Calabrese del prc, Damiano Guagliardi area dell’Ernesto consigliere regionale PRC, Ferdinando Aiello Sinistra Ecologia e Liberta ex Socialismo 2000, alcuni consiglieri regionali della Campania che hanno tentato di rimanere nell’anonimato , ma che Iacona in televisione ha mostrato come provenienti dall’area del Napoletano e facenti parte della cordata di No Global di Francesco Caruso ex movimento della pantera e raccomandato di Bertinotti come molti all’Unical (l’universita della Calabria)
    Preferisco non prendermala piu di tanto con queste persone che invece di trovarsi un lavoro come avrebbero la possibilta non fanno altro che cercare di creare disagio nei giovani organizzando manifestazioni che capeggiano al fine di discriminare il prossimo.
    Sono stati piu volti creati dei malintesi , manomessi filmati e mentito sulle proprie origini :Francesco Caruso si spaccia per Calabrese.
    Tra questi ricordo Zuccherini ex anarchico Umbro che intascava i soldi dalla Bnl racimolando i soldi del tesseramento per Democrazia Proletaria (che era il partito di Mario Capanna che appogiava in parlamento l’area amendoliana per sfasciare il PCI)soldi che non si sono mai piu visti. Attualmente Zuccherini e sparito e non fa piu politica perche il partito gli da "solo" 1500 euro da Dirigente nazionale e lui ha rifiutato ritendo che la cifra non lo soddisfa.
    Sulla stessa linea i personaggi fin qui citati che vanno sotto il vasto e comprensivo nome di Universita della Calabria dove molti attualmente sono alla ricerca di un posto presso cui guadagnare stipendi e rette per fatti e cifre che ignoro.
    Ritornando sull’acquedotto pugliese e mio dovere precisare come esso serva tutto il mezzo - giorno non conta per niente la situazione orografica , ma quel che mai sarebbe necessrio è un bel viaggio in macchina sulla Caserta - Roma sino a prendere l’ A3 la famosa Salerno Reggio Calabria . E possibile notare come esistano piu punti in cui l’acquedotto e visibile ad occhio nudo cosa che e stata per il resto voluta nel tratto del Casertano esplicitamente con tubazioni in tratto pianegiante visibili ad occhio nudo.
    Il primo "braccio" dell’acquedotto fu la diga di Tarsia vicino a Nord per l’esatezza di Castrovillari provincia di Cosenza , di seguito con l’estensione di una bretella della Salerno - Regio Calabria fu servita la provinvia di Potenza ovvero la Lucania di seguito fu servita la provincia di Matera intorno al 1990.
    Nel frattempo la regione Calabria avvalendosi dei progetti antichi risalenti all’1970 cioe la cassa del mezzogiorno sottoguida democristiana ribattezzava piu volte l’opera Sila fornendo cosi l’acqua all’intera regione Reggino compreso.
    Il tutto collassa per i membri che non posso che definire come anarchici di questa combriccola nel 1997 quando il ministrero del’infrastrutture guidato da un sottosegretario Calabrese Oscar Minniti appartente alla corrente di D’Alema di origine Reggina riesce a sbloccare i finanziamenti facendo ristrutturare i porti di Reggio Calabria , Gioia Tauro, e gli Aeroporti di Lamezia Terme ed ultimi a poco piu di un’anno fà l’areoporto di Reggio Calabria.
    Piu volte guidati da simili personaggi sono stati creati scandali che finivano sui quotidani di giornalisti locali spiazzati dal savoir faire delle forme assembleari dei neo "internazionalisti" .
    Attualmente il punto di riferimento è la Cgil-Scuola dotata di membri arroganti in grado di penetrare nelle sede istituzionali per stabilre incarichi pubblici.
    L’affezione di questa categoria di lavoratori che niente hanno a che fare col comunismo a questo sindacato inutile è evidente premi e soddisfazilni familiari sono a disposizione di tutti anche nei momenti piu disperati.
    Ma ritorniamo all’acqua pubblica , il consiglio Regionale Pugliese ha provveduto piu volte a dilapidare il denaro .
    Una volta completata l’opeta di distribuzione sul territorio sino alla piu complicata delle canalizzazioni nei paesi come Locri cui i telegiornali dimostrano essere arrivata da almeno dieci anni l’acqua potabile.
    Chiarisco è dieci hanni che la societa è stata privatizzata e le azioni sono controllate dalla Regione Puglia cui la Banca D’Italia ha addirittura chiuso una Banca la famosa Banca 121 con numerosi addetti che sono stati riammessi nel circuito probabilmente quello ospedaliario e della pesca(ignoro l’esattezza del numero di dipendenti che Niki Vendola ha accettato di avere sul groppone con le Fabbriche di cui fa addirittura fa motivo di vanto).
    In piu la regione Puglia controlla l’ente fiere che sovvenziona con i soldi delle entrate dei contibuenti alla provincia .
    Non ce niente da chiarire :la giunta provinciale Cosentina guidata dalla scomparso Presidente Acri si e data una gestione autonoma ed una propria forma di autogoverno sul risparmi pagando cosi le spettanze alla Regione Puglia .
    La societa che lavorava sul territorio della provincia di Cosenza ha chiuso i battenti in favore di una pubblica agenzia del territorio che ha aperto numerosi sportelli del consumatore .
    Sono state cosi create anche alcune agenzie di lavoro interinale che hanno visto l’appoggio di alcune sigle Sindacali come la UIl e la federmeccanica che fanno del continuismo politico evitando ogni forma di rottura politica.
    In questo settore sono tutelati molti lavoratori e laureati a seconda della loro necessita di avere famiglia :UBI MAIOR MINOR CESSAT ovvero il solio predicozzo sulle necessita di un impellente lavoro nel circuito delle quattro mura secondo lo schema sfascista.
    In realta si tratta di un organizzazione che non ha futuro così come non ha futuro la gestione delle acque potabili in Calabria il cui unico compito è quello di pagare e rimborsare i contribuenti in pendenza di crediti accertati (per il resto solo quando si tratta di cifre elevate)
    Ritornando alle forme di Capitale una chiara appartenza a un Ente pubblico significa al di la del nome di dirtto privato che gli si voglia dare a me non infastidisce per nulla il nome di SPA visto che per il resto sono liberissimo di esprimerne la gestione con i mezzi che la democrazia della RepubblicaItaliana mi offre .
    Il cosidetto concetto di azionariato pubblico con la possibilta di racimolare soldi sul mercato azionario raggranellando i soldi dei risparmatori italiani per abbassare le cifre delle bollette e gonfiare i bilanci e gia stata studiata in numerose tesi di diritto fallimentare presso l’Universita di Perugia e il tribunale di Cosenza ne è conoscenza: negano solo i giornali l’evidenza.
    Ben piu interesse mi provoca un articoloo della Costituzione fra i primi quello in cui dice con parole che sanno di esattezza : la Repubblica favorisce il risparmio.
    Questo articolo stabilto fra i diritti generali veniva ripreso dal titolo quinto in cui si affermava l’esigenza di organi amministrativi come le province,le regioni ed i Comuni.
    Il titolo quinto da una decina di anni è stato modificato dando con la necessita per le regioni di avere un proprio statuto .
    Oscar Minniti e Sandro Principe consigliere regionale e caporguppo al consiglio regionale attualemte formano la barrira affinche l’opera del centro-destra volga ad una positiva e di sinistra opera politica di creazione della statuto regionale che deve all’interno delle norma Costituzionali guidare la creazione di un regolamento regionale che non sia una pura e semplice legge elettorale in cui vengano premiate delle maggioranze o delle cordate.
    In questo quadro normativo pesantissimo deve essere riportata l’intero discorso sulla regolamentazione della gestione delle acque.
    Purtroppo i libbri di diritto pubblico , diritto amministartivo e diritto Costituzionale servono a ben poco riguardano infatti altri aspetti piu dediti e portati a formne di federalismo con la creazione di organismi di controllo sull’efficienza amministrativa.
    Tra i consigli Regionali l’unico ad avere una sua capacita concreta sul territorio è quell Piemontese in cui sono state create diverse organizzazioni che si finaziano attraverso i rinominati PIT in FAS.
    Ne è un esempio la ricostruzione della citta di Torino in quartieri autonomi con tanto di enti che gestiscono il traffico e controllano l’inquinamento di automezzi pubblici e privati.
    Il consiglio Regionale non ha piu composizione con termine che mutuo dal diritto penale di composizione monocratica con un presidente eletto secondo le procedure da scuola superiore con l’elezione del capo d’Istituto ,ma vi sono dei membri scielti dai partiti democraticamente eletti che lavorano presso gli enti territoriali come impiegati.
    E il caso ad esempio di Paolo Ferrero segretario del PRC che lavora per una societe che per le norme sulla privacy e per il suo diritto a non venire attaccato da soggeti in preda a convulsioni borghesi o peggio ancora.
    Certamente la sua societa lavora sotto la guida del Sindaco di Torino ed ha un carattere di flessibilita perche riguarda piu opere del settore pubblico non solo i trasporti o l’acqua potabile , ma anche altri campi.
    Ritornando al Vendola ed il mezzogiorno la situazione appare compromessa il bagaglio tecncico delle giunte regionali pur apprezzandone le finte le intezioni
    di voler scrivere questo statuto che aspettiamo nel mezzogiorno da anni.
    Lo sperpero di risorse pubbliche è evidente , in molti predicano che i fondi pubblici non servano al mezzogiorno , poi sono fra i primi a farsi il bagno ad Isola Caporizzuto , a laurearsi Scienze Biologiche con tesi sulle bellezze naturali.
    Insomma ritorniamo punto e da capo in molti sono stati espulsi dalle associazioni di ricerca e le soluzioni tecniche che possono venire ricercate per migliorare la rete idrica che almeno in CAlabria presenta dei veri e propri fori nelle tubazioni che creano delle perdite che nessun operaio puo aggiustrare perche non pagato.
    Addirittura in Puglia invece si cerca con i soldi che noi Calabresi paghiamo si cerca di costruire paradisi artificali come lo zoo di Fasano o le grotte di Castellana, son hanni che questo scempio va avanti .
    Regalare i soldi alla regione Puglia e ridicolo .

    • Possibile che per dire sostanzialmente, sulla vicenda Vendola/acquedotto pugliese, le stesse cose dell’articolo iniziale, hai dovuto scrivere sto papocchio, citare un mare di gente che con questa vicenda non c’entra un tubo e buttare secchiate di cacca su tutto e tutti ?

      Che minchia c’entra che una antica corrente del centro Italia - peraltro sostanzialmente all’epoca sconosciuta ai più - del defunto Pci si chiamava "Sinistra Critica" coll’organizzazione attuale omonima ?... cos’è, una questione di copyright da rivendicare ?

      E soprattutto che c’entra pressochè tutto il resto ?

      Minchiata per minchiata, poi, quando mai Francesco Caruso, che è notoriamente di Ceppaloni, lo stesso paese di Mastella, e non ne ha certo mai fatto mistero, avrebbe detto di essere calabrese ?

      Se tanto mi da tanto, pure le altre sono abnormi minchiate ....

      K.

    • e a me che stracazzo me ne frega di uno che è di ceppaloni e che manco si lava e che tu reputi un comunista.
      ps mi fa piacere di non sapere che chi sei visto che hai l’abitudine di leccare il culo.
      Sei un ignorante spaesato , da dove viene dall’univeriista del sonno?
      Non conoscere verita come queste e gravissimo quante ore di televisione ti fai al giorno?
      basta con questa presa per il culo del mezzogiorno da parte di emeriti stupidi razzisti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    • Condivido con k,nel tuo commento ci sono troppe contraddizioni,imprecisazioni persone che non c’entrano niente, ma soprattutto non si capisce niente, troppa confusione... nel calderone.

      nando

    • la colpa e di chi posta i messaggi di gente che politicamente non e mai esistitita e recupera il tempo utilizzando facebook, non mi sembra il casa di continuare noto differenze interpretative dovute nella migliore delle ipotesi ad un diverso background politico...