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Ciao Angelo

par InformationGuerrilla

Publie le lunedì 20 agosto 2012 par InformationGuerrilla - Open-Publishing
3 commenti

Angelo Di Carlo non ce l’ha fatta…le ustioni che interessavano l’85% del suo corpo l’hanno ucciso.

Angelo Di Carlo

Pochi giorni fa si era dato fuoco fuori Montecitorio…

http://www.reset-italia.net/2012/08/14/quelluomo-vi-accusa/

…scarne e brevi le notizie sul suo gesto…e tutte indicavano nel motivo la sua disoccupazione.

Angelo aveva donato tutta la sua vita all’impegno civile…assistenza agli immigrati, aiuto ai più deboli. Angelo era uno di noi, un compagno.

Dopo aver perso il lavoro era lui tra i più deboli…e sapeva, perché lo aveva vissuto, che da quelle stanze sorde di Roma non sarebbe arrivata nessuna risposta…nessun aiuto.

Si è immolato davanti a quel simbolo di un potere assassino che sta distruggendo, come Attila, ogni forma di democrazia e solidarietà nel nostro paese.

Quei barbari, quei pirati, quei delinquenti, quei corrotti, che sono ora in vacanza, non hanno speso una parola, nessuno di loro, ad eccezione dell’Idv, per le vittime che la politica del manichino di Napolitano e delle banche, il sobrio Monti, ha causato.

La nostra democrazia è sotto l’attacco di persone senza scrupoli e senz’anima…Angelo e tutti quelli che hanno rinunciato alla loro vita per la disperazione che li ha soffocati, ci urlano il loro disprezzo per quella gente che vive e vegeta sulle sofferenze e sui sacrifici di chi lavora ed opera onestamente.

In questi stessi giorni abbiamo saputo che il signor Bersani riceveva 98.000 euro dall’Ilva di Riva…e ne riceveva molti di più il Pdl (245mila)….e l’Ilva di Riva continuava ad uccidere i tarantini.

In questi giorni al meeting di Cl, nota organizzazione para-clericale da sempre al centro degli scandali di corruzione italiana e da sempre salvaguardata da governo e Vaticano, partecipano Monti, Passera e Fornero… e tal Formigoni…l’indagato presidente della Regione Lombardia.

In questi giorni la procura di Palermo è stata attaccata prima dal Presidente della Repubblica e poi dal primo ministro…per le sue indagini sui rapporti Stato/mafia.

In questi giorni si è saputo che l’inizio dell’autunno provocherà, in molte famiglie italiane, altra disperazione, per la pressione fiscale di un governo che non ha risolto neanche un problema di quelli che si ponevano un anno fa…anzi li ha acuiti…ripercorrendo la stessa strada dei suoi predecessori.

Tecnici e politici assieme nel sacco di un paese intero…alcuni di noi non ce la fanno a sopportarlo…è un’offesa alla loro vita, al loro impegno e il silenzio aumenta la solitudine.

Ecco perché credere, come faceva Angelo, che il mondo possa essere migliore…oggi è più difficile…perché si è soli…e perché si lotta contro chi si nasconde dietro leggi e inni nazionali.

Abbiamo il dovere di non restare più a guardare…queste morti non pesano solo sulle coscienze degli zombie che occupano illegalmente il nostro parlamento e il nostro colle…pesano anche sulla nostra indifferenza e/o sulla nostra incapacità di relazionarci, di organizzarci, di ritornare ad essere popolo per davvero…non per un inno, non per una bandiera…ma per la vita, per il futuro, per quello che siamo in dovere di fare per chi ci seguirà.

Lo dobbiamo ad Angelo, a molti come lui…e soprattutto a noi ...

Il Pasquino


In memoria del precario Angelo Di Carlo, effetto collaterale dello sfruttamento capitalista

Indignamoci: se non ora, quando?

Che la disperazione possa indurre a gesti estremi - anche a quello di togliersi la vita - non potrà mai essere considerato "normale". Eppure la frequenza con cui queste tragedie si verificano nel mondo del lavoro rischia di farle rientrare in qualche modo nel "conto" della politica contemporanea. Semmai con la "spiegazione" - pietistica quanto inumana, demagogica quanto tranquillizzante - delle cause "generali" e delle condizioni specifiche in cui il dramma è andato concretizzandosi.

Non c´è da stupirsi, quindi, neppure che gli organi di informazione - sia quelli di regime che quelli formalmente di "opposizione" - releghino in secondo piano, semmai nelle pagine interne, le relative notizie, magari accompagnandole con titoli e commenti strappalacrime, dietro cui, tuttavia, si lascia trasparire la "fragilità" di chi giunge a simili "estremi".

Insomma, il suicidio di un disoccupato sarebbe un sottoprodotto, un "effetto collaterale" della crisi e della sua gestione, circoscritto ai soggetti più"deboli" , quelli non in grado, per motivi materiali e psicologici, di reggere le condizioni "indubbiamente difficili" del momento. Nella terribile calura agostana la tragedia di Angelo Di Carlo non ha avuto miglior sorte. Neppure il fatto che si sia dato fuoco in piazza Montecitorio e che, avvolto dalle fiamme, abbia tentato l´estrema denuncia cercando di entrare nella Camera dei Deputati. Il ministro Fornero ha dichiarato - "desolata" - che "non ci sono parole...". E questo è tutto.

Ma questo è anche ciò che sta diventando "opinione" generale nella sostanziale indifferenza non solo dei media, ma perfino dei "sindacati" e dei partiti di "sinistra": le idee dominanti in una società sono le idee delle classi dominanti"! E fin qui, tutto normale: o, almeno, sia l´ignobile alzata di spalle della Fornero, sia l´"ordinaria amministrazione" dei cialtroni della carta stampata, della radio e delle tv (di Stato e non). Quello che è veramente intollerabile, che suscita disgusto e rabbia, è l´indifferenza e, addirittura, l´assenza su questa ennesima tragedia dei "sindacati" e dei "partiti" "comunisti". Non una riga, non un commento: ben vero che non gestiscono loro i grandi organi di informazione, ma i loro siti web sì. Ebbene, inutilmente cerchereste su internet qualcosa: tutti in ferie al mare o in montagna i loro dirigenti e i loro redattori?

La verità è che questa loro assenza è il segnale che, forse, anche per loro queste tragedie - che si determinano nella disperazione di singoli, ma che sono collettive, di classe ­ fanno parte del gioco, sono incidenti di percorso, al più "segnali" del diffuso "disagio sociale" indotto dalla crisi... È, in realtà, il segno tangibile della distanza abissale che separa tutti costoro dalla sofferenza, dalle speranze deluse e dalla disperazione di milioni di esseri umani lasciati - per dolo o imbecillità - in balia di chi si è ripreso in pochi anni (con la forza e, più spesso, con l´inganno e le complicità) tutte le conquiste dei lavoratori, che isolato e ha spogliato ogni individuo della sua dignità e del suo futuro, che ha precarizzato (con la collaborazione attiva di una "sinistra" sempre "responsabile") non soltanto il mondo del lavoro e la vita delle classi subalterne, ma - soprattutto - le coscienze di lavoratori, di giovani e anziani lasciati soli e smarriti di fronte alla ferocia dell´avversario.

Risalire la china è difficilissimo, ma è possibile; ricomporre la coscienza collettiva della dignità, dell´unità e della forza della classe, si può; ricostruire il partito e il sindacato di classe ènecessario e urgente. Ma i gruppi dirigenti che hanno portato a questo stato di cose di drammaticità senza precedenti e che sono, di fatto, del tutto estranei alla classe, fanno parte del problema, non della sua soluzione.

Sergio Manes

20.08.2012


Forlì, la veglia per ’Sgargy’

L’iniziativa in piazza per ricordare Angelo Di Carlo, il 54enne, militante dell’ associazione ClanDestino, morto dopo essersi dato fuoco davanti a Montecitorio

La veglia per Angelo a Forlì

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Messaggi

  • Onore per Angelo, ma non speculate per cortesia sul colore politico, non era certo un "compagno" , il figlio è tuttora attivista di Forza Nuova.
    Ma comunque onore ad Angelo!!

    • Il figlio è di Forza Nuova, Angelo era invece un militante dell’ Associazione ClanDestino di Forlì.

      Era stato a Genova nel luglio 2001, nei boschi della Val Susa contro la Tav, a Vicenza contro l’ampliamento della base militare Usa, attivissimo solo l’anno scorso nella battaglia contro il nucleare e per l’acqua pubblica e prima ancora contro le guerre e contro il razzismo ... come dovremmo chiamarlo ?


      Fiori rossi ed una lettera per Angelo Di Carlo ieri davanti Montecitorio

      Roma. Fiori rossi davanti Montecitorio con una lettera in memoria di Angelo Di Carlo, l’operaio forlivese giunto l’11 agosto 2012 a Roma per darsi alle fiamme davanti alla Camera.

      Di seguito il testo della lettera:

      “Ciao Angelo,
      qui, su questo altare del potere il capitale ti ha dato la morte suicidandoti.
      “Il lavoro non è un diritto” dice il governo.

      Le chiazze nere sul selciato della piazza urlano vendetta nel silenzio d’agosto fissando in un film gli ultimi momenti del tuo gesto mentre ardevi di rabbia disperata.

      Non sei solo nella tua sorte di martire. Il tuo fantasma è in buona compagnia, la guerra sociale contro i lavoratori non fa prigionieri. L’elenco infatti è lungo, e variegato è lo spettro dei modi della morte. Per te hanno scelto il fuoco, altri invece hanno conosciuto le insidie dell’acqua nei fondali di un mare-cimitero per un viaggio della speranza; altri ancora, 36 minatori in Sud africa, hanno sperimentato l’ebbrezza del piombo cadendo come cani sotto i colpi di un plotone d’esecuzione poliziesco colpevoli d’aver osato interrompere la produzione con uno sciopero.
      Non importa con quale mezzo ti ammazzano, se col fuoco, con l’acqua, col piombo, con la malattia, con l’“incidente”, con la galera o più rumorosamente con una bella guerra tradizionale, purchè lo sterminio di operai continui e faccia da monito alle altre canaglie ancora vive condannate al remo.

      Ma caro Angelo, con l’amaro in bocca e trattenendo le lacrime vogliamo dirti e prometterti che non sei e non sarai solo neppure nel regno dei vivi. Poiché sapremo unirci contro i padroni del mondo e nelle nostre lotte e nei nostri cuori rivivrai assieme a tante vite preziose sacrificate per il profitto.

      Comunisti”

    • Fascisti, non raccontate minchiate strumentali .... Angelo era un ambientalista ed antirazzista fortemente orientato a sinistra, vedi :

      http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2012/08/19/760250-montecitorio-morto-angelo-di-carlo-veglia.shtml

      Se siete vicini al figlio vostro militante, fate metà del dovere vostro ..... ma questo non vi da il diritto appunto di sparare minchiate strumentali ...