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Agnoletto: "A Roma a fianco dei familiari degli ostaggi con le bandiere della pace

Publie le mercoledì 28 aprile 2004 par Open-Publishing

Movimenti Guerre-Conflitti Vittorio Agnoletto

Dichiarazione di Vittorio Agnoletto

"A Roma a fianco dei familiari degli ostaggi con le bandiere della pace"

Anche i familiari degli ostaggi si rendono ormai conto di essere stati usati
come carne da macello elettorale da un governo incompetente e bugiardo. Ora
si rivolgono alla solidarietà degli italiani come ultima speranza di
salvezza per i loro cari. Noi condividiamo questa speranza, per questo
diciamo che

"Tra uccidere e morire c’è una terza possibilità vivere". Da tempo abbiamo
fatto nostro questo principio di Cassandra, contro la guerra preventiva
oggi, contro l’embargo all’Iraq ieri. Per questo accogliamo l’appello delle
famiglie dei tre ostaggi e invitiamo tutte le realtà organizzate e i
cittadini a dimostrare la loro solidarietà con i familiari e a partecipare
alle iniziative in sostegno della loro liberazione. Saremo presenti con le
nostre bandiere della pace e con le nostre parole d’ordine contro la guerra
e per il ritiro immediato delle truppe.

Ai rapitori e al loro ricatto non dobbiamo alcuna risposta. Abbiamo promosso
la prima manifestazione contro la guerra all’Iraq mesi prima che scoppiasse
(il 9 novembre 2002 a Firenze) e poi in tutte le piazze e città d’Europa,
fino alla manifestazione globale del 15 febbraio 2003. Pratichiamo la lotta
nonviolenta per la difesa di ogni vita. Condanniamo gli atti di terrore e
contro i civili da chiunque essi provengano. Con la stessa onestà ribadiamo
che non condividiamo gli scopi e il ruolo che hanno condotto i tre italiani,
oggi ostaggi, sul territorio iracheno. Ma ciò non toglie nulla al nostro
impegno per salvare anche loro.

Purtroppo anche nel caso di una risoluzione positiva, che tutti ci auguriamo
del caso di Agliana, Stefio e Cupertino, solo il ritiro delle truppe dall’
Iraq potrà fermare l’escalation senza fine di violenze.