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Chiude L’Unità

par Antonio Recanatini

Publie le venerdì 1 agosto 2014 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

L’unità chiude, non è mai una bella notizia quando un giornale chiude. Va precisato, comunque, che l’unità doveva chiudere almeno dieci anni fa, il quotidiano sopravviveva grazie ai finanziamenti pubblici. Chiude solo ora, perché poteva contare su favori che altre aziende italiane nemmeno sognano. Questo quotidiano vendeva la media di 35 mila copie al giorno e quasi il 70% di resa, con una tiratura che superava le centomila copie. Tecnicamente sono numeri da imbroglio, come sono da imbroglio alcune scelte editoriali, come sono stati da imbroglio alcuni articoli sbugiardati anche dalla tv. Non gioisco per la chiusura di questo quotidiano, però non gioivo nemmeno quando i vari governi si adoperavano per salvare le penne spuntate di questo paese, non gioivo nemmeno nel vedere la scritta in alto, quotidiano fondato da Antonio Gramsci 1924, la ritenevo offensiva.
L’unità chiude con un passivo di 110 milioni di euro e parliamo di una parte del debito, i giornalisti continuano ad attaccare le istituzioni e le varie gestioni, in realtà chiude per aver perso, negli ultimi anni, più lettori di ogni altra testata.
Non attaccate chi oggi deride la chiusura, perché, molti di essi, hanno visto la decadenza culturale e ideologica del quotidiano e non possono far finta di amare un traditore seriale.

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