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A proposito di Gramsci
par Antonio Recanatini
Publie le mercoledì 27 agosto 2014 par Antonio Recanatini - Open-Publishing4 commenti
Nel senso esteso della parola: PARTEGGIARE, essere di parte, sentirsi parte di un pensiero, un’opinione, un’idea, seppur scellerata e limitata, PARTEGGIARE è senso di appartenenza, per i più scaltri. Gramsci pose la questione sulla pericolosità dell’indifferenza, del non vivere, dell’abulia che conquista chi non parteggia. Il senso letterale e l’armonia dello scritto affondano gli artigli sui privilegi che l’uomo difende, a dispetto del diritto di altri; vita ed egoismo compresi, nell’epoca in cui i soprusi e i tradimenti innalzarono lo spirito bigotto. Odio gli indifferenti di Gramsci, non è uno scritto da "leggere di passaggio" e neanche un salmo da recitare, è la linea che contempla l’artificioso sopravvivere e l’intensità del vivere, senza mai dimenticare il peso dell’indifferenza umana sulla storia. "Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti." L’indifferenza riflette sul vittimismo e trova le sue radici nell’assenza di principi. Parteggiare è già azione, ogni volta che prendiamo posizione siamo potenziali partigiani, con le proprie ragione e idee da cui non prenderemmo mai le distanze, specie quando la storia nasconde, insabbia, rabbuia il valore di un ideale. Il sentimento nasce quando obiettivi e principi esaltano, rinvigoriscono il senso di appartenenza, come disse anche Gaber, "a una razza che voleva spiccare il volo". "Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo." Crederci è l’unico imperativo dello scritto di Gramsci, andare fino in fondo e continuare a parteggiare, affinché il desiderio, l’ambizione di costruire la città futura non muoia con l’indifferenza.
Messaggi
1. A proposito di Gramsci senza e con molto astio, 28 agosto 2014, 23:08, di Giovanni Russo Spena
L’unità riparti nel 1976 non è per cattiveria che smentisco queste parole , ma gramsci era una altra tipo di uomo politico , in realtà una discussione seria sulla chiusura dell’unità avrebbe previsto critiche a sansonetti che ha bloccato le indagini sulle persone corrotte in nome di un giornalismo mediatico che ha trascinato il giornale sul baratro . questo discorso sul parteggiare non è di gramsci non è di pajetta leader ligure del pci ma di una seriale e precisa vicenda che mi riguarda di person spazzato via dal partitodi "spena" cioè democrazia proletaria che in nome della corruzione spazzo via ogni movimentismo. in questi hanni qualcuno si è dato una leggera infarinatura scolastica come diceva esamplerarmente Carlo Marx.
1. A proposito di Gramsci senza e con molto astio, 29 agosto 2014, 00:28, di Antonio
difficile pensare che qualcuno possa criticare Gramsci morto nel 37, per dinamiche consolidate dopo la sua morte
2. A proposito di Gramsci senza e con molto astio, 29 agosto 2014, 00:32, di Marilena
Giovanni Russo Spena ma hai letto oppure parli tanto per parlà togli gli alcolici
3. A proposito di Gramsci senza e con molto astio, 29 agosto 2014, 00:49, di Giovanni Russo Spena
ecco una solerte cittadina italiana che può difendere i lavoratori , un chiaro esempio di civiltà e progresso. nel bel mezzo di una denuncia.
con la cortesia che sto per perdere le ricordo che gramsci era uno psudonimo che però a picchettato la fiat. e per questo seguito denunciato ed arrestato.
su questi siti internet ho sprecato gli ultimi 4 anni per presentare denunce le risposte sono state sempre le stesse. questo mi sembra glielo dico chiaramente solo un posto per rilassarsi.
ora mi alzo e spengo il modem