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Mario Baricchi e Fermo Angioletti, due vittime dimenticate

par Torquato Gobbi

Publie le martedì 4 novembre 2014 par Torquato Gobbi - Open-Publishing

Contro la retorica nazionalista del 4 novembre ricordare due antimilitaristi uccisi dalla repressione di Stato:

http://www.gliocchidi.it/download/Avvenimenti_25_feb_15.pdf

Il 25 febbraio 1915 i lavoratori reggiani accorrono in massa in Piazza d’Armi per impedire un comizio che Cesare Battisti doveva tenere al Teatro Ariosto in favore dell’intervento in guerra dell’Italia. Il comizio si tenne alle ore 9 di sera con biglietto d’invito e dopo aver steso cordoni di truppa e di carabinieri attorno al Teatro, reparti del 66° Fanteria vennero dislocati per via Monzermone e via Cairoli; reparti di cavalleria sul lato dei giardini pubblici, carabinieri e polizia davanti al Teatro Ariosto per trattenere la folla. Questa gremiva la piazza e premeva a ondate con l’intenzione di rompere lo schieramento della forza pubblica e portare la propria protesta all’interno del teatro. Il lancio di una pietra fu il pretesto per una sparatoria: i due lavoratori rimangono uccisi e 13 feriti. Venne affrettata la fine del comizio mentre un’aria di tempesta scende sulla città. La sparatoria effettuata dalla polizia contro la folla in direzione della chiesa di S. Francesco, provocò la morte dei lavoratori Angioletti Fermo e Baricchi Mario. (…) I feriti vengono portati all’Ospedale ed altri nel caffè della piazza dove interviene il medico dott.G.C. Ferrari, per i primi soccorsi (…) All’Ospedale sono ricorsi e trasportati i feriti più gravi; altri feriti lievi hanno preferito andare a casa per non avere noie con la polizia. Vennero feriti tra gli altri Enrico Fontanesi di anni 15, muratore (prognosi riservata); Filippo Ruozzi, d’anni 40, muratore; Giacomo Gibertoni, anni 40, bracciante; Guido Chierici, anni 15, fattorino, Tommaso Veggi, anni 15; Giuseppe Sacchetti, anni 18; Primo Salsi, anni 17.

I funerali si svolsero a spese del Comune di Reggio Emilia. La commemorazione funebre avvenne nel vasto cortile di Porta Castello là dove vi era la chiesa di S. Ilario (case popolari di Porta Castello). Alla commemorazione funebre intervenne il Sindaco Roversi che portò il reverente saluto dell’Amministrazione comunale; l’orazione funebre fu tenuta dall’onorevole Zibordi, davanti a migliaia di cittadini. All’eccidio i lavoratori reggiani risposero con uno sciopero generale che si è protratto fino ai funerali avvenuti

VEDI ANCHE:
http://www.istoreco.re.it/public/isto/BaricchiAngioletti1112201293920.pdf