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La Grecia dice no alla Troika. E ora ?

par Redazione Sollevazione

Publie le martedì 27 gennaio 2015 par Redazione Sollevazione - Open-Publishing
6 commenti

26 gennaio

Syriza alla prova (del fuoco) del governo

Non possiamo che essere contenti. Dalla Grecia è arrivato un chiaro segnale di cambiamento. Contro la politica austeritaria e contro i vincoli dell’Europa. Ora Syriza è attesa alla prova dei fatti. Non sarà facile, ma Tsipras non potrà sottrarsi alla sfida, pena una sconfitta catastrofica che aprirebbe la strada a tremendi scenari.

Due le questioni davvero dirimenti. La prima, e più immediata, è rappresentata dalle misure sociali promesse da Syriza. La seconda dall’obiettivo della ricontrattazione del debito.

Occupandoci del programma di Tsipras all’inizio della campagna elettorale abbiamo scritto che:
«Il programma di Syriza non è il socialismo, ma quel che possiamo certamente dire è che si tratta del programma più avanzato di una forza che si candida, con reali possibilità di successo, al governo di un paese europeo. Questo è un dato di fatto difficilmente discutibile. Il problema è che Tsipras vorrebbe realizzarlo con l’assenso delle oligarchie europee, e questo ci sembra davvero un po’ troppo...».
Da oggi Syriza è al governo e dunque quella contraddizione, il modo di affrontarla e di risolverla, è pienamente all’ordine del giorno, in termini concreti e non più ipotetici.

Non avendo ottenuto per un soffio la maggioranza assoluta (149 seggi su 300) Tsipras ha scelto l’alleanza con Anel (Greci Indipendenti), un partito conservatore, comunemente considerato di centrodestra, costruendo così una maggioranza di 162 seggi.

A nostro avviso il neo-premier ha fatto bene a far così. Intanto questo gli consente di formare subito un governo. In secondo luogo, vista l’assoluta indisponibilità del Partito Comunista (KKE), tutte le altre alternative sarebbero state peggiori. I Greci Indipendenti sono una piccola formazione nata da una scissione di Nea Demokratia. Una rottura, avvenuta nel 2012, proprio contro l’austerità imposta dall’UE, in opposizione alla politica asservita alla troika del governo Samaras.

Naturalmente la cosa sta già dando luogo agli attacchi della stampa eurista. Titola l’Huffington Post: «Il rivoluzionario Tsipras si allea con la destra». E Repubblica: «Accordo di governo con Anel (destra anti-euro)». Tutti costoro fingono di ignorare un fatto assai evidente: il rimescolamento politico prodotto dalla crisi. Oggi in Grecia la cosa fondamentale è liberarsi dalla troika, cosa che sarebbe stata più difficile se si fossero determinate altre alleanze.

Per noi la questione davvero decisiva è quella del confronto con l’Unione Europea. Dalla Germania sono già arrivati evidenti segnali di nervosismo. E questa mattina, in occasione della riunione dell’Eurogruppo, il suo presidente Jeroen Dijsselbloem ha così tuonato nei confronti della Grecia: «Abbiamo già concesso tanto, no alla cancellazione del debito». Queste le basi di un negoziato che non si annuncia certo in discesa.

Non che in assoluto non siano possibili compromessi. Quel che è invece impossibile è una vera riforma dell’Unione, checché ne dicano tanti esponenti della sinistra italiana. Molti di questi cercano ora di tornare a galla salendo sul carro di Tsipras, dimenticando che Syriza - a differenza di costoro - non ha mai collaborato con le forze della sinistra liberista.

In conclusione, da ieri la crisi europea ha un tassello in più. La partita greca si annuncia difficile e complessa. Tale da incoraggiare tutte le forze anti-euriste. Siamo critici con Syriza per la sua posizione sull’Europa e sull’euro, ma sappiamo anche che i fatti hanno la testa dura, e che in futuro scelte drastiche si imporranno. Intanto il partito eurista non governa più ad Atene. La situazione si apre dunque a nuovi scenari in tutta l’area mediterranea.

E’ una partita che deve essere giocata da tutti coloro che considerano il mostro eurista come il nemico principale. Giochiamola, esprimendo intanto il nostro pieno sostegno al popolo greco, in particolare alla sua parte più cosciente: quella che vuol porre fine all’occupazione della troika, che rivuole la piena sovranità nazionale, politica e democratica.

Redazione Sollevazione

http://sollevazione.blogspot.it/2015/01/la-grecia-dice-no-alla-troika-e-ora.html

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Messaggi

  • Guardate un pò questo tweet della Serracchiani, roba veramente da sciacalli !!!

    http://contropiano.org/vignette/item/28767-sciacalli

  • Ma veramente la Grecia dice no alla cosiddetta Troika? Solo il tempo lo dirà ma, se l’esperienza mi ha insegnato qualcosa negli ultimi 50 anni, mi permetto di dubitarne! Come tutti i politici anche Tsipras farà il duro all’inizio, farà dichiarazioni roboanti i primi 15/20 giorni ma si accontenterà di un taglio del debito pubblico del 10% ed un modesto allungamento dei termini per il pagamento del resto. Ovviamento il tutto condito da dichiarazioni di grandi vittorie in Europa per il popolo!
    michele

    • Si può anche essere critici circa la morbidezza di Tsipras e Syriza, ma sarebbe più interessante sapere cosa propongono i duri e puri.
      Sono un paio di giorni che da sinistra non si fa altro che buttare benzina sul fuoco, come se non si sapesse a chi giova.
      Ora perché quattro gatti spelacchiati di casa nostra si sono imbarcati furbescamente sulla scialuppa Tsipras la lasciamo affondare dai nostri avversari? Che doveva fare Tsipras, dichiarare guerra all’Europa? Rinunciare a governare per due seggi? Vogliamo una Ucraina bis?
      Trovo molto grillina questa posizione, il che non mi sorprende affatto, il movimentismo del nulla sta prendendo piede anche tra i compagni.

    • Condivido perfettamente quanto dici su Tsipras e sulla Grecia ... Tsipras ha fatto benissimo a fare le scelte che ha fatto ... e, diciamola tutta, non poteva proprio fare diversamente ...

      Ma le critiche feroci ( e credo politicamente suicide) non vengono dai movimentisti di sinistra più spinti e nemmeno dai grillini, invece gli uni e gli altri ababstanza "possibilisti" pur dicendo ovviamente che in Grecia "la battaglia vera comincia ora" ...

      Lo stesso articolo di Sollevazione, fino a ieri realtà ultra-critica con Syriza e nemmeno troppo distante dal M5S che ha sempre invitato a votare, mi sembra ben indicativo di questo che dicevo nel paragrafo precedente.

      Le critiche feroci .... nello stile "non doveva allearsi con la destra" ... che poi di "destre" in Grecia ce ne sono ben altre e ben peggiori dell’ Anel che oltretutto esprime, nel nuovo governo Tsipras, un solo ministero su 10 .... invece, a parte qualche "vetero-comunista" nostrano che si ritrova sulle posizioni demenziali del KKE, vengono da quel ceto di movimento che coi Vendola e compagnia cantante e pure col Pd, almeno con quello pre-Renzi, ci ha flirtato e come in questi anni ...

      E che è un ceto politico in totale e completa malafede ... semplicemente Tsipras sta facendo saltare i loro schemini opportunistici ... e ce ne mostra tutta l’insipienza e lo squallore ...

      Avanti, Tsipras, avanti anche per noi !

  • Come avevo previsto( grazie, non è il caso di applaudire) Tsipras, al contrario delle roboanti dichiarazioni elettorali, ha semplicemente chiesto alla BCE un modesto rinvio sul pagamento degli interessi e del capitale. Abbastanza da dichiarare vittoria con gli elettori e rinviare il fallimento della Grecia al prossimo governo!
    michele

    • Applaudire a cosa Miché? Le questioni sul programma sono già state ampiamente dibattute: non c’era l’uscita dall’euro, punto. E non mi pare che sia sia messo a tappetino, comunque le cose stanno andando avanti, e la preoccupazione che trapela palesemente dai timonieri dell’UE dovrebbe accendere più di qualche lampadina nelle nostre testoline!
      E poi, una volta per tutte, ma cosa propongono quelli come te? Affanculo la Troika e l’euro? E dai su, fateci vedere di cosa siete capaci, invece di sparare da sinistra sulla sinistra. Aggiungo che gli illusi del "fuori dall’euro", dai duri e puri ai grillini legaioli, non stanno facendo altro che rafforzare i reazionari che hanno messo in piedi sto giocattolo dell’euro, stanno tenendo tutto fermo, quale favore migliore a questo sistema?.
      Alle europee non votai Syriza proprio perché vi vedevo porte aperte ai ruffianelli di casa nostra, ma alla luce dei risultati che ha avuto in Grecia oggi mi pento di non averlo fatto, probabilmente un tassello in più da sinistra è e sarà prezioso per un auspicabile cambiamento.
      Va avanti te va, che a me me vié da ride!