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No del 4 giugno

Publie le martedì 11 maggio 2004 par Open-Publishing

Guerre-Conflitti Prigione USA Storia Viviana Vivarelli

Di Viviana Vivarelli

Lo scandalo delle foto sulle torture e’ ormai inarrestabile.La credibilita’ di Bush e’ ai minimi storici.

Si cerca in ogni modo di arginare la cosa, si dice che si faranno inchieste e intanto si avvertono gli interessati delle perquisizioni una settimana prima, in modo che facciano sparire il materiale compromettente e per ora abbiamo un unico processo a un unico soldato. Ma parla la Croce Rossa, parlano gli ostaggi, parlano in troppi e lo fanno ormai da due anni, a partire dalla guerra in Afganistan, peccato che la stampa, cosi’ zelante in altre occasioni, questa volta abbia voluto anch’essa insabbiare questa vergogna. E sembra che quello che e’ emerso sia ancora nulla in confronto alla realta’ che e’ ancora piu’ abominevole: stupri, torture, assassini sontro donne e bambini e il numero di persone morti sotto le sevizie sembra enorme. Sono stati fotografati atti di pedofilia, di sodomia, prigionieri che muoiono azzannati dai cani o uccisi a bastonate perche’ non rispondevano a domande fatte in inglese e non conoscevano la lingua.... e’ un crescendo di follia criminale paragonabile ad Auschwitz. E si ripete che quello era il sistema usato in tutte le prigioni militari americane e che lo stesso sistema e’ perpetrato a Guantanamo.

Le denunce riguardano inglesi e americani. Rumsfeld ha chiesto scusa, Blair ha chiesto scusa, possiamo anche dire che MAI nella storia del mondo i carnefici hanno chiesto scusa, ma non ci basta, la repulsione e’ troppo grande. E se c’e’ questo disgusto e’ perche’ molte cose sono cambiate: una parte dell’umanita’ ha avuto una evoluzione e non accetta piu’, come mille anni fa, che queste cose siano normali effetti collaterali di una guerra e non accetta piu’ nemmeno la propaganda stessa della guerra, e un’altra parte dell’umanita’ invece non si e’ evoluta affatto ed e’ rimasta come mille o duemila anni fa, in un regno animalesco di barbarie, dove le alleanze contano, le vittorie contano, le conquiste contano, ma non la vita umana. La chiamano realpolitik ma e’ solo mancata evoluzione della specie. Ma a questo punto la prima parte non intende piu’ essere dominata dalla seconda e un governo di meno evoluti sta diventando intollerabile.

Si chiedono da piu’ parti le dimissioni di Rumsfeld e Blair ma la denuncia travolge tutto il sistema.
E a questo punto sembra davvero impossibile che lo scandalo non travolga anche gli alleati italiani, quelli che con zelo inarrestabile hanno ripetuto e avvallato tutte le menzogne americane a favore della guerra, che hanno nascosto la realta’ terribile dell’invasione, che hanno minimizzato gli orrori iracheni, che si sono vantati di essere il primo e piu’ caro alleato di Bush, che ci hanno dato una informazione distorta e falsata, che hanno continuato con la barzelletta insostenibile della guerra umanitaria, termine adesso ancora piu’ grottesco e macabro, e che ora procedono come se niente fosse, parlando di tasse e di elezioni, come se non fossero mai responsabili di niente, come se potessero passare sopra a qualsiasi cosa impunemente, e addirittura intendono anche celebrare Bush il 4 giugno, come se questo piano sistematico di aggressione e orrori non avesse toccato il fondo.

Bush ormai le elezioni le ha perdute e le hanno perdute quelli che stavano con lui. Dovremmo semmai cominciare a contattare Kerry e ripensare un nuovo modo di fare politica a livello Italia, Europa e Mondo.
Un viaggio trionfale di Bush in Italia e’ in questo momento una mossa molto sbagliata, farebbe meglio a mandare un suo rappresentante meno impegnativo, questa visita e’ controproducente e grottesca e puo’ solo recare discredito a lui e alle forze politiche italiane che intendono affiancarlo, tanto Berlusconi quanto i politici perversi della sinistra che continuano a non rendersi conto della situazione. Di fronte allo svelamento dell’orrore il programma di Bush e’ di andare a fare shopping in Via Condotti con un Berlusconi scodinzolante e commercianti che fanno inchini e i presidenti del centrosinistra omaggianti anch’essi! Mi stridono i denti solo al pensarlo! Il cinismo sta dilagando in un palcoscenico di follia. Uccidono e comprano pacchettini!! E si dovrebbe anche applaudirli in nome di eventi di 60 anni fa! Non saremo mai responsabili dell’oggi?
Le manifestazioni di folla contrarie sarebbero inevitabili, e, se si dovesse ripetere un’altra Genova, viste le paranoie di Berlusconi, Fini e Castelli, il boomerang sarebbe enorme con un impatto mondiale che finirebbe per travolgerli. Mentre l’affiancante D’Alema porterebbe ormai a fondo tutti i DS.

Questo viaggio turistico non puo’ esistere, non deve esistere. C’e’ un limite a tutto! Non si puo’ tirare la corda ancora!
In quanto a Prodi farebbe bene a sbrigarsi a dire che anche noi dobbiamo ritirarci dalla fogna dell’Irak e alla svelta. Se la barzelletta che siamo li’ a tenere l’ordine sarebbe sostenibile solo in un manicomio, l’altra barzelletta che, se interviene l’ONU, dovremo comunque essere li’ e’ altrettanto insostenibile. Pensate voi che se alcune forze dovessero essere scelte per presidiare internazionalmente la rinascita dell’Irak, saranno proprio le forze americane, inglesi e italiane? Credete che gli iracheni a questo punto accetterebbero degli italiani come forze di ricostruzione?

Rendiamoci ben conto di una cosa: se i soldati italiani in Irak non hanno torturato personalmente i prigionieri e’ stato perche’ il loro compito era di catturarli e di consegnarli ai carnefici, pur sapendo cosa ne avrebbero fatto.
Siamo complici. Gli iracheni ci vedranno sempre come complici.
Se ancora a questo punto qualcuno ha delle illusioni sul carattere umanitario della nostra missione e sugli Italiani brava gente, sara’ meglio che si faccia una doccia di realta’.