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CACCIA ALLE FOCHE, CANADA : GIORNALISTI ITALIANI AGGREDITI

Publie le martedì 12 aprile 2005 par Open-Publishing
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CACCIA ALLE FOCHE, CANADA: LA LAV E ALCUNI GIORNALISTI ITALIANI AGGREDITI DA UNA DECINA DI CACCIATORI.
LA DENUNCIA, LE IMMAGINI TRASMESSE DAL TG2 RAI.

LA LAV: “ALTRO CHE CACCIA ‘UMANAMENTE ACCETTABILE’, E’ UN ORRORE CON ILLEGALITA’ E INTIMIDAZIONI”.

La missione della LAV sui ghiacciai del Canada (Golfo di San Lorenzo) per denunciare e documentare l’ennesima strage di foche - circa 320.000 orribilmente uccise in pochi giorni per completare la quota di 975.000 cuccioli dei quali il Canada ha autorizzato la mattanza nel triennio 2003-2005 - si è conclusa con l’aggressione da parte di una decina di cacciatori canadesi ai danni del responsabile della LAV-Lega Anti Vivisezione, Roberto Bennati, e dei giornalisti portati sul luogo dalla LAV: una troupe del TG2 Rai (Carlo Sacchettoni, Amedeo Fortunati, Secchiaroli), il caporedattore attualità del settimanale Vanity Fair Italia, Andrea Scarpa, e la fotoreporter Annalisa Losacco, tutti regolarmente autorizzati dal Ministero della pesca canadese ad assistere alle battute di caccia in qualità di osservatori.

La testimonianza della drammatica mattanza di foche e dell’aggressione ai danni della delegazione italiana sarà trasmessa oggi dal Tg2 Rai delle ore 20:30.

L’Ufficio legale della LAV sta predisponendo le azioni legali conseguenti all’intimidazione e all’aggressione subita dalla LAV e dai giornalisti italiani. Una formale denunciata alle autorità canadesi è stata presentata dall’IFAW, che coordina al livello internazionale la campagna contro la caccia alle foche, presente sui ghiacciai insieme alla LAV.

“In poche ore abbiamo assistito al massacro di più di 500 foche di appena tre settimane di vita - dichiara Roberto Bennati, responsabile delle campagne europee della LAV, presente sul posto - ancora una volta, come lo scorso anno quando abbiamo assistito alla stessa carneficina, abbiamo documentato e spiegato ai giornalisti le ripetute violazioni della legge canadese e la barbarie del metodo di uccisione delle foche”.

“Altro che metodi di uccisione ‘umanamente accettabili’, come sostiene il Governo canadese: abbiamo visto i cacciatori aprire con i coltelli le foche ancora vive - prosegue Roberto Bennati - le bastonate, infatti, nella maggior parte dei casi non provocano la morte immediata dei cuccioli. Nessun cacciatore ha effettuato il test dei riflessi condizionati, obbligatorio per legge prima di procedere allo scuoiamento delle foche. Violenza, sangue, crudeltà e illegalità diffusa sono la realtà della caccia alle foche in Canada, che le autorità locali continuano a negare con la complicità dell’Italia, maggior Paese trasformatore al mondo di prodotti di foca: nel 2003 le importazioni italiane di pelli, pellicce grezze e derivati di foca sono state di 1,334 milioni di euro, mentre le esportazioni italiane hanno raggiunto i 4,3 milioni di euro. La LAV ritiene particolarmente importante che proprio dalle istituzioni Italiane e dall’Unione Europea giunga un monito ufficiale a mettere fine al commercio internazionale di pelli, pellicce e derivati di foca e a tale fine ha raccolto circa 250.000 firme che presto consegnerà al Governo italiano”.

La testimonianza della LAV e dei giornalisti italiani è stata raccolta il 1° aprile scorso quando, avvicinatisi (nel pieno rispetto della normativa locale) a un gruppo di navi che stavano raccogliendo i resti delle foche, dopo pochi minuti sono stati aggrediti da alcuni cacciatori, con insulti e minacce: lo sfogo verbale di una rabbia che deriva dal vedere la propria cruenta “attività” contestata e denunciata all’opinione pubblica mondiale. Poi un cacciatore si è avventato sugli italiani; la guida dell’IFAW ha ricevuto un colpo di uncino sulla telecamera e il cacciatore ha cercato di colpirlo al volto, per fortuna senza riuscirci. Pochi secondi dopo la LAV e i giornalisti italiani sono stati assediati da almeno 10 cacciatori; una motoslitta carica di foche uccise è stata indirizzata da uno dei cacciatori contro gli italiani per investirli. Mentre gli osservatori italiani si ritiravano per non cedere alle provocazioni ed evitare il peggio, sono stati esplosi due colpi di fucile in aria da parte di un altro cacciatore che ha completato così la sua intimidazione.

Disponibili fotografie della fotoreporter Annalisa Losacco (Canada, 1 aprile): tel. 340.3716398.

11 aprile 2005

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Maria Falvo Resp.le Ufficio Stampa
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