Home > Analisi dell’astensionismo

Analisi dell’astensionismo

Publie le giovedì 23 giugno 2005 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Democrazia Referendum

di Viviana Vivarelli

La prima ricerca a campione sull’astensionismo al referendum.
Istituto Coesis research di Milano.
Sono state intervistate 800 persone, campione rappresentativo degli elettori potenziali.

Il 24% degli astenuti ha fatto una precisa scelta politica (area RUINI).

il 31% non e’ andato per DISINTERESSE
(di questi il 14% «Non mi interessavano gli argomenti». Il 12% «Non ero in grado di prendere una decisione». Il 5% «Non ero informato/ non ho capito l’argomento»)

Il 28% da’ risposte VARIE
(«Malattia o imprevisto», 10%, «Ero via per il fine settimana, 9%, «Non mi sono ricordato di andare a votare», 3%, «non so», 6%.)

Il 17% ha rigettato proprio il referendum
(Non ritenevo che fosse uno strumento adatto a un tema così delicato», «Non voto mai», «Ero convinto che non si sarebbe raggiunto il quorum e che ci andavo a fare?»)

Dunque meno di un quarto degli astensionisti ha ascoltato Ruini, 24%
Meno di chi e’ andato consapevolmente a votare (25,9%).
Gli astensionisti per altri motivi sono stati il 59% e sono la maggioranza.
Non ha vinto Ruini, ma il disimpegno e il disinteresse.

Il sondaggio conclude: «L’Italia non e’ stata affatto invasa da un’ondata montante di spirito neoconservatore o di attivismo religioso».
Non siamo diventati neocon o teocon.
Ha vinto il menefrego.
Questo per la cronaca. Poi uno puo’ raccontarsi le favole che preferisce.

Comunque c’e’ poco da rallegrarsi. Ruini raccontera’ le sue favole, ma l’essersi accodato al menefrego fa di lui comunque una figura distorta e poco attendibile.
Resta il fatto che sul menefrego si possono lanciare le dittature.

Se lasci la tua casa non vigilata, non ti lamentare poi se i ladri te la saccheggiano!

Messaggi

  • Ciao Viviana.
    Personalmente, io non dubitavo affatto dei dati che tu hai evidenziato.
    Per quanto mi riguarda non avevo bisogno del sondaggio che hai opportunamente menzionato per capire la situazione.
    Si sa che tutti i popoli del mondo, e gli italiani non sono da meno, votano e fanno tante cose nella loro vita quotidiana, in quanto mossi prevalentemente, se non esclusivamente, dall’interesse personale, egoistico, immediato e diretto, soprattutto se di valore materiale e concreto. Questa è una tendenza insita nella natura dell’essere umano, che non è comunque, antropologicamente parlando, un dato immodificabile ed immutabile: anche gli istinti apparentemente più radicati e profondi possono evolversi e mutare, in tempi assai lunghi, addirittura più lunghi delle trasformazioni e delle rivoluzioni sociali, economiche e politiche, ma possono cambiare, come del resto è già accaduto all’umanità nel corso della sua evoluzione ultramillenaria.
    Fatta questa premessa (antropologico-culturale), vorrei aggiungere una cosa più banale.
    Il menefreghismo ha stravinto anche in questa occasione, così come l’astensionismo menefreghista ha prevalso nelle consultazioni referendarie degli ultimi 10 anni!
    Questa è la verità.
    Ebbene, che ti fanno e che ti pensano quelle diaboliche volpi che governano la Chiesa?
    Analizzano la storia degli ultimi referendum e tirano le somme: astenersi conviene, perché è la scelta vincente! E così è stato!
    Insomma, Ruini e le autorità vaticane hanno solo colto la palla al balzo, hanno optato per una campagna astensionista, perché in tal modo avrebbero intercettato quella storica quota di astensionismo "fisiologico" che ormai in Italia si aggira intorno al 30 % (oscillando al massimo tra il 30 e il 35 %), a cui si è aggiunta la parte dell’astensionismo consapevole, pari al 24 % (si leggano i dati del sondaggio citato da Viviana), ed ecco che già si ottiene una cifra superiore al 50 %... Il resto lo spiega già Viviana nel suo articolo.
    Inoltre, io l’ho già ripetuto altre volte, la scelta dell’astensionismo non è stata casuale da parte delle gerarchie ecclesiatiche, in quanto ha eliminato la segretezza del voto, consentendo di esercitare un maggiore e più facile controllo e, di conseguenza, un più efficace condizionamento nei confronti soprattutto degli elettori cattolici più fragili e più vulnerabili.

    Don Chisciotte

  • I dati ottenuti da questa ricerca dicono della gravità in cui versa il contesto sociale italiano.
    Io personalmente credo nei risultati di questo sondaggio perchè conosco l’istituto e il professor Amadori che lo dirige: Coesis è un istituto che cerca di offrere sempre il punto di vista più oggettivo possibile, in barba ad altri istituti che producono dati tendenziosi in favore di questo e di quello...

    Bye

    NEUMA