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> “Cuori Neri” il libro di Luca Telese - Memoria degli anni ’70 e guerra speculare dei miti

29 aprile 2006, 18:25

Cara Viviana,

in verita’ non si è mai trovata alcuna seria prova di infiltrazioni Cia o di altri servizi "atlantici" nel lottarmatismo di sinistra.

Mentre in compenso se ne sono trovate a vagoni per quanto riguarda l’eversione neofascista, a partire proprio da quella "cellula padovana" e piu’ in genere "veneta" all’origine di quasi tutte le stragi, da Piazza Fontana 1969 fino a Bologna 1980.

Questo ovviamente non esclude la possibilita’ che infiltrazioni interessate ci fossero anche a sinistra, basti ricordare che il Pci scovò in quegli anni settanta ben quattro agenti Cia nel proprio Comitato Centrale.

E questo ovviamente puo’ essere avvenuto a maggior ragione nei gruppi armati.

Personalmente, ad esempio, ho sempre pensato che alcuni dei "pentiti" erano realisticamente infiltrati sin dall’ inizio.

Però con questa discussione, che parte a proposito del libro di Telese, i gruppi del lottarmatismo di sinistra c’entrano ben poco.

Qui, a partire dal libro ( che non ho apprezzato affatto) di Telese, si sta parlando di quella guerra "di strada" tra il 1969 e il 1977 che fece largamente piu’ vittime della stagione degli "anni di piombo" veri e propri che ebbero invece il loro periodo di maggiore virulenza tra la fine del 1977 e i primissimi anni ottanta e che assai raramente videro scontri diretti tra i cosiddetti "opposti estremismi".

Concordo con Keoma che innegabilmente quella quasi quotidiana "guerra di strada" tra il 1969 e il 1977 fu una "guerra civile", neanche troppo "strisciante", come ora si tende a dire.

Ed altrettanto innegabilmente concordo sul fatto che non si possono estrapolare, come fa truffaldinamente Telese, singoli episodi certamente definibili come "criminali" - cose che avvengono fatalmente in ogni tipo di guerra, ufficialmente dichiarata o no - dal contesto piu’ generale dove da un lato c’era un poderoso movimento operaio e giovanile che chiedeva con forza un cambiamento sociale e dall’altro c’erano degli squadristi ( anche in divisa, non solo i "bombaroli neri") che nell’opporsi a quel movimento in modo terrorista avevano quasi sempre la completa copertura da parte degli apparati dello stato atlantico/democristiano.

Quando il "comunista" Telese, o chi per lui, si degnera’ di scrivere un libro - certamente piu’ poderoso in quanto a capitoli - sui numerosissimi "cuori rossi" che persero la vita in quella "guerra civile" potremo riaffrontare l’argomento con la possibile imparzialita’.

Aladino Govoni