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6 febbraio 2006, 19:31

Treno speciale per la manifestazione
di FACCIAMO BRECCIA
Il treno parte dalla stazione di Campo di Marte alle ore 10, 30 (si
raccomanda di arrivare entro le ore 10),

Il biglietto andata e ritorno costa 15 euro (10 studenti e disoccupati/e) e
può essere acquistato
presso:
 AZIONE GAY E LESBICA, via Pisana 32R, tel 055 220250, dal lunedì al
venerdì ore 18 - 20 e lunedì e martedì anche dalle 21 alle 23
 ARCI PROVINCIALE, piazza dei Ciompi 11, da lunedì al venerdì ore 9 - 19
 LIBRERIA DELLE DONNE, via Fiesolana 2b.

Per ulteriori informazioni sui biglietti 339 6607269 - 347 5583869

Tutte le realtà e le singole persone aderenti alla manifestazioni o
simpatizzanti sono invitate a contribuire alla buona riuscita della
manifestazione con un contributo economico anche piccolo. Ricordiamo che la
manifestazione è del tutto autogestita e autofinanziata e quindi dobbiamo
collettivamente contribuire ai costi di manifesti, volantini, palco,
impianto di amplificazione, contributo per mantenere basso il costo del
treno, spot radiofonici...
Potete lasciare un contributo dove acquistati i biglietti o a mezzo
bonifico:
sul conto n. 79803.56 Monte dei Paschi di Siena - Firenze - Agenzia sede;
intestato AZIONE GAY E LESBICA
abi 1030 cab 2800 CIN o (di otranto)
specificare nella causale FACCIAMO BRECCIA (solo FACCIAMO BRECCIA)
Dopo aver fatto versamento possibilemnte inviare email che dice da chi e
quanto è stato versato a orgogliolaico@libero.it.
*****************************************************************************

Il treno del Tirreno sarà l’IC 507 Sila che partirà da Torino alle 06.35
Torino P.N ore 6.35

Genova P.P ore 8.21

La Spezia Centrale 9.30

per le compagne e i compagni della zona Lucca,Viareggio,Pisa e Livorno il concentramento è alle ore 9.30 alla stazione centrale di Pisa (il treno passa per Firenze, non via costa..)
a Livorno concentramento alle 8.45 in stazione

Pisa ore 10.17

Firenze campo di Marte 11.21

Roma Tiburtina ore 13.17

Contatti e info:

per Torino,Genova,La Spezia: Christian 3498094531

per Pisa, Livorno, Lucca e limitrofi: Sara 3477109877 (meglio contatto mail mescalina77@interfree.it )


ESENZIONE ICI, DE ZORDO: «LE ISTITUZIONI RELIGIOSE RINUNCINO AI PRIVILEGI ACCORDATI DA UNA FINANZIARIA ANTISOCIALE ».
Questo il testo dell’intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà /Unaltromondo nel Consiglio comunale del 6 gennaio 2006:

«Precisiamo che l’ordine del giorno presentato da Unaltracittà/Unaltromondo, e approvata dal Consiglio Comunale lunedì 30 gennaio sulle esenzioni fiscali di enti religiosi e no profit, nasce dalla critica ad un provvedimento del Governo Berlusconi e alla norma che è stata introdotta con la Finanziaria 2006. Tale norma stabilisce che "l’esenzione [...]si intende applicabile alle attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive a prescindere dalla natura eventualmente commerciale delle stesse.", ovvero, senza ambiguità, consente l’esenzione anche se tali attività sono di natura commerciale. E’ chiaro che le università e gli ospedali religiosi non pagheranno l’Ici, quelli privati sì, così come gli alberghi e le altre strutture ricettive.

Questa norma ha spazzato via una sentenza della Cassazione che invece sosteneva che quando tali attività erano svolte in forma commerciale veniva meno l’esenzione.

A ragione l’assessore Albini porta come esempio il Convitto della Calza che finora ha pagato l’ICI, ma d’ora in poi non dovrà più farlo, e stima la cifra complessiva annua che verrà a mancare dalle casse del comune a causa della norma della Finanziaria intorno ai 6-800.000 euro.

Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno poi approvato dal Consiglio Comunale in cui si chiede alle istituzioni religiose di versare un contributo volontario pari all’importo dell’esenzione ICI per i loro beni immobili di natura commerciale. Apprendendo con soddisfazione che la Chiesa Valdese ha dichiarato di rinunciare volontariamente alle esenzioni fiscali, invitiamo tutte le istituzioni religiose a meditare sul fatto che i tagli che i comuni dovranno affrontare a causa di questo mancato introito ricadranno inevitabilmente sulla spesa sociale. »