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> L’antifascismo militante e quello di maniera

14 marzo 2006, 08:09

E’ veramente curioso il fatto che anche persone di innegabile sensibilita’ antifascista ed antiberlusconiana poi si facciano fuorviare dalla propaganda del tg di regime.

E’ l’evidentissimo caso del commento precedente.

Che ingigantisce, proprio come i tg, i termini della canea forcaiola.

Scambiare un pugno di ricchi commercianti di Corso Buenos Aires, non difficili da immaginare come leghisti o berlusconiani e certamente speculatori ed evasori fiscali, per la "città di Milano" significa fare pari pari la stessa operazione dei Mimun e dei Rossella ( per non parlare di Fede).

Nei mesi scorsi a Roma, in un paio di occasioni, è stato fatto pari pari quello che proponeva Enrico e le manifestazioni naziste sono saltate senza che vi sia stato nessun serio incidente, se non, in misura minima, da parte degli stessi neonazisti.

Che in Corso Buenos Aires siano state fatte "cappellate", anche in una logica strettamente "militare", appare come cosa del tutto evidente.

Pretendere di occupare in duecento la piazza della manifestazione nazista, addirittura tre ore prima della stessa manifestazione, assume indubbiamente un carattere al limite del demenziale.

Ma questi ragazzi, dagli esponenti di tre centri sociali "duri" della piazza milanese fino ad aggregazioni giovanili con caratteri "prepolitici" come i redskins o frange del tifo milanista, erano stati gia’ lasciati soli in occasione dell’uccisione di uno di loro, Davide Cesare detto "Dax", giovane camionista, ucciso qualche anno fa da una improvvisata squadraccia malavitoso/fascista.

Ed erano stati lasciati soli anche quando, la sera stessa della uccisione di Dax, erano stati massacrati con le mazze da baseball dai carabinieri, fuori dal pronto soccorso dell’ospedale dove il loro compagno stava morendo.

La rabbia per certi avvenimenti e per la solitudine e l’isolamento da parte di chi avrebbe invece dovuto solidarizzare fa sedimentare un odio che prima o poi finisce per esplodere nel modo peggiore.

E precisamente quello che è successo sabato ma era cosa del tutto prevedibile.

Ma poi le avete viste le foto del corteo neonazista, gli striscioni per la liberazione di Priebke, boia delle Ardeatine, gli inneggiamenti ad Hitler, gli interventi pesantemente antisemiti al comizio finale ?

Puo’ essere tutto questo soltanto un problema di duecento ragazzotti politicamente e fisicamente un po’ suicidi ?

Puo’ essere tutto questo visto esclusivamente in una logica di contingenza elettorale ?

Keoma