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PER LIDIA CON QUALCHE SE E MA lettera aperta a Beppe Sini

3 maggio 2006, 06:42

PER LIDIA CON QUALCHE SE E MA
PER L’UNITA’ DEI NONVIOLENTI SENZA SE E
SENZA MA

a Peppe Sini da parte di Alfonso Navarra (risposta in forma di lettera aperta)

Milano, 28 aprile 2006

Caro Peppe,

mi proponi di aderire alla tua Campagna per Lidia Menapace al Quirinale.
Va bene, aderisco. Male certo non fa. Lidia e’ dei nostri, e’ una splendida figura, e’ "una donna rappresentativa della Resistenza, della nonviolenza, del femminismo, delle grandi esperienze di liberazione e di solidarieta’ umana, delle grandi tradizioni giuriscostituenti, per un’umanita’ di persone libere, eguali in diritti, solidali".
Ma subito mi chiedo: ha senso oggi spendere energie per iniziative puramente simboliche, senza agganci con il contesto politico odierno, che non hanno nessuna, proprio nessuna possibilita’ pratica di innescare un cambiamento reale?Mettiamo pure il caso che la candidatura Menapace
riesca ad essere presa in considerazione da un ceto politico che ha, come facilmente riscontrabile da chiunque, proprio tutt’altro per la testa.
Guarda solo quello che sta succedendo per l’elezione dei presidenti della Camera e del Senato...
Il Palazzo oggi ha il problema di decidere se far fuori definitivamente l’"anomalia" berlusconiana
(restaurando alcune garanzie della Prima Repubblica) o se pervenire ad un nuovo inciucio con il "Caimano".
I protagonisti di questo gioco, le oligarchie partitiche ed i poteri forti dietro le loro spalle, sono
appesi ai fili di un delicatissimo equilibrio, nei quali enormi interessi economici attendono l’esito del loro destino.
Oggi come oggi non c’e’ null’altro in ballo.
Ma mettiamo tra parentesi la realta’ politica disperante dell’"Italietta", popolata di "berluschini",
disorganizzata nelle sue fasce deboli sempre piu’ umiliate ed offese, ingabbiata in un bipolarismo di tipo americano che ha preso solo i difetti del suo modello originario.
Ipotizziamo che Lidia Menapace venga eletta per i motivi che tu esponi: viene scelta - miracolo! -
"una persona in cui ogni donna e ogni uomo di volonta’ buona possano riconoscere un sicuro punto di riferimento per difendere e promuovere la legalita’, la democrazia, la solidarieta’, la civile convivenza, il rispetto delle persone e della natura, la cura per gli altri e le altre, la pace, il riconoscimento e l’inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani".
Ebbene, da pacifista conseguente, la Menapace sarebbe costretta a dimettersi il giorno dopo il suo insediamento.
Da garante coerente della nostra Costituzione porrebbe infatti subito il problema della preparazione dello sterminio atomico cui l’Italia collabora attivamente aderendo alle strategie NATO ed ospitando le atomiche nelle basi militari usate dagli Stati Uniti.
(Domenico Gallo ci ha spiegato a sufficienza che la condizione di "Stato atomico" ci pone sostanzialmente in una situazione di illegalità rispetto al diritto internazionale ed interno).
La classe politica italiana ovviamente risponderebbe di no, che il nucleare militare, per
salvaguardare buoni rapporti transatlantici, non si deve toccare: essa e’ infatti divisa, in quelli che contano, tra filoamericani di destra (Berlusconi e sodali) e filoamericani di sinistra (le forze che vanno a fare il Partito Democratico).
Prodi e’ stato presidente della Commissione UE, ma non facciamoci illusioni: non esiste in Italia un "partito europeo" come lo troviamo in Germania, Francia o Spagna.
Gli stessi post-comunisti hanno ripudiato il loro passato filosovietico ma mantenuto la sindrome dello Stato-guida: non c’e’ bisogno di passare un’estate a Capalbio per rendersene conto, basta vedere come si affrettano tutti a compiere pellegrinaggi in America per raccogliere il
"consenso di Washington".
I tempi che viviamo si stanno facendo drammatici in maniera inaudita. Il Pianeta sta diventando una vera e propria polveriera. All’orizzonte si staglia la nuova guerra - molto probabilmente atomica - con l’Iran, resasi necessaria, dal punto di vista dell’"Impero del Denaro", per completare l’opera iniziata cone le invasioni dell’Afghanistan e dell’Iraq.
E’ la minaccia di un militarismo che si sta espandendo senza freni scatenando una stagione
incontrollabile della proliferazione nucleare.
Ma incombe anche e contemporaneamente l’ecocidio da effetto serra: secondo lo scienziato
Lovelock (l’inventore dell’ipotesi "Gaia", la Terra come unico organismo vivente) abbiamo gia’ raggiunto il punto di non ritorno.
Grazie, oro nero! Qualsiasi cosa facciamo, dobbiamo gia’ mettere in cantiere 3 miliardi di morti ... Hai proprio capito bene: 3 miliardi di morti comunque entro la fine di questo secolo, se cominciamo da oggi a rispettare Kyoto (magari!), qualche miliardo in piu’ se insistiamo a
bruciare combustibili fossili con il nostro folle consumismo, imitati da Cina, India e quanti altri.
L’altra gravissima minaccia per tutta l’umanita’ e’ l’ingiustizia sociale globale, le ineguaglianze
crescenti. Ti cito Brzezinski, il consigliere dell’ex presidente Carter, che leggo sulla rivista "Aspenia" (n. 32- 2006). La rivoluzione demografica, con i miliardi di persone che stanno nascendo, concentrata nel Sud del mondo, è una bomba politica potenziale (ed è carne da
macello per l’ecocidio prossimo venturo - ndr). Sta creando masse sterminate di giovani impazienti, eccitati dagli stimoli del "villaggio globale" ma irritati e delusi per cio’ che non hanno. "Questi milioni e milioni di studenti sono rivoluzionari in pectore... la loro energia
fisica e la loro frustrazione emotiva sono li’ pronte, in attesa di essere scatenate da una causa, una fede o semplicemente dall’odio".
Ecco, caro Peppe, di cosa dovremmo davvero occuparci, consapevoli che oggi l’alternativa, imminente, sovrastante, drammaticamente ed inesorabilmente ultimativa, e’ tra nonviolenza o barbarie.
Lo "scontro di (in)civilta’" puo’ precipitarci nella fine della stessa specie umana. Stiamo parlando di noi e dei nostri figli, non di lontane generazioni che non vedremo mai venire alla luce. Tocca a noi e non ad altri spegnere l’incendio dandoci una mossa da subito.
Basta con le divisioni ideologiche, basta con le monotematicita’ frammentiste, basta
con gli orticelli!
Dovremmo - credo - concentrare le energie non dietro i balletti della politica politicante (il toto poltrone nel Palazzo) ma per unire, costi quel che costi, i nonviolenti, le avanguardie di una
nuova cultura politica, Lidia Menapace in testa, in modo da promuovere una opposizione popolare unitaria - la forza piu’ potente! - allo stato di cose presenti. E’ questa l’utopia concreta - costruire un accordo unitario tra le persone di buona volonta’ per rilanciare la
lotta per la pace giusta e sostenibile - per la quale ti chiedo di mettere a disposizione anima, cuore e mente.
E’ il tema della mia lettera aperta a Padre Alex Zanotelli, quella in cui (poveretto!) gli
chiedo di inaugurare una nuova Resistenza al sistema di guerra prendendo l’iniziativa di aggregare i soggetti, individuali e collettivi, della "nonviolenza in cammino".
Aderisci?

Post scriptum.
da www.repubblica.it 28 aprile 2006 ore 19.29

Secondo il nuovo rapporto dell’Aiea l’Iran ha addiritturaaccelerato il programma di
arricchimento dell’uranio Aiea: "L’Iran continua l’attività e non soddisfa le richieste Onu"
Bolton (Usa) chiede risoluzione che non escluda l’uso della forza
Londra: il Consiglio sicurezza aumenti la pressione su Teheran

Dopo la pubblicazione del rapporto Aiea l’ambasciatore Usa all’Onu John Bolton ha ribadito che l’intenzione degli Stati Uniti è di ottenere una risoluzione delle Nazioni unite contro l’Iran che non escluda l’uso della forza. Il diplomatico, confermando che la parola rimane per il momento alla diplomazia, ha indicato che da un primo esame del rapporto si deduce chiaramente che
Teheran "non ha fatto niente per rispondere alle richieste del Consiglio di Sicurezza".