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29 giugno 2006, 10:34

Ordine del giorno approvato all’unanimità dal Circolo Gramsci contro qualsiasi ipotesi di rifinanziamento dell’occupazione militare in Afghanistan

Cagliari, 28 giugno 2006

OGGETTO:
ORDINE DEL GIORNO CONTRO IL RIFINANZIAMENTO DELL’OCCUPAZIONE MILITARE IN AFGHANISTAN.

L’Assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti del Circolo Gramsci di Cagliari del PRC, riunitasi mercoledì 28 aprile, in coerenza con le posizioni espresse dal PRC sin dalla sua nascita, ritiene l’occupazione militare di Afghanistan e Iraq il frutto di una aggressione imperialistica in palese violazione del diritto internazionale, del trattato costitutivo delle Nazioni Unite e di ogni legittimità politica. Ritiene altresì che la sola ragione che giustifichi la presenza militare sia la necessità da parte degli USA, della Gran Bretagna e delle altre potenze occidentali ad esse alleate, di garantirsi il controllo delle fonti e delle reti di approvvigionamento energetico del vicino e medio oriente. Né la guerra né la conseguente occupazione a mano armata di Afghanistan e Iraq hanno nulla a che fare con la lotta al terrorismo, con le esigenze di esportazione della democrazia, con le ragioni umanitarie e di ricostruzione civile.
A nostro avviso il no alla guerra deve continuare ad essere netto e non negoziabile - «senza sé e senza ma» si ripeteva con enfasi sino a qualche tempo fa – perché l’opposizione alla guerra è un dato costitutivo e fondante del nostro Partito che non può essere certo relativizzato con il fatto di aver assunto responsabilità di Governo.
In ragione di tutto questo, e in rigoroso rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione, questa assemblea ribadisce la sua totale opposizione a qualsiasi ipotesi di rifinanziamento delle operazioni militari in Iraq e Afghanistan. Qualora il Governo e la maggioranza che lo sostiene – compreso il PRC – decidesse comunque di votare a favore di una tale ipotesi, il Circolo Gramsci di Cagliari non mancherà di esprimere pubblicamente tutto il suo dissenso e utilizzerà tutti gli strumenti politici a sua disposizione per organizzare, insieme a cittadini, associazioni e organizzazioni politiche, l’opposizione sociale ad una tale sciagurata ipotesi.

Approvato all’unanimità!