Home > ... > Forum 8164

> Lidia Menapace: Lettera dal Senato, su Afghanistan e politica estera

20 luglio 2006, 09:34

Sono giorni che cerco di capire se condividere o meno le posizioni dei senatori "dissidenti" senza riuscirci, perché d’istinto mi verrebbe di appoggiarli ma poi c’è continuamente qualcosa che non mi convince e non mi torna...
Questa mattina mi sono svegliato e ho pensato ma Lidia Menapace che posizione ha preso? E ho letto questa lettera e mi ha convinto, anch’io se fossi lì voterei a favore.
Io credo in idee e valori che molti considerano radicali, ma sono altrettanto convinto che il mezzo più sicuro e veloce per raggiungerli (e nei fatti è una strada lenta e polverosa, ma è l’unica che c’è, almeno questa è la convinzione che mi sono fatto) deve essere moderato, semplicemente perché o si è moderati e si accetta il duro lavoro di costruire un montagna granellino di sabbia dopo granellino di sabbia o semplicemente le cose non si realizzano e gli ideali rimangono mere utopie.
Molte delle posizioni in materia di politica estera e risoluzioni dei conflitti diffuse nel centro sinistra, in primis Dalema (tutt’ora convinto di aver realizzato una splendida cosa, anche se dolorosa, bombardando il Kosovo), proprio non mi piacciono; ed è sconfortante vedere come dopo anni e anni nel dibattito politico non sia passato quasi nulla di tutta l’analisi sulla dinamica e la genesi dei conflitti e sui metodi per gestirli e ricomporli prodotti dal pensiero e dalla prassi nonviolenti: ogni volta che sento parlare di "guerra umanitaria" mi viene da urlare, perché ritengo che significhi non aver capito un emerito nulla.
Però il compromesso descritto da Lidia lo trovo accettabile, dovrà continuamente essere riverificato, continuamente si dovranno fare sforzi per portare idee e contenuti alternativi al pensiero main stream in termini di conflitti, ma saremo in grado di grado di cambiare le cose, ci credo!
Grazie Lidia e una volta di più rimpiango che tu non sia diventata presidente della Commissione Difesa (difesa, che puà essere fatta con infiniti strumenti, non esercito! sic) del Senato

Giuliano T.