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> Guerra-pace on line e sulla terra

18 luglio 2006, 07:13

vorrei far pervenire a Lidia tutto l’affetto,la stima,la solidarietà, l’ammirazione e il rispetto che ho sempre avuto per lei da quando l’ho incontrata la prima volta nel 68 alla Cattolica di Milano..
Nello stesso tempo capisco e condivido le preoccupazioni e le motivazioni espresse da Nella a sostegno dei senatori che si rifiutano di votare per la permanenza dei nostri soldati in Afganistan. E allora ? Nel mio splendido isolamento di Vallecrosia Alta ( con un marito
> affetto da Alzheimer e una cagnolina con tumore ) mi sento incerta , impotente .La bandiera della pace è così scolorita che non si legge più la parola pace. Vorrei partecipare alla assemblea di Roma ma il mio ruolo attuale di badante permanente me lo impedisce .Vorrei però che non ci
> accontentassimo del fatto che abbiamo mandato a casa Berlusconi e che abbiamo salvato la Costituzione con la vittoria del Referendum.,che abbiamo ministri più presentabili e qualche donna illuminata .Vorrei che si parlasse meno di un NUOVO PARTITO DEMOCRATICO ( preferisco la Sinistra europea ) ma che si fosse più coerenti e determinati su questioni importanti come la guerra, i diritti,la laicità, il lavoro,l’economia, l’etica .La politica ufficiale ha sempre avuto tempi e modi che come movimento delle donne non ci sono mai piaciuti e la nostra politica è sempre
> stata quella di barcamenarci, un piede dentro e uno fuori dalle istituzioni ,facendo prevalere la pietas, il maternage, la complicità con i nostri amati compagni.. Ma ormai "siamo uscite dal silenzio" e non possiamo rassegnarci di sopravvivere ,contente del bicchiere mezzo pieno.Per riempirlo ,per vincere il patriarcato,la misoginia ,la violenza fisica e psicologica non dobbiamo smettere di indignarci, di disobbedire, di resistere ,di lottare senza accettare a occhi chiusi che qualcuno lo faccia in nostro nome. Marta Ghezzi

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