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> No all’indulto "globale"

29 luglio 2006, 08:35

Il problema è che mentre Previti esce definitivamente di galera (oltre tutto, detto fra noi, c’è entrato solo per un weekend per farsi pubblicità), gli altri 15.000 probabilmente usciranno a loro volta solo per il weekend. Infatti in un articolo della legge sull’indulto ne cancella i benefici se uno entro 5 anni commette un reato punibile con 2 anni di carcere! Ora essendo ancora operanti le leggi sull’immigrazione clandestina, sulle droghe e, naturalmente, quella sulla microcriminalità, cioè su chi delinque o per procurarsi i soldi necessari per procurarsi la droga o per procurarsi i soldi necessari ad una sopravvivenza sempre più precaria, è facile prevedere che fra 2 mesi le carceri riospiteranno 62000 (se non di più) detenuti. Invece magari (e i dialoghi fra "i moderati" lo fanno prevedere) verranno ripristinate depenalizzazioni per i reati finanziari. Insomma l’unico risultato vero sarà quello di liberare i Previti e le Wanna Marchi. Bella giustizia di classe...borghese (nel senso per i ricchi).
Se a questo aggiungiamo il decreto Bersani che di fatto elimina il gratuito patrocinio il quadro si comincia a delineare.
Allora chiamiamo le cose come vanno chiamate e cioè il decreto salva-Previti in salsa sinistri di governo. Il fatto che uno può essere contento umanamente del fatto che alcuni detenuti vanno in libertà (molto) provvisoria, non può far cambiare il giudizio politico su un provvedimento, che è politico e non umanitario. Quindi lascia perdere le salse viterbesi e molfettesi (come tu le chiami) e cerca invece di ragionare sulla salsa giustizialista a go-go dei sinistri di governo.
Come vedi non è il problema che esce Previti: in galera non ci vogliamo nemmeno quel pezzo di...ma il fatto che la sua liberazione venga spacciata per liberazione di 15000 detenuti comuni.
huambo (uno dei viterbesi, così bravi a fare le salse)