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lettera aperta a LUXURIA

10 dicembre 2008, 08:57, di viviana

Mi sento in sintonia con te, Raf.
Ho il massimo rispetto per atei, agnostici e credenti e penso che abbracciare una fede religiosa sia una scelta assolutamente personale che dipende dalle esperienze e dai bisogni di ognuno e credo che alcuni abbiano diritto di manifestare la loro spiritualità con la fede in un fattore divino, altri con la lotta al fianco dell’uomo che soffre, non vedo differenze di livello o di dignità in questo, ci sono molte varietà di uomini e possono essere tutte utili alla causa del mondo come possono prendere pretesto da una causa, qualunque essa sia, per appoggiare, invece, le angherie sull’uomo. Personalmente ho passato periodi di agnosticismo e periodi in cui certe stranezze della vita mi hanno costretto a pormi il problema del divino, problema che non ho nessuna intenzione di risolvere per cui evito di prendere posizione e su certi fatti dico solo che mi astengo perché con la mia intelligenza non ci arrivo
Attacco Ratzinger ma conosco e difendo Zanotelli e ho tra i miei amici, con lo stesso affetto, credenti eccellenti e atei convinti (una è mia figlia) che pure è una volontaria che si batte per ì diritti civili.
Non giudico la persona dalla sua fede interna ma dai suoi atti esterni.
Tra i credenti vedo che ci sono Ferrero, Vendola o Caruso, e tra gli atei uomini che si battono in politica, nel sindacato o nel volontariato, per migliorare le cose. E dunque non sarà mai l’adesione dichiarata a una fede interiore o ad un’altra a farmi la differenza. Quel che conta per vautare un uomo non è questo.

Ma c’è una tipologia di uomini che aborrisco più del male assoluto, ed è quella che ha bisogno di una appartenenza cieca e incondizionata a una casa comune e che in quella appartenenza calpesta la propria facoltà di giudizio e la propria responsabilità individuale nella scelta tra bene e male, chinandosi con la stessa reverenza priva di cervello davanti ai dogmi o agli ordini che vengono dall’alto anche se questi sono perversi o urtano un minimo di dovere etico.
Qui non siamo più in un campo spirituale, ma in quello dei servi di un potere dipendenti da esso.

E’ stato in nome di quella servitù cieca e incondizionata che tanti nella storia della Chiesa hanno accettato in modo acritico qualunque nefandezza, dalle guerre agli eretici, alle persecuzioni degli ebrei o dei mori, allo sterminio delle donne in quanto streghe, alla condanna della teologia della Liberazione e di tutti i movimenti illuministici o socialdemocratici del mondo, alla protezione della pedofilia, alla discriminazione di donne e omosessuali, allo snaturamento della sessualità.
La storia della Chiesa non presenta affatto, come dice Monsignor Migliore, un costante rispetto della persona umana. Anzi, siamo proprio all’opposto.
La Chiesa di Roma ha mostrato in duemila anni di storia un solo costante rispetto: al proprio potere e alla propria primazia e per difendere i qualii è arrivata a produrre abomini di ogni genere. Ma se questo è stato possibile, lo è stato grazie a persone che, di fronte a quegli abomini, oggi come ieri, hanno presentato un uguale grado di massificazione, di servilismo, di ubbidienza cieca, senza mai mettere in moto un pensiero critico, senza mai attivare la propria umana coscienza, senza mai opporsi alla cattiveria umana.

Nei nostri tempi poco è cambiato e questi servi difendono oggi ogni attacco della Chiesa contro i diritti e le libertà dell’uomo e arrivano a perorare addirittura cause malate come quella per cui la Chiesa si schiera a fianco dei peggiori stati del mondo, per la discriminazione o la penalizzazione degli omosessuali e dei disabili per sostenere e garantire una apartheid su cui si basa il suo potere materiale col controllo della sessualità e della vita. Io credo che questo sia un ulteriore grave peccato. E posso solo osservare che perfino in un momento storico ed economico in cui le conseguenze perverse del neoliberismo alzano a un miliardo i poverissimi del mondo e in cui l’ecosistema ci minaccia di suicidio planetario, persino in un momento in cui la sciaguratezza di un sistema politico ed economico basato sull’egoismo e la lotta feroce per il potere, Ratzinger ha la faccia di dire che il cristianesimo appoggia questo sistema

Di più non si può dire. Questo è davvero il diavolo che parla per bocca umana.

viviana