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INTERVISTA A MARWAN BARGHOUTI

Publie le mercoledì 25 gennaio 2006 par Open-Publishing

Dazibao Elezioni-Eletti medio-oriente

Trascrizione completa dell’intervista esclusiva di Lindsey Hilsum a Marwan Barghouti per Channel 4 News, 22 gennaio 2006

Tradotto dall’inglese in italiano da Mirumir, membro di Tlaxcala, la rete di traduttori per la diversità linguistica (transtlaxcala@yahoo.com). Questa traduzione è in Copyleft.

Marwan Barghouti: Gli israeliani sono riusciti ad arrestare il mio corpo, ma non la mia testa, non la mia anima. Non ci riusciranno. Non spezzeranno la nostra volontà di indipendenza e di libertà.
Sono stato in isolamento per la maggior parte del tempo. Non ho visto nessuno, non ho ricevuto le visite dei miei figli, di mia moglie, né di nessun altro.
Lei è la prima giornalista, lei e gli altri che sto vedendo ora. Oggi è il primo giorno della mia vita in prigione in cui incontro qualcuno dopo quattro anni.

Penso che Hamas faccia parte del popolo palestinese e che abbia il diritto di partecipare, e io personalmente in questi anni e anche l’anno scorso ho cercato di convincerli e di fare pressioni perché partecipassero alle elezioni.

Dunque io do il benvenuto a questa decisione storica di Hamas, perché qual è il significato della loro decisione di partecipare alle elezioni? Significa che credono nella democrazia, che sono pronti a lavorare secondo le regole della della legge e della democrazia, e questo è molto importante.

Lindsey Hilsum: Quindi è la fine della lotta armata, è chiusa l’epoca delle bombe e dei fucili?

MB: Il popolo palestinese, questo dovrebbe essere chiaro, ha comunque il pieno diritto di resistere alle operazioni militari israeliane nei territori occupati.
Pensa forse che avrebbero lasciato Gaza se non ci fosse stata l’intifada, la resistenza? No. Sono rimasti 38 anni. Perché se ne vanno da Gaza? Io penso che sia un grande risultato per l’intifada.
Ma i palestinesi dovrebbero dare una possibilità a ogni genere di sforzo, internazionale e locale, e così faremo.
Mi creda, gli israeliani considerano un terrorista chiunque si opponga all’occupazione. Non è così.

Non credo che gli israeliani siano nella posizione e nella condizione di descrivere le persone, e credo che siano gli ultimi al mondo a poter parlare di terrorismo.

LH: Ma hanno prove specifiche. L’hanno portata davanti a un tribunale, avevano delle persone che secondo loro erano state assassinate. Hanno dimostrato il suo coinvolgimento, i documenti che dimostravano che lei pagava delle persone perché mettessero in atto degli attentati suicidi.

MB: Assolutamente no. E io non tratto con il tribunale israeliano. Non riconosco il diritto di Israele di condannare un capo palestinese, un membro palestinese del parlamento.

Gli israeliani non hanno rispettato la democrazia. Sanno benissimo che io non ho diretto attacchi militari qua e là. È la verità. Sono molto esplicito sul fatto che sostengo l’intifada palestinese e la resistenza palestinese.

Io le parlo mentre mi trovo in carcere, non mentre sono fuori. E, anche così, continuo a dirlo.

LH: Dunque cosa pensa adesso degli attentati suicidi che continuano a verificarsi? Ce n’è stato uno giorni fa a Tel Aviv...

MB: Siamo contrari.

LH: Sì, ma cosa pensa dei palestinesi che lo fanno?

MB: Penso che gli israeliani non aiutino i palestinesi a raggiungere una soluzione nelle loro discussioni interne. Più di una volta i palestinesi sono stati vicini a una decisione al proposito. Ma durante l’intifada gli israeliani hanno ucciso 800 bambini palestinesi.

LH: E questo giustifica il fatto che i palestinesi uccidano i bambini israeliani?

MB: No. In ogni caso nessuno può giustificare l’uccisione di civili - bambini, donne, in qualunque luogo del mondo. Dovrebbero essere tenuti fuori. Questo dev’essere chiaro. In Palestina e in Israele.

Abbiamo bisogno di due capi che siano pronti a prendere decisioni, decisioni critiche, e a correre rischi, dal lato palestinese e da quello israeliano.
E io credo che il mio popolo sia pronto alla pace con il popolo di Israele. Dovremmo agire secondo le categorie democratiche ben note in tutto il mondo. Dovemmo costruire uno stato democratico, e io penso che il popolo palestinese sia perfettamente qualificato a farlo.

LH: Ma a Gaza stanno combinando un disastro. Guardi Gaza, persone che si sparano tra loro, che rapiscono gli stranieri, è il caos.

MB: Penso che sia un grosso crimine rapire un giornalista o uno straniero. Ho mandato un messaggio attraverso i mezzi di informazione alle persone che conosco là e spero che non lo rifaranno.

MB: [A proposito della partecipazione delle donne alla lotta] Hanno assunto un ruolo importante nella lotta contro l’occupazione e spero dunque che nel futuro vedremo un primo ministro palestinese donna.

LH: Pensa che trascorrerà il resto della sua vita in prigione? Cinque ergastoli...

MB: No. Assolutamente no. Sarò libero insieme a tutti questi altri detenuti. Gli israeliani non possono tenerci tutti e diecimila in carcere. E alla fine scopriranno... sa quello che è successo in Sudafrica? Alla fine sono andati da Mandela e hanno negoziato. E cos’è successo, anche in Irlanda?

LH: In Irlanda? Hanno parlato.

MB: Hanno parlato, alla fine. E hanno rilasciato tutti i prigionieri. Il governo britannico li considerava dei terroristi. E così io penso che noi siamo combattenti per la libertà. Nel futuro, mi vedo come un cittadino palestinese che eserciterà il proprio diritto in uno stato democratico palestinese. Questo è il mio sogno.

Originale in inglese: http://www.channel4.com/news/specia...