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Per una sinistra che guarda a sinistra: il lavoro, la pace, i diritti, i beni comuni

Publie le mercoledì 15 marzo 2006 par Open-Publishing
2 commenti

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Contatto con Bellaciao al banchetto di Punto Rosso.

SINISTRA® , QUELLA EUROPEA verso la carta costitutiva, Roma, 18 e 19 marzo 2006 ore 9,30 -13,30 Centro Congressi Frentani Via dei Frentani

ASSEMBLEA POLITICO PROGRAMMATICA

interviene Fausto Bertinotti

Il 18 e 19 marzo prossimi a Roma l’Assemblea programmatica della Sinistra europea. Una tappa per costruire della Sezione italiana della SE

de Alessandro Cardulli*

Le elezioni sembrano aver bloccato il tempo. C’è una specie di frenesia mediatica che ha preso le forze politiche. Ogni sera, con decrescente presenza di ascoltatori, una sfida, un incontro, un dibattito. Niente di nuovo sotto il cielo. Ormai si sa tutto a memoria. Da Berlusconi e dai berlusconidi il coro è: dalli al comunista, dalli alla sinistra che comunista è comunque. Perfino Bruno Vespa che, a volte, ricorda di essere un bravo giornalista, non riesce a trattenere il riso a fronte di fanfaronate sparate come verità dal suo editore di riferimento.

Il cavaliere, appunto. Gli esponenti del centrosinistra cercano di uscire da questa sorta di ghigliottina ma loro sono bravi: riportano sempre il discorso su questa sinistra pericolosa, radicale, che comanda, spadroneggia nella coalizione dell’Unione all’interno della quale avrebbe circa il 20% dei voti. E poi lo spauracchio dei no global individuati come la peste del mondo. Difficile, oltremodo difficile far emergere i problemi reali di tanti lavoratori, di tanti pensionati che non arrivano alla fine del mese. Difficile far emergere le novità, i movimenti che pur in presenza di una durissima campagna elettorale stanno percorrendo importanti spezzoni di società politica.

Abbiamo un’occasione, quella della messa in moto, come scelta irreversibile, del processo di costruzione di un nuovo soggetto politico della sinistra alternativa. Il 18 e 19 si riunirà a Roma per la seconda volta una grande assemblea i cui partecipanti sono espressione di Rifondazione, di associazioni, movimenti che in questi mesi sono andati radicandosi nelle realtà territoriali, nei luoghi di lavoro. E’ una fortuna che questa assemblea dalla quale dovrà partire l’ultima tappa, quando a fine giugno si celebrerà la costituente della Sezione italiana della Sinistra europea, si svolga in questa lunga, insopportabile vigilia elettorale.

Nel pantano mediatico che rischia di farci affogare si possono inserire infatti, elementi di politica che ha per protagonisti i cittadini, si possono sperimentare forme innovative di organizzazione grazie alle scelte, alle aperture, a partire dalla non violenza con ciò che ne consegue, fatte dal recente congresso di Rifondazione, si può guardare alla costituente di un nuovo soggetto che mantenga le caratteristiche e i valori della sinistra storica e sia capace di guardare avanti, di intrecciare un reale rapporto con i movimenti, con un forte protagonismo associativo. Molte e significative sono le esperienze in campo, a partire da quelle di Uniti a sinistra, una rete di associazioni cresciuta in pochi mesi.

Tappa dopo tappa si è cercato di unire iniziativa politica a riflessione contenutistica, a ricerca strategica: il lavoro, la pace, i diritti, i beni comuni in un quadro di radicale trasformazione, di alternativa all’attuale fase capitalistica, sono i capisaldi intorno ai quali definire una carta identitaria. Perciò si parla di un nuovo socialismo, non statico, una progettualità, un processo capace di aprirsi a quanto di nuovo, di progressista c’è nel mondo.

Ci si è chiesti: ma era proprio nel fuoco di un duro scontro elettorale era il momento migliore di aprire il percorso per arrivare a definire, in tempi rapidi, dopo le elezioni i cui risultati non saranno indifferenti, la sezione italiana della sinistra europea? Interrogativo legittimi. La risposta, per noi, è sì. Forse è proprio la migliore campagna elettorale che si potesse fare, per chiedere un voto non solo per battere Berlusconi, ma per dare forza ad una sinistra che guarda a sinistra. Rifondazione, appunto.

* presidente Sinistra romana

http://www.liberazione.it

Messaggi

  • Salve, sono una ragazza di diciotto anni, ho letto il suo aricolo e sono interessata ai prossimi incontri dell’Assemblea della Sinistra europea che si terranno a Roma tra pochi giorni.
    Volevo sapere se è possibile assistere all’assemblea e se può darmi qualche informazione più precisa a riguardo. Oggi purtroppo i giovani, e non solo i giovani, sono sempre meno interessati alla politica e credo che questo sia un grave problema per il nostro paese, viste le condizioni in cui ci troviamo. Le sarei molto grata se potesse rispondermi al più presto, il mio indirizzo e-mail è: fabry_bri@hotmail.it
    La ringrazio, distinti saluti, Fabrizia Covi.

    • A sinistra serve un nuovo soggetto politico. Meticcio.

      di Pietro Folena

      Domani e domenica, al centro congressi Frentani di Roma, si svolgerà il primo appuntamento dei promotori della Sezione Italiana della Sinistra Europea.

      Vogliamo incominciare un percorso verso un obiettivo ambizioso: creare in Italia una soggettività della sinistra in grado di occupare lo spazio che si è spalancato in rapporto alla crisi delle tradizioni politiche della sinistra del ‘900 e il vuoto di speranza e di rappresentanza del mondo del lavoro, quello dipendente, quello precario e quello che non c’è.

      Con la Sezione Italiana della Sinistra Europea vogliamo intraprendere un progetto che non sia la giustapposizione di gruppi dirigenti di piccoli partiti, ma un nuovo inizio, in cui ognuno porta la sua cultura, la confronta con le altre, e la mette in discussione.

      Rifondazione comunista, che è magna pars in questo progetto, ha iniziato da tempo un percorso di revisione della propria cultura politica. E’ tra le novità più importanti di questa stagione politica, come ha evidenziato anche un osservatore attento qual è Paolo Mieli, che pure si colloca in un versante alternativo: quello del partito democratico.

      La Sinistra Europea in Italia ha l’ambizione di rispondere alla domanda di sinistra che scaturisce anche dal progredire del partito democratico. Se si farà o meno, questo lo si vedrà dopo le elezioni. In ogni caso è ormai evidente la scelta di ampi settori del riformismo di collocarsi al centro.

      Sarebbe miope, anche per le sorti del prossimo governo dell’Unione, lasciare che in Italia vi sia un partito democratico-riformista-moderato, un partito di centrosinistra che guarda sempre più al centro, e poi il vuoto alla sua sinistra, occupato solo da forze spesso piccole e litigiose, al loro interno e tra loro.

      Per questo ci poniamo l’obiettivo di creare le condizioni perché anche in Italia nasca una soggettività in grado di rappresentare i lavoratori – oggi ai margini del dibattito politico -, il popolo della pace che scende in piazza domani, i movimenti che in questi anni hanno fatto la vera opposizione, quella nella società, le istanze del movimento per un’altra globalizzazione.

      L’Assemblea di domani e domenica è l’apertura di un cantiere. Un’assemblea redigente che stilerà la Carta della nuova soggettività e che aprirà un processo costituente che da qui a giugno si dispiegherà in assemblee, forum, momenti di dibattito e partecipazione per discutere i contenuti della Carta, i valori, i metodi partecipativi della Sezione italiana della Sinistra Europea.

      Un cantiere nel quale vogliamo chiamare a partecipare tutti coloro che ritengono necessario dare alla sinistra una nuova soggettività.

      Intenzionalmente non chiuderemo nulla in questo week-end. Anzi, cercheremo di mettere le basi di un progetto credibile e ampio, accogliente, ma soprattutto nuovo e di rottura. Perché davvero all’Italia serve una nuova sinistra.

      www.pietrofolena.net